LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - (pag. Le/XVII - 23 dicembre 2016)
ARTE – Il progetto occupa il piano terra di un’abitazione in via Giovanni XXIII
Un presepe grande come... una casa, a Salice Salentino
L’autore Francesco Spagnolo dedica all’opera tutta la sua vita
Una Natività artistica con una storia lunga più di vent’anni. Scena dopo scena, statuina dopo statuina e, soprattutto, smisurato impegno, hanno fatto “crescere” senza sosta la struttura presepiale di Salice Salentino, in via Giovanni XXIII, fino farle occupare permanentemente ben 130 metri quadri del piano terra dell’abitazione privata dell’ideatore dell’impresa.
Francesco Spagnolo, 61 anni, pensionato dell’Ente nazionale di Assistenza al volo, ha vinto la scommessa con se stesso: quella di realizzare un presepe artistico poliscenico di tipo orientale, forse unico in Italia, sia per dimensioni, che per precisione e pregi di lavorazione dei personaggi, degli edifici, dei ponti, delle fontane, del cielo stellato e così via.
Fedeltà di riproduzione dei luoghi, paesaggi minuziosamente creati e costumi d’epoca accuratamente riprodotti, non lasciano indifferenti i numerosi visitatori, ogni anno in arrivo da varie parti d’Italia.
“Per realizzare tutto ciò – spiega Spagnolo – ho utilizzato tutta la mia liquidazione. E non ho finito. Ho ancora tanti progetti da realizzare per il mio presepe”.
L’autore ha dato vita all’iniziativa per passione e dopo aver frequentato alcuni corsi per la lavorazione della cartapesta. Alla metà degli anni ’90, in vista dell’allestimento del primo presepe, elaborò la nuova tecnica di “cartapesta ambientale”. Durante il suo percorso, è stato coadiuvato dall’artista locale Alessandra Guerrieri, realizzatrice di circa 270 statuine in cartapesta salentina, quasi tutte alte 30 centimetri.
La struttura, che comprende anche un laboratorio-esposizione adiacente, è ambientata in nove località bibliche. Oggi è completa di 21 scenari dell’infanzia di Gesù, otto della Passione, più altri cinque aggiunti.
“Il presepe - continua Spagnolo - rispecchia fedelmente l'ambiente della vecchia Palestina e dei tempi di Gesù. E’ curato nei minimi particolari, soprattutto con la rappresentazione degli episodi dell'Infanzia. Il sistema luminoso dà armonia agli ambienti rappresentati dell’antica Betlemme. Le fasi del giorno e della notte si alternano con sincronia e spettacolarità. Nella fase notturna, si possono ammirare le principali costellazioni dell'emisfero Nord”.
Fra le scene presenti, rilevante è “Nazareth di Galilea”, con la casa di Gioacchino ed Anna, l’abitazione e la falegnameria della sacra Famiglia, la fontana del toro, il mulino d’acqua e la sinagoga. Nella “Betlemme di Giudea”, si possono ammirare, fra l’altro, le grotte della natività e dell’Annuncio, ma anche il frantoio ipogeo, il tempio e il foro romano, la locanda di Ben-Hur, il palazzo di Erode e un caravanserraglio. Altre scene riguardano la valle del Giordano, la valle di Giza (Egitto) e molto altro.
Il presepe, dedicato a Giovanni Paolo II, può essere visitato durante il periodo natalizio ogni giorno dalle 16,30 alle 20,30 (25-26 dicembre e 1 gennaio anche dalle 10 alle 12,30). L’ingresso è libero.
Francesco Spagnolo, 61 anni, pensionato dell’Ente nazionale di Assistenza al volo, ha vinto la scommessa con se stesso: quella di realizzare un presepe artistico poliscenico di tipo orientale, forse unico in Italia, sia per dimensioni, che per precisione e pregi di lavorazione dei personaggi, degli edifici, dei ponti, delle fontane, del cielo stellato e così via.
Fedeltà di riproduzione dei luoghi, paesaggi minuziosamente creati e costumi d’epoca accuratamente riprodotti, non lasciano indifferenti i numerosi visitatori, ogni anno in arrivo da varie parti d’Italia.
“Per realizzare tutto ciò – spiega Spagnolo – ho utilizzato tutta la mia liquidazione. E non ho finito. Ho ancora tanti progetti da realizzare per il mio presepe”.
L’autore ha dato vita all’iniziativa per passione e dopo aver frequentato alcuni corsi per la lavorazione della cartapesta. Alla metà degli anni ’90, in vista dell’allestimento del primo presepe, elaborò la nuova tecnica di “cartapesta ambientale”. Durante il suo percorso, è stato coadiuvato dall’artista locale Alessandra Guerrieri, realizzatrice di circa 270 statuine in cartapesta salentina, quasi tutte alte 30 centimetri.
La struttura, che comprende anche un laboratorio-esposizione adiacente, è ambientata in nove località bibliche. Oggi è completa di 21 scenari dell’infanzia di Gesù, otto della Passione, più altri cinque aggiunti.
“Il presepe - continua Spagnolo - rispecchia fedelmente l'ambiente della vecchia Palestina e dei tempi di Gesù. E’ curato nei minimi particolari, soprattutto con la rappresentazione degli episodi dell'Infanzia. Il sistema luminoso dà armonia agli ambienti rappresentati dell’antica Betlemme. Le fasi del giorno e della notte si alternano con sincronia e spettacolarità. Nella fase notturna, si possono ammirare le principali costellazioni dell'emisfero Nord”.
Fra le scene presenti, rilevante è “Nazareth di Galilea”, con la casa di Gioacchino ed Anna, l’abitazione e la falegnameria della sacra Famiglia, la fontana del toro, il mulino d’acqua e la sinagoga. Nella “Betlemme di Giudea”, si possono ammirare, fra l’altro, le grotte della natività e dell’Annuncio, ma anche il frantoio ipogeo, il tempio e il foro romano, la locanda di Ben-Hur, il palazzo di Erode e un caravanserraglio. Altre scene riguardano la valle del Giordano, la valle di Giza (Egitto) e molto altro.
Il presepe, dedicato a Giovanni Paolo II, può essere visitato durante il periodo natalizio ogni giorno dalle 16,30 alle 20,30 (25-26 dicembre e 1 gennaio anche dalle 10 alle 12,30). L’ingresso è libero.
Rosario Faggiano