LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/X – 5 aprile 2012)
SALICE – Presentazione, alle 19, nel centro polifunzionale
Un libro “Di lotta e d’ironia”, Scandone racconta Innocente
SALICE – “Di lotta e d’ironia, percorsi di memoria per un profilo culturale di Totò Innocente”. Questo il titolo del volume di Antonio Scandone che sarà presentato oggi, alle 19, presso la sala del Centro polifunzionale. Alla manifestazione, promossa dall’Assessorato comunale alla Cultura, parteciperanno Cesare Salvi, Egidio Zacheo e Alberto Maritati. Interverranno il sindaco Donato De Mitri, l’assessore Francesco Fina e l’autore. Moderatore Rosario Faggiano. Il libro, che esce a distanza di undici anni dalla scomparsa del grande avvocato salentino, esponente di primo piano del Pci provinciale, “ricostruisce le varie tappe della progressiva scoperta del mondo intellettuale interpretato da Innocente, attraverso percorsi di memoria che si snodano dal ’68 ai primi anni ‘80”.
Ricordato in paese con profonda stima, negli anni ‘70 Innocente fu consigliere provinciale e poi, a partire dal 1980, consigliere comunale, assessore alla Pubblica istruzione e vicesindaco di Salice. Rieletto nuovamente consigliere nel 1984, ricoprì per due mandati consecutivi, dal 1987 al 1993, la carica di sindaco con il sostegno di un’inedita maggioranza Dc-Pci-Psdi.
“Innocente – sottolineano gli organizzatori - veniva apprezzato, oltre che per il suo ruolo politico e sociale, anche per la sua brillante attività forense, l’enorme cultura posseduta, la coerenza, la lealtà e l’eleganza nella contrapposizione dialettica. Uomo con spiccate capacità aggregative, era particolarmente attento ai problemi del lavoro e del mondo contadino”.
Ricordato in paese con profonda stima, negli anni ‘70 Innocente fu consigliere provinciale e poi, a partire dal 1980, consigliere comunale, assessore alla Pubblica istruzione e vicesindaco di Salice. Rieletto nuovamente consigliere nel 1984, ricoprì per due mandati consecutivi, dal 1987 al 1993, la carica di sindaco con il sostegno di un’inedita maggioranza Dc-Pci-Psdi.
“Innocente – sottolineano gli organizzatori - veniva apprezzato, oltre che per il suo ruolo politico e sociale, anche per la sua brillante attività forense, l’enorme cultura posseduta, la coerenza, la lealtà e l’eleganza nella contrapposizione dialettica. Uomo con spiccate capacità aggregative, era particolarmente attento ai problemi del lavoro e del mondo contadino”.