LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - (pag. Le/XII – 26 giugno 2016)
SALICE – Si pensa alle prossime amministrative
"Subito un'assemblea per aprirsi al contributo di tutti"
L’appello di Emanuele Fina, ex segretario del Pd
SALICE – “Subito un’assemblea per tracciare un bilancio dei cinque anni di amministrazione, per stabilire il percorso da seguire per le prossime amministrative e per aprirsi al contributo di tutti”.
Secondo Emanuele Fina, ex segretario del Pd e oggi espressione della minoranza interna, sarebbe arrivato il momento di abbandonare la “filosofia” del “meno siamo, meglio stiamo” e le “posizioni di presunta autosufficienza”.
Fina parte dalla presa d’atto delle divisioni che caratterizzano l’attuale quadro politico locale per poi invitare il direttivo Pd guidato da Enzo Marinaci ad aprirsi al confronto con le altre forze politiche “prematuramente abbandonate”, con i cittadini e con le associazioni.
“Questa apertura – spiega – non deve essere finalizzata all’individuazione di candidati da inserire strumentalmente in lista per garantirsi il consenso, ma al confronto sui problemi della comunità per definire proposte di governo. Il recente voto amministrativo nazionale insegna che il Pd vince dove è perno di alleanze ampie con le forze migliori della società e dove è interprete della richiesta di cambiamento e di buone pratiche di governo. Dove pensa di conservare rendite di posizione e di costruire il successo con vecchie logiche di palazzo, la sconfitta è assicurata”.
Fina conclude con una frecciata:”E’ legittimo che il sindaco Pippi Tondo valuti la possibilità di ricandidarsi; ma non è accettabile che il Pd diventi un’appendice dell’Amministrazione”. In questi anni, a dire dell’ex segretario, sarebbero state disattese le regole dello statuto che impongono il coinvolgimento democratico degli iscritti e degli elettori del partito.
Secondo Emanuele Fina, ex segretario del Pd e oggi espressione della minoranza interna, sarebbe arrivato il momento di abbandonare la “filosofia” del “meno siamo, meglio stiamo” e le “posizioni di presunta autosufficienza”.
Fina parte dalla presa d’atto delle divisioni che caratterizzano l’attuale quadro politico locale per poi invitare il direttivo Pd guidato da Enzo Marinaci ad aprirsi al confronto con le altre forze politiche “prematuramente abbandonate”, con i cittadini e con le associazioni.
“Questa apertura – spiega – non deve essere finalizzata all’individuazione di candidati da inserire strumentalmente in lista per garantirsi il consenso, ma al confronto sui problemi della comunità per definire proposte di governo. Il recente voto amministrativo nazionale insegna che il Pd vince dove è perno di alleanze ampie con le forze migliori della società e dove è interprete della richiesta di cambiamento e di buone pratiche di governo. Dove pensa di conservare rendite di posizione e di costruire il successo con vecchie logiche di palazzo, la sconfitta è assicurata”.
Fina conclude con una frecciata:”E’ legittimo che il sindaco Pippi Tondo valuti la possibilità di ricandidarsi; ma non è accettabile che il Pd diventi un’appendice dell’Amministrazione”. In questi anni, a dire dell’ex segretario, sarebbero state disattese le regole dello statuto che impongono il coinvolgimento democratico degli iscritti e degli elettori del partito.
Rosario Faggiano