LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - (pag. Le/IX - 9 settembre 2016)
SALICE – Ennesimo episodio a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico, quando centinaia di ragazzi chiederanno tempi certi
Sud Est, treni soppressi e utenti in rivolta
“I disagi non sono mai mancati negli anni, ma desso stanno cancellando anche le corse in fascia protetta”
SALICE – “Disservizi Fse: treni soppressi, ritardi, disagi e lamentele di pendolari senza esiti concreti”. È la denuncia di alcuni cittadini che ieri mattina si sono recati alla stazione mettendosi in attesa del treno, salvo poi scoprire la cancellazione della corsa senza preavviso per i viaggiatori.
Una situazione, stando agli interessati, che ultimamente si ripeterebbe troppo spesso e che starebbe portando all’esasperazione soprattutto i lavoratori e gli universitari che scelgono di muoversi con mezzi pubblici.
Tutto ciò a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico, quando centinaia di studenti giornalmente dovranno recarsi nel capoluogo per frequentare gli istituti di istruzione di secondo grado.
“Da tempo - spiega G.M. di Salice – la Fse sta procurando disservizi. A quanto mi è stato riferito, l’Ustif (organo tecnico periferico del Ministero dei Trasporti, ndr) avrebbe sospeso l’uso di mezzi che operano su rotaia. La Fse sembra che non disponga delle risorse necessarie per fare la manutenzione e soprattutto la riparazione dei treni. Personalmente viaggio con i mezzi Fse ormai da anni e, con rammarico, devo dire che non sono mai mancati disservizi, disagi, ritardi e vagoni sporchi e fatiscenti. Comunque, in passato, anche se veniva eliminata qualche corsa, almeno quelle delle fasce orarie più importanti erano assicurate. Oggi non sono assicurate neanche quelle. È ormai da circa un mese che stanno effettuando la soppressione di corse, anche quelle delle fasce protette, in entrambi le direzioni, da Lecce e per Lecce, causando non pochi problemi ai viaggiatori. Ai nostri reclami, la Fse risponde scusandosi per il disservizio assicurando impegno affinché gli inconvenienti non si ripetano. Ma poi tutto finisce lì, senza che niente cambi. Ormai si è arrivati al limite della sopportazione”.
Rosario Faggiano