LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/XII – 21 dic. 12)
VEGLIE
Torna a casa la salma di Russo
VEGLIE – Un paese in lutto per la tragica scomparsa di Salvatore Russo. Il giovane imprenditore, vittima del pauroso incidente verificatosi l’altro pomeriggio sul tratto Sava-Fragagnano della statale 7 ter, ritornerà in paese oggi, dopo il nulla della procura (a seguito dell’esame esterno sulla salma già effettuato ieri, alle 12.30, dai medici legali). Se non vi saranno intoppi, Salvatore lascerà l’obitorio dell’ospedale SS Annunziata di Taranto questa mattina per essere trasportato, a cura dell’agenzia funebre “San Giovanni” di Veglie, nell’abitazione dei genitori, in via 4 novembre. I funerali dovrebbero tenersi domani, alle 15 circa, nella chiesa madre.
Salvatore, 29 anni, si era recato a San Giorgio Jonico, per ragioni di lavoro, insieme al padre Leopoldo Russo. All’uscita di Fragagnano, intorno alle 13,30, un autocarro e tre auto si sono violentemente scontrate per cause e dinamiche ancora in fase di ricostruzione. Nelle lamiere contorte sono rimasti i corpi senza vita di Salvatore e del quarantacinquenne di Manduria Leonardo Resta. Altre tre persone, compreso Leopoldo, sono rimaste ferite.
“Salvatore – ricorda commosso don Amelio De Filippis, parroco della chiesa madre – era un ragazzo onesto, buono, lavoratore e sempre disponibile. In paese era molto conosciuto ed apprezzato per l’attività aziendale, nel settore edile, che dirigeva. Era una persona seria; amava molto il suo lavoro. Con la sua fidanzata Katia avevano deciso di sposarsi subito dopo la laurea della ragazza”. (ros.fag.)
Salvatore, 29 anni, si era recato a San Giorgio Jonico, per ragioni di lavoro, insieme al padre Leopoldo Russo. All’uscita di Fragagnano, intorno alle 13,30, un autocarro e tre auto si sono violentemente scontrate per cause e dinamiche ancora in fase di ricostruzione. Nelle lamiere contorte sono rimasti i corpi senza vita di Salvatore e del quarantacinquenne di Manduria Leonardo Resta. Altre tre persone, compreso Leopoldo, sono rimaste ferite.
“Salvatore – ricorda commosso don Amelio De Filippis, parroco della chiesa madre – era un ragazzo onesto, buono, lavoratore e sempre disponibile. In paese era molto conosciuto ed apprezzato per l’attività aziendale, nel settore edile, che dirigeva. Era una persona seria; amava molto il suo lavoro. Con la sua fidanzata Katia avevano deciso di sposarsi subito dopo la laurea della ragazza”. (ros.fag.)