ROSARIOFAGGIANO.IT - NEWS – 4 giugno 2020

VEGLIE – Consiglio comunale del 3 giugno 2020 (esame della mozione di sfiducia al sindaco), intervento di Cosimo Vetrano a nome del gruppo consiliare di opposizione “Veglie bene comune”, formato anche da Gigi Spagnolo e dall’ex consigliera Stefania Rapanŕ

Veglie bene comune: "Il sindaco ha annichilito la funzione del Consiglio"

Veglie bene comune:


Egregio signor sindaco, in un suo articolo pubblicato su siti web di informazione locale giorno 9 maggio 2020 cerca di spiegare perché alcuni consiglieri vogliano sfiduciarla, e sostiene testualmente, commentando la mozione di sfiducia:

“Affermare di non avere una maggioranza che sostenga l’azione politica è ben spiegata: la brama di potere di alcuni consiglieri eletti con la maggioranza si è palesata da subito dopo la mia elezione”.

Circa la suddetta affermazione le ricordiamo che fu proprio lei dopo qualche mese dall’elezione ad indicare ad alcuni consiglieri la volontà di estromettere dalla giunta uno/due assessori, sicuramente cogliendo in noi consiglieri una certa delusione. I consiglieri che non gradivano il modo di agire della giunta non erano solo il sottoscritto, Luigi Spagnolo e Stefania Rapanà, ma erano d’accordo anche i consiglieri Marco Miccoli e Luigi Massa (ricordiamo la presenza con anguillesca disinvoltura in almeno una riunione politica anche di Luca Cacciatore).

Ricordiamo anche che il consigliere Miccoli aveva lavorato alla stesura di alcune righe di malcontento (chissà se le conserva ancora) contro l’operato fino a quel momento della giunta. Solo che un assessore, per via indiretta, riuscì a farle cambiare idea. Lei con un azione disperata (e l’aggettivo non è quello giusto ma le sta andando bene) compì una vera e propria inversione ad U, quella decisiva, costringendo a compiere una poco dignitosa giravolta anche i consiglieri pocanzi menzionati, i quali giustificarono, in quanto loro sì veri politicucci, il loro cambiamento di posizione per una questione di amicizia (ci saremmo aspettati al primo posto il paese). Sindaco nessuno di noi allora voleva che lei perdesse la fascia di sindaco, volevamo solo che le cose andassero per il verso giusto per il paese. Noi consiglieri Vetrano, Rapanà e Spagnolo non potevamo sottostare alle sue giravolte, al suo far finta di niente, al suo tirare a campare, altro che richiesta di poltrone, nessuno le ha avanzato una tale richiesta.

Noi abbiamo tenuto ferme le nostre posizioni e che erano anche le sue, pare questa sia stata la nostra unica colpa, non abbiamo piegato la testa e questo le ha dato talmente fastidio che, al contrario di quanto lei sostiene ovvero - “
Ho cercato da subito di fare squadra con i Consiglieri di maggioranza per il bene del mio paese e questo principio l’ho portato sino in fondo…” - lei non ha mai cercato seriamente di accorciare le distanze, annientando tutte le nostre proposte portate in consiglio non cogliendo mai, invece, quell’occasione per ricucire una maggioranza. Questo suo essere disgregante è stato un grossissimo limite per lei e quindi per il paese, non dia la colpa a noi.

Egregio, logica vuole che se fossimo stati bramosi di potere saremmo rimasti con chi ha mantenuto il potere in questi anni, girando magari ora dietro ad un assessore ora dietro all’altro fedeli però al padrone e da buon esecutori di alzata di mano anche quando la si pensava in maniera diversa.

Avremmo avuto un paio di posti in giunta? Mai dire mai! Almeno, vedendo come sono poi andate le cose fino ad oggi per alcuni! Abbiamo invece preso le distanze da lei proprio perché non ci interessava il potere, ed in qualche modo accrescere il proprio orticello elettorale, il motivo per cui abbiamo intrapreso l’esperienza politica era perché volevamo impegnarci con azioni incisive per tutta la comunità. Forse lei, egregio, era così attaccato alla sua poltrona che ha sempre avuto paura di tentare di ricucire con noi, stava bene così, 9 contro 8 e mi faccio cinque anni, complimenti! Ma che razza di sindaco è uno che si comporta così?

E ancora sul suo comunicato teste menzionato, lei riporta:

“Ricordo che, solo alcuni mesi dopo il giuramento reso in consiglio comunale, tre consiglieri eletti di maggioranza decisero di allontanarsi dalla compagine amministrativa. Questo non certo per un programma elettorale disatteso (in pochi mesi di mandato si è in grado di fare ben poco), bensì per un fine che aveva poco di politico e molto di personale, con il solo obiettivo di allontanare e far smettere di lavorare per questa città il sottoscritto e la sua amministrazione".

Il motivo per cui ci eravamo allontanati con suo (sindaco) grande tornaconto lo abbiamo appena spiegato, ovviamente nulla di nuovo per lei. Piuttosto quali erano i nostri fini che avevano poco di politico e molto di personale? Non ce l’ha detto, allora glielo ricordiamo noi! Chi aveva iniziato a lavorare per questa città eravamo noi perché erano tante le emergenze e pertanto avevamo bisogno di un’accelerata, mentre il più grande limite alla sua amministrazione è stato lei stesso.

Tanti e tali erano gli interessi personali e la brama di potere di noi consiglieri (ironicamente) che ricordiamo che già in autunno 2015 grazie al nostro impegno l’amministrazione poteva vantare l’aver attivato un laboratorio urbano, l’aver intercettato un finanziamento presso il GAL per la realizzazione di un centro ambientale, l’aver avviato un percorso nuovo di progettazione partecipata di eventi ed attività culturali coinvolgendo le associazioni (veglieventi), l’aver iniziato a seguire un percorso di progettazione di rigenerazione urbana combinando incontri con l’allora assessore regionale all’urbanistica (c’era anche lei sindaco) e professionisti della progettazione territoriale, l’aver seguito il progetto di amministrazione condivisa portandolo ad essere corredato di tutti i pareri tecnici favorevoli ma di certo non del suo, rimangiandosi promesse dal lei fatte in campagna elettorale. Tutto ciò per la gran parte, egregio, da giugno a dicembre 2015, altro come dice lei
("in pochi mesi di mandato si è in grado di fare ben poco").

E che dire dell’impegno profuso da noi per realizzare qualcosa di buono per Veglie anche se dall’opposizione? La procedura avviata per il sic della macchia di Lupomonaco senza che lei ne capisse nulla le dice qualcosa? Chiedo, tutto ciò fatto per brama di potere e per interessi personali? giudicate voi!

Egregio, lei scrive
“Io ritengo che il paese abbia il diritto di conoscere quanto è accaduto”. e le diciamo che siamo d’accordo con lei, il paese deve sapere come ha operato ambiguamente il sindaco ponendo il paese medesimo certamente non al primo posto. E dico ambiguamente anche perché è stato lei stesso, avvicinandosi alla nostra postazione, dove eravamo seduti il consigliere Spagnolo ed io, a riferirci di riconoscere di aver sbagliato per come si è comportato con noi dicendoci che avevamo ragione noi, se lo ricorda? (appena conclusosi il consiglio comunale di gennaio, penultimo consiglio).

Veniamo ai giorni nostri, i giochi politici sono stati fatti da lei, iniziando maldestramente cinque anni fa, dopo un po’ che lei fu eletto, mettendo i suoi consiglieri gli uni contro gli altri e fomentando divisioni, e poi sfruttando, nella mia buona fede capendolo dopo un po’, la necessità del paese di avere una figura di riferimento durante il lockdown. Nonostante la mia buonafede nell’offrire repentinamente un disinteressato aiuto, nonostante nove consiglieri le abbiano dato la disponibilità di cooperare disinteressatamente nella gestione della crisi, sembra che lei abbia voluto farsi irresponsabilmente scherno di tale disponibilità, sostanzialmente ignorandoci.

Ci rimprovera di aver dato la disponibilità ma di non esserci presentati ma la verità è che lei non è adeguato a rendere operativa la cooperazione, ed è anche contraddittorio perché quando ha avuto l’interesse diretto come per esempio chiedere di votare il bilancio, eccome se non ci hai chiamati. Lo Stato le ha imposto di essere sindaco oltre la naturale scadenza ma lei aveva la facoltà di decidere il come. E vediamo appunto questo come.

Lei è risultato irresponsabile nel gestire in maniera non coordinata la crisi sanitaria e inadeguato risulta oggi con la crisi economica, lei si è permesso di perdere irresponsabilmente tanti giorni per cercare di trovare soluzione ai suoi problemi politici in giunta senza pensare ai reali problemi del suo paese e come risolverli una volta finito il lockdown. In quei giorni c’era da riprogrammare tutta una fase di ripartenza e futuro per l’economia cittadina e lei è stato proprio un irresponsabile a pensare alla sua ripartenza e al suo futuro politico. Lei dice che sia irresponsabile mandare via dei consiglieri facendoli sostituire da un commissario, allora lei come si è comportato?

Dal suo insediamento ad oggi lei ha annichilito la funzione del consiglio comunale declassandolo da un luogo di celebrazione della democrazia ad un luogo dove alzare o abbassare la manina e fare la somma, e fuggendo sempre la richiesta di dibattito e chiarimento politico. Egregio noi pensiamo che lei sia attaccatissimo alla poltrona, il commissario non conosce il territorio, sicuramente, ma l’importante è che non lo conosca come lo conosce lei, questo territorio, che lei ha contribuito a lasciare sfiorire giorno dopo giorno per amor della poltrona, sono anni e anni che bazzica la vita amministrativa di questo paese ma recitando magistralmente il ruolo della vittima scarica sempre la colpa su altri, prima su di noi, poi sui suoi ex assessori adesso sull’opposizione e lei quando? È forse troppo da responsabili ammettere delle colpe?

Un’ultima cosa sindaco, se entri nelle case dei vegliesi in maniera veramente disinteressata e con solo spirito di servizio, non ce lo ricordare in continuazione, non lo rinfacciare così come hai fatto nel video, fallo e basta e non mischiare tali azioni con la politica, sono due forme di servizio che se svolte disinteressatamente sono nobilissime entrambe ma devono rimanere distinte affinché l’una non sia strumentale all’altra forma.

“Veglie bene comune”
(Cosimo Vetrano, Gigi Spagnolo e Stefania Rapanà)