LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/II – 11 ottobre 2011)
AGRICOLTURA - IL TREND DELLA STAGIONE
Uve di grande qualità, resa in calo del 15 per cento
Bianchi straordinari in linea con le attese: buona acidità e aromaticità
IL PARERE DEGLI ESPERTI – Qualità al top per negroamaro e primitivo, si prevedono calici di vino rosso strutturato ed al alta gradazione alcolica
Negroamaro e primitivo eccellenti, uve bianche straordinarie. Questo il flash della vendemmia 2011. Una vendemmia da ricordare, fra le migliori degli ultimi dieci anni perché caratterizzata da produzioni sanissime e di qualità interessante, con giusti presupposti per l’ottenimento di vini rossi destinati all’invecchiamento, ma anche di superlativi vini bianchi e rosati. L’unica nota stonata, per un’annata che potrebbe essere considerata “storica”, è la diminuzione della quantità sulla pianta. Un po’ ovunque, tranne che in qualche zona con determinate peculiarità pedologiche, si è registrato un decremento del prodotto quantificabile in 10-15 % in meno per ettaro. Responsabile l’andamento climatico stagionale, caratterizzato da una primavera con piovosità moderata e da un’estate molto calda, addirittura torrida e secca dalla seconda metà di agosto.
“La stagione – dice Marco Mascellani, enologo dell’azienda vinicola Leone de Castris di Salice – può essere definita siccitosa. Questo ha provocato un impennamento repentino delle maturazioni dovuto principalmente ad una concentrazione delle uve per disidratazione. La conseguenza di tutto ciò è stata una diminuzione delle rese per ettaro accompagnata, come spesso accade, da un notevole miglioramento qualitativo”.
Le uve bianche precoci, come chardonnay e sauvignon, hanno dato dei risultati in linea con le aspettative primaverili (prodotti freschi con buona acidità e aromaticità), quelle medio tardive (verdeca, malvasia, fiano e negroamaro destinato alla produzione di rosati) daranno origine a vini complessi e di buona struttura. I rossi ottenuti da primitivo e negroamaro, infine, saranno vini con elevata gradazione alcolica.
“La grande struttura dei rossi – spiega Mascellani – è dovuta al fatto che, insieme alla concentrazione degli zuccheri, si è avuta anche una perfetta maturazione dei composti fenolici, responsabili del colore e della struttura, contenuti nella buccia. In definitiva si può affermare che la vendemmia 2011 è stata anomala e di difficile gestione. Ma proprio queste premesse potranno determinare grandissimi risultati."
Sulla stessa linea Giuseppe Pizzolante Leuzzi, enologo della Cantina cooperativa di Copertino, il quale aggiunge: “Direi che la caratteristica della vendemmia 2011 è stata la sanità delle uve, sia per i bianchi che per i rossi. Anche grazie alla bravura dei nostri viticoltori, che ormai sanno condurre il vigneto in maniera ottima, nella nostra zona non abbiamo avuto problemi di peronospora”.
La vendemmia, generalmente avvenuta con un po’ di anticipo rispetto all’anno scorso, è iniziata nella prima metà di agosto con lo chardonnay e il sauvignon; è proseguita poi con il primitivo e gli internazionali (cabernet, merlot e syrah); intorno al 10 settembre è iniziata la raccolta del negroamaro. Le piogge, verificatesi verso l’ultima fase della vendemmia, anche se copiose in qualche zona del Salento, non hanno avuto il tempo di intaccare l’integrità dei grappoli ancora sulle piante. Mediamente, per quanto riguarda le uve negroamaro, si sono ottenuti 19 gradi babo di zucchero (ciò significa che il vino svilupperà una gradazione alcolica media di 13 gradi).
I dati, insomma, per quanto riguarda la qualità, sono molto incoraggianti e tutti gli operatori del settore sono ottimisti.
L’enologo Angelo Maci, presidente del Consorzio del Salice Salentino doc e delle Cantine Due Palme, sottolinea: “Possiamo giudicare l’annata molto buona per tutta l’area doc. La cooperativa Due Palme, peraltro, ha lavorato circa 250mila quintali di uva, contro i 265mila quintali dell’anno scorso. La novità, per noi che puntiamo solo sulla qualità, è che quest’anno abbiamo anche una parte di produzione di negroamaro e primitivo completamente biologico”.
“L’ottima qualità delle uve – afferma Piernicola Leone de Castris, titolare dell’omonima azienda – è dovuta al fatto che non c’è stato nessun attacco di parassiti. Nei vigneti, pertanto, ci sono stati trattamenti minimi. Quest’anno abbiamo riscontrato una gradazione alcolica molto equilibrata. Prevediamo vini bianchi e rosati freschi, profumati e con gusto armonico. Ci aspettiamo, inoltre, degli ottimi rossi riserva Salice Salentino”.
“Abbiamo avuto – aggiunge Francesco Leuci, direttore della Cantina “Lucio Leuci” di Guagnano - uno chardonnay e un primitivo di qualità eccezionale. Anche per il negroamaro è stata un’ottima annata, sicuramente superiore a quella dell’anno scorso, ma non a livello di quella strepitosa del 2007”.
Controtendenza, per quanto riguarda la quantità prodotta, è il dato fornito da Carmela Scippa Stefanizzo, titolare della Casa vinicola “Scippa Stefanizzo” di Guagnano: “Per quanto ci riguarda, oltre alla qualità, abbiamo riscontrato anche un leggero aumento della quantità. In località San Gaetano, dove abbiamo la gran parte dei vigneti, la nostra azienda ha vendemmiato uve perfettamente maturate, grazie alla particolare fertilità dei terreni”.
“La stagione – dice Marco Mascellani, enologo dell’azienda vinicola Leone de Castris di Salice – può essere definita siccitosa. Questo ha provocato un impennamento repentino delle maturazioni dovuto principalmente ad una concentrazione delle uve per disidratazione. La conseguenza di tutto ciò è stata una diminuzione delle rese per ettaro accompagnata, come spesso accade, da un notevole miglioramento qualitativo”.
Le uve bianche precoci, come chardonnay e sauvignon, hanno dato dei risultati in linea con le aspettative primaverili (prodotti freschi con buona acidità e aromaticità), quelle medio tardive (verdeca, malvasia, fiano e negroamaro destinato alla produzione di rosati) daranno origine a vini complessi e di buona struttura. I rossi ottenuti da primitivo e negroamaro, infine, saranno vini con elevata gradazione alcolica.
“La grande struttura dei rossi – spiega Mascellani – è dovuta al fatto che, insieme alla concentrazione degli zuccheri, si è avuta anche una perfetta maturazione dei composti fenolici, responsabili del colore e della struttura, contenuti nella buccia. In definitiva si può affermare che la vendemmia 2011 è stata anomala e di difficile gestione. Ma proprio queste premesse potranno determinare grandissimi risultati."
Sulla stessa linea Giuseppe Pizzolante Leuzzi, enologo della Cantina cooperativa di Copertino, il quale aggiunge: “Direi che la caratteristica della vendemmia 2011 è stata la sanità delle uve, sia per i bianchi che per i rossi. Anche grazie alla bravura dei nostri viticoltori, che ormai sanno condurre il vigneto in maniera ottima, nella nostra zona non abbiamo avuto problemi di peronospora”.
La vendemmia, generalmente avvenuta con un po’ di anticipo rispetto all’anno scorso, è iniziata nella prima metà di agosto con lo chardonnay e il sauvignon; è proseguita poi con il primitivo e gli internazionali (cabernet, merlot e syrah); intorno al 10 settembre è iniziata la raccolta del negroamaro. Le piogge, verificatesi verso l’ultima fase della vendemmia, anche se copiose in qualche zona del Salento, non hanno avuto il tempo di intaccare l’integrità dei grappoli ancora sulle piante. Mediamente, per quanto riguarda le uve negroamaro, si sono ottenuti 19 gradi babo di zucchero (ciò significa che il vino svilupperà una gradazione alcolica media di 13 gradi).
I dati, insomma, per quanto riguarda la qualità, sono molto incoraggianti e tutti gli operatori del settore sono ottimisti.
L’enologo Angelo Maci, presidente del Consorzio del Salice Salentino doc e delle Cantine Due Palme, sottolinea: “Possiamo giudicare l’annata molto buona per tutta l’area doc. La cooperativa Due Palme, peraltro, ha lavorato circa 250mila quintali di uva, contro i 265mila quintali dell’anno scorso. La novità, per noi che puntiamo solo sulla qualità, è che quest’anno abbiamo anche una parte di produzione di negroamaro e primitivo completamente biologico”.
“L’ottima qualità delle uve – afferma Piernicola Leone de Castris, titolare dell’omonima azienda – è dovuta al fatto che non c’è stato nessun attacco di parassiti. Nei vigneti, pertanto, ci sono stati trattamenti minimi. Quest’anno abbiamo riscontrato una gradazione alcolica molto equilibrata. Prevediamo vini bianchi e rosati freschi, profumati e con gusto armonico. Ci aspettiamo, inoltre, degli ottimi rossi riserva Salice Salentino”.
“Abbiamo avuto – aggiunge Francesco Leuci, direttore della Cantina “Lucio Leuci” di Guagnano - uno chardonnay e un primitivo di qualità eccezionale. Anche per il negroamaro è stata un’ottima annata, sicuramente superiore a quella dell’anno scorso, ma non a livello di quella strepitosa del 2007”.
Controtendenza, per quanto riguarda la quantità prodotta, è il dato fornito da Carmela Scippa Stefanizzo, titolare della Casa vinicola “Scippa Stefanizzo” di Guagnano: “Per quanto ci riguarda, oltre alla qualità, abbiamo riscontrato anche un leggero aumento della quantità. In località San Gaetano, dove abbiamo la gran parte dei vigneti, la nostra azienda ha vendemmiato uve perfettamente maturate, grazie alla particolare fertilità dei terreni”.
Rosario Faggiano