LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/IV – 14 ottobre 2014)
AGRICOLTURA - I primi dati; – MALTEMPO – Sono state messe in campo idonee tecniche colturali per fronteggiare le numerose avversità atmosferiche; BILANCIO – Poca quantità e qualità complessivamente buona, ma con almeno due gradi babo in meno
Vendemmia, annata difficile; nel Salento registrato un calo del 40 per cento
ANGELO MACI: “Buon risultato per le uve chardonnay e le basi di spumante di negroamaro” – MARCO MASCELLANI:””Scenario peggiore per la coltivazione della vite è difficile immaginare” – LEONE DE CASTRIS: “Avremo vini bianchi, rosati e spumanti di ottima qualità e rossi probabilmente poco opulenti e meno alcolici, ma sicuramente eleganti” – PAOLO LEO: “Le molte avversità climatiche ci hanno messo nella condizione di affrontare una conduzione oculata delle vigne”
La vendemmia del 2014 sarà ricordata per la scarsa quantità delle uve raccolte, stimabile fino a -40 per cento rispetto al 2013 e a -20 per cento rispetto alla media registrata nei quattro anni precedenti. E’ stata un’annata difficile e molto problematica, qualitativamente in molti casi salvata dalla capacità dei viticoltori, enologi ed agronomi salentini i quali, grazie alla loro competenza e professionalità, hanno messo in campo idonee tecniche colturali e tempestive pratiche agronomiche, comprese quelle utilizzate per combattere il rischio di fitopatie, peronospora in testa.
Insomma, chi ha lavorato bene in vigna è comunque riuscito a tamponare (ma non sempre) gli effetti potenzialmente negativi di un meteo inclemente. Nei campi, in altre parole, si sono potute parzialmente fronteggiare le numerose e ripetute avversità atmosferiche che si sono abbattute nel Salento (ma anche nel resto d’Italia), soprattutto nei momenti vegetativi cruciali delle piante, attraverso maggiori trattamenti. Ciò, naturalmente, ha elevato non poco i costi di produzione a carico dei viticultori.
A pochi giorni dalla conclusione della vendemmia, avvenuta con un ritardo anche maggiore di una settimana rispetto al 2013, il bilancio definitivo dell’annata, dunque, è questo: poca quantità e qualità complessivamente buona (ma con almeno due gradi babo in meno).
Un bilancio non positivo se si guarda alle vendemmie eccezionali del 2013 e del quadriennio precedente, ma tutto sommato più che soddisfacente rispetto alle premesse non rosee dell’annata, caratterizzata da temperature sotto la media, piogge abbondanti e, in alcune zone, anche da grandine e raffiche di vento.
Intemperie che, dopo una pausa di circa venti giorni ad agosto, hanno ripreso ad infierire soprattutto nella prima decade di settembre, ovvero a ridosso e durante le fasi di vendemmia delle principali uve salentine (negroamaro e primitivo). Solo per le uve a bacca bianca e le basi spumante, vendemmiate ad agosto, le cose sono andate meglio.
“Le uve chardonnay e le basi spumante di negroamaro – conferma l’enologo Angelo Maci, presidente delle Cantine Due Palme – sono state ottime dal punto di vista sanitario ed in perfetto equilibrio tra acidità, ph e grado. Abbiamo iniziato la degustazione dei nuovi prodotti in questi giorni e mi ritengo molto soddisfatto. La nota dolente è stata la vendemmia delle uve rosse”.
“Non è stato un anno facile – aggiunge Nicola Scarano, direttore tecnico di Due Palme – in vigna la situazione fitosanitaria è stata molto complessa con pioggia e umidità a favorire le patologie e contestualmente a rallentare la maturazione”.
“E’ stata un’annata priva di stagioni - spiega Marco Mascellani, enologo dell'azienda “Leone de Castris” – con inverno mite, primavera piovosa e fresca, estate tardiva ed autunno abbastanza caldo e piovoso. Uno scenario peggiore per la coltivazione della vite è difficile da immaginare. Nonostante ciò, possiamo certamente annoverarla come la stagione dove la differenza è stata sancita dal fattore umano. Mai come in questa vendemmia, i lavori preventivi nei vigneti (massicce sfogliature, diradamento dei grappoli affastellati con conseguente arieggiamento) sono stati cruciali per il raggiungimento della maturazione delle uve in un perfetto stato sanitario, altrimenti irrimediabilmente compromesso”.
Secondo Piernicola Leone de Castris, “avremo vini bianchi, rosati e spumanti di ottima qualità e rossi probabilmente poco opulenti e meno alcolici delle ultime annate ma sicuramente eleganti”.
“Le molte avversità climatiche – dice Paolo Leo, titolare dell’omonima cantina - ci hanno messo nella condizione di dover affrontare una conduzione molto oculata delle vigne, diciamo che questo atteggiamento ci ha consentito di avere comunque ottimi risultati, ovviamente la parte negativa è la drastica riduzione di prodotto disponibile, che sicuramente avrà una ripercussione negativa con un significativo aumento sui prezzi del prodotto in bottiglia”.
“E’ stata un’annata anomala – afferma Ennio Cagnazzo, enologo della cooperativa “Vecchia Torre” – che richiede il massimo impegno dal punto di vista tecnico, soprattutto per migliorare i rossi che necessitano di corpo. Da noi si è cercato di accelerare la vendemmia per portare in cantina uve non perfettamente mature, ma più sane. E quindi non avremo vini rossi eccellenti. I bianchi e i rosati, invece, saranno molto validi”.
Il maltempo, che ha interessato tutto il Salento, non ha colpito comunque con la stessa intensità. Si può dire, insomma, che la situazione critica nei vigneti si è determinata a macchia di leopardo.
“Quest’anno c’è stato di tutto – dice l’enologo Leonardo Pinto – abbiamo avuto peronospora, oidio, acqua e grandine. I nostri terreni, in primo luogo quelli del primitivo, non hanno bisogno di acqua, specialmente dopo maggio. Già dopo la fioritura, i vigneti presentavano poca quantità. L’acqua di fine agosto, poi, ha ridimensionato ulteriormente la produzione. Abbiamo salvato l’annata perché, fortunatamente, ci sono state zone risparmiate dalla natura”.
“Non è stata un’annata ideale – sostiene Francesco Trono, presidente della cooperativa “Cupertinum” – e in cantina abbiamo lavorato molto per selezionare le uve migliori. Dal punto di vista climatico, il territorio di Copertino è stato più fortunato rispetto ad altri perché non è stato interessato dalla grandine. Per come si erano messe le cose – conclude - devo dire che la vendemmia non è andata male, pensavamo peggio”.
Rosario Faggiano
N.B. - Il servizio sulla vendemmia 2014, pubblicato dalla “Gazzetta di Lecce” in “primo piano”, comprende anche i seguenti articoli:
- Tecniche e pratiche agronomiche contro le stagioni “anomali”;
- Uva, i prezzi in aumento; il primitivo è stato pagato da 60 a 85 euro al quintale.