LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/3 del 10 ottobre 2008)
LA CRISI – “Le cantine sociali dovranno finalmente unirsi. Diversamente non saranno in grado di sopravvivere”
Un mercato quasi virtuale per il negroamaro
Le uve sotto i 30 euro a quintale
Prezzi stracciati per le uve salentine. Dopo il leggero rialzo del 2007 dovuto alla mancanza di buona parte del prodotto, quest’anno è ripresa la tendenza al ribasso. All’inizio della vendemmia le uve di negroamaro sono state pagate in media 30 euro a quintale, poi i prezzi sono ulteriormente scesi.
Gianvito Rizzo, in qualità di componente della Commissione prezzi della Camera di Commercio di Lecce, offre un primo quadro: “Il calo dei prezzi è stato pari al 10-15 per cento rispetto all’anno scorso. Quello delle uve negroamaro, peraltro, è divenuto quasi un mercato virtuale perché non ci sono più le grosse contrattazioni di un tempo. Il doc negroamaro ha avuto un prezzo medio di 30 euro a quintale (c’è chi ha pagato 25 e chi 35 euro). Anche il primitivo ha avuto il medesimo calo, con prezzi medi di circa 40 euro. Lo chardonnay è stato pagato il 15-20 per cento in meno (34-37 euro). Purtroppo – conclude - neanche quest’anno i produttori hanno ottenuto una giusta remunerazione”.
“Penso che questo calo dei prezzi – aggiunge Leonardo Pinto – sia dovuto anche alla diminuzione del consumo pro-capite, conseguenza della mancanza di liquidità nelle famiglie. La massaia quando deve risparmiare, la prima cosa che toglie è il vino e non la pasta o il pane”.
I prezzi al momento evidenziati sono, naturalmente, quelli definiti in fase di contrattazione fra produttori ed acquirenti privati. Bisognerà attendere, invece, per conoscere quelli delle Cantine cooperative. E’ facile anticipare che le realtà più organizzate e strutturate pagheranno prezzi più alti rispetto alle Cantine più deboli e in crisi. (r.f.)
Gianvito Rizzo, in qualità di componente della Commissione prezzi della Camera di Commercio di Lecce, offre un primo quadro: “Il calo dei prezzi è stato pari al 10-15 per cento rispetto all’anno scorso. Quello delle uve negroamaro, peraltro, è divenuto quasi un mercato virtuale perché non ci sono più le grosse contrattazioni di un tempo. Il doc negroamaro ha avuto un prezzo medio di 30 euro a quintale (c’è chi ha pagato 25 e chi 35 euro). Anche il primitivo ha avuto il medesimo calo, con prezzi medi di circa 40 euro. Lo chardonnay è stato pagato il 15-20 per cento in meno (34-37 euro). Purtroppo – conclude - neanche quest’anno i produttori hanno ottenuto una giusta remunerazione”.
“Penso che questo calo dei prezzi – aggiunge Leonardo Pinto – sia dovuto anche alla diminuzione del consumo pro-capite, conseguenza della mancanza di liquidità nelle famiglie. La massaia quando deve risparmiare, la prima cosa che toglie è il vino e non la pasta o il pane”.
I prezzi al momento evidenziati sono, naturalmente, quelli definiti in fase di contrattazione fra produttori ed acquirenti privati. Bisognerà attendere, invece, per conoscere quelli delle Cantine cooperative. E’ facile anticipare che le realtà più organizzate e strutturate pagheranno prezzi più alti rispetto alle Cantine più deboli e in crisi. (r.f.)