LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/2 – 31 gennaio 2008)

Il territorio di Salice Salentino ospiterà un mega impianto finanziato da Aqp, Ato e Regione

Un potabilizzatore da 40 milioni per il leccese e la zona di Brindisi

Sarà garantita, attraverso il sifone di Seclì, la fornitura idrica necessaria al Sud della provincia. La struttura occuperà un’area di 20 ettari
SALICE – Sorgerà in località “San Paolo” un grande impianto di potabilizzazione destinato ad alimentare numerosi comuni delle province di Brindisi e Lecce. L’investimento, che ammonta a 40milioni di euro, è stato programmato dall’Acquedotto pugliese, dall’Ato Puglia e dalla Regione Puglia per fronteggiare il rischio di emergenze idriche del territorio, nell’ambito di una ipotesi progettuale generale comprendente vari interventi. Questi ultimi riguardano, fra l’altro, la costruzione di un potabilizzatore anche a Statte, un dissalatore delle acque provenienti dalle sorgenti del Chidro e diverse opere di potenziamento delle condotte (importo totale circa 290milioni di euro).
Le suddette opere vengono presentate anche come “interventi strutturali, in termini di nuova risorsa idrica e vettori per la sua adduzione, per la soluzione dell’approvvigionamento idrico della penisola salentina in alternativa, secondo quanto previsto dal Piano d’Ambito, al prelievo dalla falda sotterranea da tutelare”. Il potabilizzatore di San Paolo, sottoposto al Comune lo scorso agosto con uno studio di fattibilità redatto dall’Acquedotto pugliese, è stato accolto positivamente dalla Giunta due mesi dopo, attraverso l’approvazione di una delle tre soluzioni di localizzazione proposte. La decisione dell’Amministrazione, adottata tenendo conto del “rilevante interesse pubblico che l’intervento in questione comporta, atteso che le opere in progetto ricadono nel settore dell’approvvigionamento idrico primario”, è arrivata dopo alcuni incontri con tecnici dell’Acquedotto pugliese e con rappresentanti della Regione.
L’impianto, che occuperà un’area di 198mila metri quadri attualmente destinata ad uliveto, sarà costruito a circa 75-90 metri sul livello del mare, in prossimità dell’esistente serbatoio di San Paolo (capacità 32mila metri cubi) e del gran sifone leccese. Tratterà un metro cubo al secondo di “acqua grezza” proveniente dalla vicina condotta del Consorzio di bonifica di Arneo in periodo non irriguo e dall’invaso di “Pappadai” (agro di Monteparano), sempre mediante l’utilizzo della condotta del Consorzio, in periodo irriguo. Lo studio di fattibilità dell’Aqp precisa che la risorsa idrica da utilizzare è praticamente quella invasata nella diga di Monte Cotugno, lungo il fiume Sinni, nel territorio di Senise.
Il fango prodotto dal trattamento dell’acqua grezza, dovrebbe essere smaltito nella discarica autorizzata di Grottaglie, in provincia di Taranto.
“Il nuovo potabilizzatore – spiega Paolo Quaranta, assessore ai lavori pubblici – garantirà la fornitura di acqua potabile, attraverso il sifone di Seclì, soprattutto nel basso Salento. Quest’ultima area, come tutti ricordano, la scorsa estate fu particolarmente colpita dall’emergenza idrica. L’Amministrazione – sottolinea – ha a cuore il problema dell’acqua e solidarizza con le popolazione interessate. L’impianto sarà realizzato presso la masseria San Paolo perché in quella zona si trovano gli impianti che attualmente alimentano l’approvvigionamento di diversi abitati del leccese e del brindisino. Per quanto riguarda le ricadute sul nostro territorio, durante gli incontri che si sono tenuti presso l’assessorato regionale ai lavori pubblici, abbiamo raggiunto un’intesa anche circa la nostra emergenza idrica, l’utilizzazione di mano d’opera salicese e, qualora fosse possibile, anche il coinvolgimento di imprese locali per la realizzazione dell’opera. Il trattamento di potabilizzazione – conclude – avverrà all’interno di vasche che verranno realizzate una a fianco all’altra”.
Il progetto, che è in fase di redazione definitiva, stando allo studio di fattibilità approvato, dovrebbe prevedere la posa in opera di 650 metri di condotte in acciaio con diametri dn 800 e dn 900; la realizzazione di un impianto di sollevamento dell’acqua potabilizzata al serbatoio San Paolo e l’ampliamento dello stesso (da 32mila a 50mila metri cubi). Per quanto riguarda i fattori d’incidenza ambientale e paesaggistica, infine, l’Acquedotto pugliese ha assicurato “l’assenza di interferenze tra le opere in progetto e le aree sottoposte ai vincoli riportati sulle carte tematiche del Putt/p”.
La Giunta presieduta dal sindaco Donato De Mitri, ha esaminato la documentazione finora acquisita e l’ipotesi di localizzazione dell’impianto “rimandando le approvazioni urbanistiche e l’imposizione di eventuali prescrizioni e vincoli all’organo competente e alle successive fasi di approfondimento progettuale”.
Rosario Faggiano