IL CORRIERE VINICOLO (pag. 6 – 28 maggio 2012)
1° Concorso nazionale in Puglia
Sul podio dei rosati Abruzzo, Lombardia e Veneto
Le premiazione è stata anche occasione per fare il punto su presente e futuro di questa tipologia di prodotto. Annunciata la prossima costituzione di una Fondazione per la tutela, la valorizzazione e la promozione, che sarà patrocinata e sostenuta dal Mipaaf
OTRANTO (Lecce) - Palcoscenico di prestigio per il vino rosato italiano. Si è concluso con successo il 1° Concorso enologico nazionale “Vini rosati d’Italia”, organizzato dalla Regione Puglia in collaborazione con Assoenologi, Accademia italiana della vite e del vino, Unioncamere Puglia e con il patrocinio del Ministero alle Politiche agricole. Nella suggestiva sala convegni del castello Aragonese, alla presenza del ministro Mario Catania, del presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro, dell’assessore regionale Dario Stefàno e di numerosi altri ospiti, lo scorso 5 maggio sono stati proclamati i vincitori delle diverse sezioni della competizione enologica fra gli oltre 350 vini partecipanti. Le sei etichette regine, valutate da otto commissioni formate da enologi e giornalisti specializzati, sono risultate due abruzzesi, due lombarde e due venete. Buoni piazzamenti hanno ottenuto anche i rosati pugliesi (due medaglie d’argento e una di bronzo) ed emiliani (una medaglia d’argento e una di bronzo). Le altre etichette premiate con medaglie d’argento e bronzo sono abruzzesi, venete e lombarde.
Il mercato dei Rosati
La cerimonia di conferimento dei riconoscimenti, ultima fase del concorso avviato lo scorso 20 aprile con la valutazione e selezione dei campioni (provenienti da 18 regioni), è stata preceduta da un convegno completamente dedicato all’ottima realtà produttiva nazionale di vino rosato di qualità e alle prospettive di crescita del suo consumo. Al dibattito, moderato da Fede e Tinto (conduttori di Decanter di Rai Radio 2), sono intervenuti Davide Gaeta, docente della Facoltà di Economia dell’Università di Verona, Giuseppe Martelli, direttore di Assoenologi, Antonio Calò, presidente dell’Accademia italiana della Vite e del Vino, Federico Castellucci, direttore generale Oiv (Organisation internazionale de la Vigne e du Vin), il presidente Paolo De Castro, il ministro Mario Catania e l’assessore regionale Dario Stefàno.
”Consentitemi un sentimento di orgoglio – ha detto Stefàno – per una vittoria già conquistata: quella del vino rosato italiano. La prima edizione del Concorso ha saputo intercettare un bisogno esistente tra i produttori, quello di valorizzare una tipologia enoica finora un po’ la Cenerentola delle etichette. Il vino rosato, al contrario, sta vivendo uno straordinario trend di crescita negli apprezzamenti da parte dei consumatori e dei mercati. È una peculiarità produttiva che appartiene all’intero Paese e racchiude in sé sapienza, tradizioni e culture contadine sedimentate nel corso dei millenni. È una parte della nostra storia e come tale va custodita e preservata, ma è anche una porzione importante del percorso verso il futuro che vogliamo fare accanto ai nostri produttori”.
Elementi vincenti
“Mi congratulo con i vincitori del Concorso nazionale dei vini rosati – ha aggiunto il ministro Catania - perché è grazie al saper fare dei nostri imprenditori, che sanno coniugare tradizione ed innovazione, che il patrimonio enologico italiano si è saputo affermare a livello internazionale puntando su elementi vincenti, quali una varietà e un’identità territoriale uniche al mondo, una presenza in tutti i segmenti di mercati con un ottimo rapporto qualità-prezzo e una capacità di esportare diffusa a tutto il sistema. Il nostro rosato si è conquistato nel mondo uno spicchio di mercato importante proprio perché è un prodotto di qualità superiore e continuerà ad esserlo, anche perché a Bruxelles abbiamo difeso la sua regolamentazione, impedendo che si potesse ottenere, attraverso il taglio tra vini bianchi e rossi”.
Alla conclusione della manifestazione l’assessore Stefàno, anche in qualità di coordinatore della Commissione Politiche agricole della Conferenza delle Regioni, ha annunciato la prossima costituzione di una Fondazione per la tutela, la valorizzazione e la promozione dei vini rosati di qualità. L’iniziativa sarà patrocinata e sostenuta dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali.
Il mercato dei Rosati
La cerimonia di conferimento dei riconoscimenti, ultima fase del concorso avviato lo scorso 20 aprile con la valutazione e selezione dei campioni (provenienti da 18 regioni), è stata preceduta da un convegno completamente dedicato all’ottima realtà produttiva nazionale di vino rosato di qualità e alle prospettive di crescita del suo consumo. Al dibattito, moderato da Fede e Tinto (conduttori di Decanter di Rai Radio 2), sono intervenuti Davide Gaeta, docente della Facoltà di Economia dell’Università di Verona, Giuseppe Martelli, direttore di Assoenologi, Antonio Calò, presidente dell’Accademia italiana della Vite e del Vino, Federico Castellucci, direttore generale Oiv (Organisation internazionale de la Vigne e du Vin), il presidente Paolo De Castro, il ministro Mario Catania e l’assessore regionale Dario Stefàno.
”Consentitemi un sentimento di orgoglio – ha detto Stefàno – per una vittoria già conquistata: quella del vino rosato italiano. La prima edizione del Concorso ha saputo intercettare un bisogno esistente tra i produttori, quello di valorizzare una tipologia enoica finora un po’ la Cenerentola delle etichette. Il vino rosato, al contrario, sta vivendo uno straordinario trend di crescita negli apprezzamenti da parte dei consumatori e dei mercati. È una peculiarità produttiva che appartiene all’intero Paese e racchiude in sé sapienza, tradizioni e culture contadine sedimentate nel corso dei millenni. È una parte della nostra storia e come tale va custodita e preservata, ma è anche una porzione importante del percorso verso il futuro che vogliamo fare accanto ai nostri produttori”.
Elementi vincenti
“Mi congratulo con i vincitori del Concorso nazionale dei vini rosati – ha aggiunto il ministro Catania - perché è grazie al saper fare dei nostri imprenditori, che sanno coniugare tradizione ed innovazione, che il patrimonio enologico italiano si è saputo affermare a livello internazionale puntando su elementi vincenti, quali una varietà e un’identità territoriale uniche al mondo, una presenza in tutti i segmenti di mercati con un ottimo rapporto qualità-prezzo e una capacità di esportare diffusa a tutto il sistema. Il nostro rosato si è conquistato nel mondo uno spicchio di mercato importante proprio perché è un prodotto di qualità superiore e continuerà ad esserlo, anche perché a Bruxelles abbiamo difeso la sua regolamentazione, impedendo che si potesse ottenere, attraverso il taglio tra vini bianchi e rossi”.
Alla conclusione della manifestazione l’assessore Stefàno, anche in qualità di coordinatore della Commissione Politiche agricole della Conferenza delle Regioni, ha annunciato la prossima costituzione di una Fondazione per la tutela, la valorizzazione e la promozione dei vini rosati di qualità. L’iniziativa sarà patrocinata e sostenuta dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali.
Rosario Faggiano