LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - (pag. Le/XVII – 25 febbraio 2016)
LECCE – Primo piano nel Fondo Verri sull’opera di Rita Greco Scalinci
Un libro d'arte ricco di favole, racconti e poesie
“Favole, racconti e poesie” è il titolo della nuova opera di Rita Greco Scalinci (Pess Up, Roma, 2015, pp. 148) protagonista stasera, alle 19.30, nel Fondo Verri di Lecce. Con l’autrice dialogherà Giuliana Coppola.
Delicato, immediato e ricco di sentimento, il volume esalta la famiglia, l’amore e la natura, con efficaci “pennellate” di versi e di parole.
Un’opera che evidenzia anche le profonde radici della passione per l’arte dell’autrice, da sempre alimentata in ambito domestico dall’effervescenza creativa e dall’estro pittorico del marito Sandro Greco e del figlio scultore Giovanni.
Rita svela, fin primi versi del volume, una fondamentale chiave di lettura della sua opera: “La famiglia è il dono più grande che la vita ci offre./E’ il nido d’amore, di rispetto e di fiducia”.
Il libro, dunque, ha una doppia valenza: poetica-narrativa, in primo luogo, ma anche di esaltazione della famiglia come contesto irrinunciabile di serenità e di amore.
Ed è per questo che l’autrice si avvale di tutti i membri della sua famiglia per “elevare” ulteriormente il testo. Le illustrazioni sono di Sandro e di Giovanni, la prefazione della figlia Daniela.
Quest’ultima così introduce il libro: “La componente che subito mi ha colpito è il diffuso e intenso richiamo all’amore: per il marito, per i figli, per i genitori, per la sua infanzia, per la natura, per la bellezza, per gli animali. Insomma, in altre parole, l’amore per la vita. Con la sua creatività riesce a mantenere il legame con la memoria, i luoghi, le persone, i fatti, le esperienze di una vita dedicata a chi le stava intorno. Leggendo le poesie, le favole, i racconti e anche grazie all’accostamento delle foto con le opere di papà e di mio fratello, è inevitabile per me sentire la nostalgia di persone e situazioni. Ma sono certa che la semplicità dei versi e la gentilezza delle similitudini farà suscitare in chiunque leggerà il libro, suggestioni e sentimenti che troppo spesso teniamo inutilmente nascosti”.
Il libro, impaginato con alternanza di generi letterari e foto di opere d’arte, comprende tre sezioni. La prima, “pensieri e poesie”, conta ottanta componimenti di vario tema e lunghezza. La seconda, diciassette favole; la terza cinque racconti.
Rita Greco Scalinci ha già pubblicato, nel 2013, la raccolta di poesie ”Orme sulla sabbia” (Luca Pensa Editore, pp. 108).
I versi dell’autrice salentina sono stati definiti da Antonio Scandone, docente-critico letterario, come: “espressioni di manifestazioni del suo animo e dei suoi sentimenti colti sul nascere, di effetto immediato, senza alcuna intermediazione intellettualistica e alcun filtro riflesso, che di solito stemperano la spontaneità in misura direttamente proporzionale al grado di mediazione dei contenuti e di elaborazione delle forme. Come a dire che quello che l’autrice ha nel cuore riesce a riprodurlo direttamente sulla carta, con moto spontaneo e pressoché irriflesso, quasi fosse l’imprintimg immediato di una esigenza interiore irrefrenabile”.
Delicato, immediato e ricco di sentimento, il volume esalta la famiglia, l’amore e la natura, con efficaci “pennellate” di versi e di parole.
Un’opera che evidenzia anche le profonde radici della passione per l’arte dell’autrice, da sempre alimentata in ambito domestico dall’effervescenza creativa e dall’estro pittorico del marito Sandro Greco e del figlio scultore Giovanni.
Rita svela, fin primi versi del volume, una fondamentale chiave di lettura della sua opera: “La famiglia è il dono più grande che la vita ci offre./E’ il nido d’amore, di rispetto e di fiducia”.
Il libro, dunque, ha una doppia valenza: poetica-narrativa, in primo luogo, ma anche di esaltazione della famiglia come contesto irrinunciabile di serenità e di amore.
Ed è per questo che l’autrice si avvale di tutti i membri della sua famiglia per “elevare” ulteriormente il testo. Le illustrazioni sono di Sandro e di Giovanni, la prefazione della figlia Daniela.
Quest’ultima così introduce il libro: “La componente che subito mi ha colpito è il diffuso e intenso richiamo all’amore: per il marito, per i figli, per i genitori, per la sua infanzia, per la natura, per la bellezza, per gli animali. Insomma, in altre parole, l’amore per la vita. Con la sua creatività riesce a mantenere il legame con la memoria, i luoghi, le persone, i fatti, le esperienze di una vita dedicata a chi le stava intorno. Leggendo le poesie, le favole, i racconti e anche grazie all’accostamento delle foto con le opere di papà e di mio fratello, è inevitabile per me sentire la nostalgia di persone e situazioni. Ma sono certa che la semplicità dei versi e la gentilezza delle similitudini farà suscitare in chiunque leggerà il libro, suggestioni e sentimenti che troppo spesso teniamo inutilmente nascosti”.
Il libro, impaginato con alternanza di generi letterari e foto di opere d’arte, comprende tre sezioni. La prima, “pensieri e poesie”, conta ottanta componimenti di vario tema e lunghezza. La seconda, diciassette favole; la terza cinque racconti.
Rita Greco Scalinci ha già pubblicato, nel 2013, la raccolta di poesie ”Orme sulla sabbia” (Luca Pensa Editore, pp. 108).
I versi dell’autrice salentina sono stati definiti da Antonio Scandone, docente-critico letterario, come: “espressioni di manifestazioni del suo animo e dei suoi sentimenti colti sul nascere, di effetto immediato, senza alcuna intermediazione intellettualistica e alcun filtro riflesso, che di solito stemperano la spontaneità in misura direttamente proporzionale al grado di mediazione dei contenuti e di elaborazione delle forme. Come a dire che quello che l’autrice ha nel cuore riesce a riprodurlo direttamente sulla carta, con moto spontaneo e pressoché irriflesso, quasi fosse l’imprintimg immediato di una esigenza interiore irrefrenabile”.
Rosario Faggiano