LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - (pag. Le/II - 30 agosto 2019)
SALENTO – Al via la raccolta. Ottime aspettative
Vendemmia con meno uva, ma di buona qualità
LAVORO NEI VIGNETI – Nei giorni è partita l’annata. Tagliate le varietà precoci tipo Chardonnay. Poi toccherà a Primitivo e a Negroamaro
IL CLIMA – Dopo un inverno piovoso e rigido e una primavera posticipata, c’è stato un ritardo vegetativo consistente
Vendemmia molto promettente dal punto di vista della qualità, ma con decremento produttivo medio di circa il 15 per cento rispetto allo scorso anno. A raccolta appena iniziata (finora sono state tagliate solo le varietà precoci), sembrano essere queste le peculiarità della nuova annata salentina. Annata che si caratterizza anche per un ritardo vegetativo consistente, di circa 15-20 giorni.
Il 2019 è stato caratterizzato da un inverno piovoso e rigido, nonché da una primavera considerevolmente “posticipata”. Maggio (ma anche l’inizio di giugno), è stato interessato, infatti, da basse temperature e da rilevanti precipitazioni.
Il freddo, ovviamente, se da una parte ha bloccato il ciclo vegetativo delle piante, dall’altra ha aiutato nella difesa contro la peronospora, a rischio “esplosione” dopo le abbondanti piogge. Successivamente, con l’aumento della temperatura, grazie alle riserve idriche accumulate nei suoli, l’accrescimento vegetativo è ripartito recuperando parzialmente il ritardo delle varie fasi fenologiche.
Al momento, dunque, i vigneti sembrano in equilibrio, senza particolari criticità. Anche se le aspettative sono positive, come detto la fase della raccolta è ancora iniziale. Per tale ragione gli operatori, pur ottimisti, sospendono giudizi definiti. I principali rossi salentini, peraltro, non sono stati ancora raccolti.
La vendemmia del Primitivo dovrebbe iniziare la prossima settimana, mentre il Negroamaro sarà raccolto dopo la prima metà di settembre. Per quanto riguarda la gradazione delle uve, considerato il fatto che al momento non possono esserci certezze e che la previsione può essere smentita successivamente a causa dei diversi fattori (climatici) che possono influire, generalmente viene ritenuta “normale”, con aree differenziate dove la gradazione delle uve viene segnalata maggiore.
Secondo alcuni operatori i gradi babo dovrebbero essere generalmente in aumento rispetto al 2018 (da + 1 a +2) o, comunque, nella media. In aree circoscritte del Nord-Centro Salento, soprattutto in quelle particolarmente martoriate dalla grandine primaverile che ha colpito a macchia di leopardo, vengono previsti gradi babo “scarsi”.
La qualità delle uve, invece, è sempre indicata ottima o buona. Può risultare ottima soprattutto con un andamento climatico asciutto durante il periodo della raccolta.
“Sebbene sia iniziata in ritardo – dice l’enologo Angelo Maci, presidente di Cantine Due Palme - quest’annata non smette di sorprenderci. Questa volta positivamente. Si stanno appena concludendo le operazioni di vendemmia dello Chardonnay ma già si sentono dei profumi incredibili. Non ricordo mai di aver lavorato lo Chardonnay quasi a settembre. L’aspetto negativo, ma ampiamente previsto, è quello legato alle rese. In linea generale si registrano su questa varietà riduzioni di produzione del 20-30 per cento. Sono molto fiducioso che anche il resto della vendemmia possa riservarci sorprese positive”.
“Le uve – spiega l’enologo Marco Mascellani - sono integre e stanno lentamente accumulando zuccheri e sostanze fenoliche. Siamo però ancora nella fase iniziale della raccolta ed è presto per confermare il trend abbastanza positivo che sinora si è delineato”.
“Quest’anno – aggiunge Claudio Quarta, titolare della cantina Moros - vi è stato un rallentamento nella maturazione delle uve a causa delle temperature di maggio e d’inizio giugno inferiori alla media. Durante questo periodo vi è stata un’elevata piovosità. Sono seguiti mesi estivi caldi. Questo ha portato ad un’accelerazione nella maturazione delle uve che non ha colmato interamente il ritardo nelle varietà a bacca bianca. L’aria calda, e relativamente secca, non favorisce le infezioni per cui, al momento, la situazione si presenta piuttosto buona”.
A parere di Piernicola Leone De Castris, titolare dell’omonima azienda, “al momento è presto per dare un giudizio completo. Nella nostra azienda prevediamo un leggero incremento della quantità, con una qualità fra buona e ottima. La raccolta da noi è iniziata il 13 agosto con le rosse base spumante, successivamente abbiamo proseguito con le uve bianche”.
“La prima parte di vendemmia – afferma Nicola Leo, enologo dell’azienda Paolo Leo - si è svolta in modo tranquillo e programmato, complice il bel tempo di fine agosto che ha permesso di avere una maturazione ottimale delle uve più precoci tipo lo Chardonnay, il Pinot grigio, il Moscato e il Fiano. La seconda parte di vendemmia, che è la parte più intensa perché andremo a lavorare le grandi uve rosse che ci caratterizzano, ad oggi si presenta molto bene”.
La situazione salentina non è molto diversa da quella del Nord della Puglia, dove si prevede una diminuzione della quantità fino al 25 per cento, ma qualità ottima. C’è però qualche preoccupazione.
“Oggi l’uva è sana – dice Giuseppe Colopi, enologo dell’agricola “Candida” di Trinitapoli - ma da qualche giorno, la sera, il tasso di umidità è di circa 80 per cento, perciò al mattino la vigna è bagnata. Ciò preoccupa un po’ per le elevate temperature che si registrano nell’arco della giornata. Questa vendemmia, inoltre, dal punto di vista commerciale del vino sfuso è molto più difficile rispetto al 2018. C’è una congestione di mercati che non ha precedenti”.
Il 2019 è stato caratterizzato da un inverno piovoso e rigido, nonché da una primavera considerevolmente “posticipata”. Maggio (ma anche l’inizio di giugno), è stato interessato, infatti, da basse temperature e da rilevanti precipitazioni.
Il freddo, ovviamente, se da una parte ha bloccato il ciclo vegetativo delle piante, dall’altra ha aiutato nella difesa contro la peronospora, a rischio “esplosione” dopo le abbondanti piogge. Successivamente, con l’aumento della temperatura, grazie alle riserve idriche accumulate nei suoli, l’accrescimento vegetativo è ripartito recuperando parzialmente il ritardo delle varie fasi fenologiche.
Al momento, dunque, i vigneti sembrano in equilibrio, senza particolari criticità. Anche se le aspettative sono positive, come detto la fase della raccolta è ancora iniziale. Per tale ragione gli operatori, pur ottimisti, sospendono giudizi definiti. I principali rossi salentini, peraltro, non sono stati ancora raccolti.
La vendemmia del Primitivo dovrebbe iniziare la prossima settimana, mentre il Negroamaro sarà raccolto dopo la prima metà di settembre. Per quanto riguarda la gradazione delle uve, considerato il fatto che al momento non possono esserci certezze e che la previsione può essere smentita successivamente a causa dei diversi fattori (climatici) che possono influire, generalmente viene ritenuta “normale”, con aree differenziate dove la gradazione delle uve viene segnalata maggiore.
Secondo alcuni operatori i gradi babo dovrebbero essere generalmente in aumento rispetto al 2018 (da + 1 a +2) o, comunque, nella media. In aree circoscritte del Nord-Centro Salento, soprattutto in quelle particolarmente martoriate dalla grandine primaverile che ha colpito a macchia di leopardo, vengono previsti gradi babo “scarsi”.
La qualità delle uve, invece, è sempre indicata ottima o buona. Può risultare ottima soprattutto con un andamento climatico asciutto durante il periodo della raccolta.
“Sebbene sia iniziata in ritardo – dice l’enologo Angelo Maci, presidente di Cantine Due Palme - quest’annata non smette di sorprenderci. Questa volta positivamente. Si stanno appena concludendo le operazioni di vendemmia dello Chardonnay ma già si sentono dei profumi incredibili. Non ricordo mai di aver lavorato lo Chardonnay quasi a settembre. L’aspetto negativo, ma ampiamente previsto, è quello legato alle rese. In linea generale si registrano su questa varietà riduzioni di produzione del 20-30 per cento. Sono molto fiducioso che anche il resto della vendemmia possa riservarci sorprese positive”.
“Le uve – spiega l’enologo Marco Mascellani - sono integre e stanno lentamente accumulando zuccheri e sostanze fenoliche. Siamo però ancora nella fase iniziale della raccolta ed è presto per confermare il trend abbastanza positivo che sinora si è delineato”.
“Quest’anno – aggiunge Claudio Quarta, titolare della cantina Moros - vi è stato un rallentamento nella maturazione delle uve a causa delle temperature di maggio e d’inizio giugno inferiori alla media. Durante questo periodo vi è stata un’elevata piovosità. Sono seguiti mesi estivi caldi. Questo ha portato ad un’accelerazione nella maturazione delle uve che non ha colmato interamente il ritardo nelle varietà a bacca bianca. L’aria calda, e relativamente secca, non favorisce le infezioni per cui, al momento, la situazione si presenta piuttosto buona”.
A parere di Piernicola Leone De Castris, titolare dell’omonima azienda, “al momento è presto per dare un giudizio completo. Nella nostra azienda prevediamo un leggero incremento della quantità, con una qualità fra buona e ottima. La raccolta da noi è iniziata il 13 agosto con le rosse base spumante, successivamente abbiamo proseguito con le uve bianche”.
“La prima parte di vendemmia – afferma Nicola Leo, enologo dell’azienda Paolo Leo - si è svolta in modo tranquillo e programmato, complice il bel tempo di fine agosto che ha permesso di avere una maturazione ottimale delle uve più precoci tipo lo Chardonnay, il Pinot grigio, il Moscato e il Fiano. La seconda parte di vendemmia, che è la parte più intensa perché andremo a lavorare le grandi uve rosse che ci caratterizzano, ad oggi si presenta molto bene”.
La situazione salentina non è molto diversa da quella del Nord della Puglia, dove si prevede una diminuzione della quantità fino al 25 per cento, ma qualità ottima. C’è però qualche preoccupazione.
“Oggi l’uva è sana – dice Giuseppe Colopi, enologo dell’agricola “Candida” di Trinitapoli - ma da qualche giorno, la sera, il tasso di umidità è di circa 80 per cento, perciò al mattino la vigna è bagnata. Ciò preoccupa un po’ per le elevate temperature che si registrano nell’arco della giornata. Questa vendemmia, inoltre, dal punto di vista commerciale del vino sfuso è molto più difficile rispetto al 2018. C’è una congestione di mercati che non ha precedenti”.
Rosario Faggiano