ROSARIOFAGGIANO.IT - NEWS - 15 giugno 2018

SALICE – Opposizione all’attacco: “Avviso convocazione Assemblea, pubblicazione all’Albo irregolare”

Tensione in Consiglio, salta la seduta

Tensione in Consiglio, salta la seduta
Il sindaco Rosato: “Riunione rinviata per non dare alla minoranza l’alibi di abbandonare l’aula per non confrontarsi”


SALICE – Alta tensione in Consiglio comunale. A sorpresa, la seduta di ieri mattina è saltata a seguito di una pregiudiziale posta da “Salice nel cuore – Pd” (Alessandro Ruggeri, Silvia Grasso, Enzo Marinaci). Il capogruppo Ruggeri in apertura dei lavori ha fatto rilevare “un’anomalia” di pubblicazione all’Albo pretorio online dell’avviso di convocazione dell’Assemblea cittadina.

Il consigliere di opposizione, dopo aver definito l’accaduto “una violazione molto grave”, ha consegnato al segretario comunale la documentazione che attesterebbe la “data retroattiva della pubblicazione” e la “sovrapposizione dell’avviso ad una concessione edilizia dell’8 giugno”.

“Chiedo – ha detto – che siano presi i necessari provvedimenti informando anche il prefetto. Il Consiglio è nullo per violazione della pubblicazione all’Albo pretorio”.

Dopo l’inaspettata dichiarazione del consigliere di minoranza e un breve intervento del sindaco Tonino Rosato, il quale ha precisato che “per questo passaggio non siamo noi politici ad essere toccati, ma i dipendenti”, la seduta è stata sospesa.

Alla ripresa dei lavori, il segretario ha comunicato che, a suo parere, “l’errore” di pubblicazione all’Albo pretorio “non inficia la validità della seduta”.

A questo punto, il sindaco ha detto: “Per maggiore trasparenza e per approfondire l’argomento, propongo di riconvocare la seduta. Ma faccio questo per una ragione solo politica, perché la seduta è validissima. Lo faccio perché qualcuno non deve avere l’alibi di abbandonare sistematicamente l’aula per non confrontarsi”. “E’ chiaro – ha aggiunto – che qualcosa non funziona e avvierò procedimenti interni per capire cosa succede su questo Comune”.

Rivolgendosi all’opposizione, ha infine concluso: “Se il confronto deve essere questo, da domani mi attiverò di conseguenza. Non ci saranno sconti per nessuno. Adesso basta, siccome il confronto non è più politico, perseguiremo altre vie. Chiederò al prefetto un incontro su questa questione”.

Il rinvio del Consiglio (a venerdì prossimo alle 9), è stato deliberato con il voto favorevole dei consiglieri di maggioranza e l’astensione di Sonia Cuppone e Gaetano Ianne. Ruggeri, Grasso e Marinaci hanno abbandonato l’aula.

Dopo la conclusione della seduta, Ruggeri ha spiegato quanto sarebbe accaduto: “In pratica, essendosi resi conto di aver dimenticato la pubblicazione del Consiglio all’Albo Pretorio, qualcuno ha pensato bene di sostituire a suo piacimento altra pubblicazione, mantenendo, però, lo stesso numero di protocollo. Ho chiesto con forza dichiararsi la nullità della convocazione, in linea anche con quello che è successo a Roma in cui all’ultimo Consiglio comunale c’è stato un rinvio per sanare il vizio. Orbene, il sindaco prima di ritirarsi per decidere sul caso, ha subito detto che non ha alcuna responsabilità in merito a questa situazione, scaricando completamente ogni responsabilità sui dipendenti. Queste affermazioni lasciano allibiti perché la parte politica si è discolpata senza dare la possibilità ai dipendenti di poter spiegare le ragioni di quanto accaduto e se a loro imputabile. Dopo la variazione dello Statuto, per ridurre la maggioranza necessaria all’approvazione del bilancio, dopo aver emendato delibere di Consiglio inesistenti, dopo aver convocato un Consiglio comunale con cd-rom non firmato, dopo le violazioni sull’Albo Pretorio di oggi, dopo la politica personalistica della Giunta, vediamo seriamente compromessa la legalità della macchina amministrativa del nostro paese. Tutto ciò, pone i seguenti interrogativi: è sempre solo colpa dei dipendenti? E quale sarebbe il ruolo del politico?”.

Ruggeri conclude ricordando che “qualora il Consiglio si fosse celebrato, vi è stata comunque la violazione dell’art. 39 del Regolamento comunale. Le quattro interrogazioni con risposta scritta dovevano essere esaudite per iscritto entro 20 giorni ed in un numero massimo di due. Nessuna discussione era stata richiesta in Consiglio. Ed invece le interrogazioni, scadute ormai da diverse settimane, finora non hanno trovato alcuna risposta”.
Rosario Faggiano