LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/X – 22 gennaio 2012)
Verso una soluzione la “guerra” fra le due Camere di commercio dopo il vertice a Bari. Venerdì un altro incontro
Spartizione sul controllo dei vini, Brindisi lancia la sua proposta
Una commissione su tre a Lecce, cui andrebbe la “degustazione”
SALICE – Organi di controllo sui vini doc: due strutture a Brindisi e una a Lecce. E’ la proposta della Camera di Commercio di Brindisi presentata durante la riunione convocata l’altra sera a Bari, presso l’Assessorato regionale all’Agricoltura, per cercare di dirimere la questione relativa alla vigilanza sulla produzione proveniente da doc interprovinciali. In ballo c’è la competenza sulle due doc tradizionali, “Salice Salentino” e “Squinzano”, e sulle ultime nate “Terra d’Otranto” e “Negroamaro di Terra d’Otranto”. Secondo le nuove norme, non è più possibile espletare ruoli di controllo in condivisione, con duplicati di strutture operanti autonomamente nelle due Camere di Commercio interessate. Pertanto, i tre organismi previsti per le suddette doc (il Comitato di certificazione, l’Organo decidente i ricorsi e la Commissione di degustazione) devono avere sede o a Lecce o a Brindisi. All’incontro hanno partecipato il direttore dell’Area “Politiche per lo sviluppo” Gabriele Papa Pagliardini e il funzionario Vito Pavone (entrambi della Regione), il presidente della Camera di commercio di Brindisi Alfredo Malcarne, il componente della Giunta camerale di Lecce Pantaleo Piccinno (in rappresentanza del presidente Alfredo Prete), il presidente del Consorzio del “Salice Salentino doc” Angelo Maci e il presidente del Consorzio “Brindisi e Squinzano doc” Giovanni Nardelli. La proposta, illustrata da Malcarne, prevede l’ubicazione a Lecce della Commissione di degustazione (con presidente designato dalla Camera di Commercio di Lecce) e a Brindisi del Comitato di certificazione e dell’Organo decidente i ricorsi (con rispettivi presidenti nominati dalla Camera di Commercio di Brindisi). Alla prima, formata da quattro componenti più il presidente, parteciperebbero due esperti designati da Lecce e due designati da Brindisi. Alle altre due, formate da tre componenti (compreso il presidente), prenderebbe parte un esperto proposto da Lecce e uno da Brindisi. Dopo le designazioni, sarà compito della Regione nominare le Commissioni e del Ministero dell’Agricoltura emanare l’apposito decreto.
“Secondo me – dice Maci – la proposta di Brindisi è giusta ed equilibrata perché vede distribuita la rappresentanza delle due Camere di Commercio nella giusta misura. Lecce dovrebbe accogliere positivamente la proposta, soprattutto in considerazione del fatto che la Commissione di degustazione è quella più importante. Al fine di scongiurare la nomina, da parte del Ministero, di un organismo di Controllo esterno, mi auguro che il presidente Prete aderisca alla proposta del suo collega di Brindisi”.
A quanto è dato sapere, già da domani Lecce dovrebbe valutare la proposta. Il tentativo sarà quello di cercare una mediazione che possa scongiurare il pericolo (concreto) di spaccatura insanabile fra i viticultori delle due province (nessuno vuole perdere il riferimento nei rispettivi capoluoghi). L’eventuale accordo, se definito a breve, dovrebbe essere portato all’attenzione degli operatori locali venerdì prossimo, nell’ambito di un apposito incontro convocato dalla Camera di Commercio di Lecce.
“Secondo me – dice Maci – la proposta di Brindisi è giusta ed equilibrata perché vede distribuita la rappresentanza delle due Camere di Commercio nella giusta misura. Lecce dovrebbe accogliere positivamente la proposta, soprattutto in considerazione del fatto che la Commissione di degustazione è quella più importante. Al fine di scongiurare la nomina, da parte del Ministero, di un organismo di Controllo esterno, mi auguro che il presidente Prete aderisca alla proposta del suo collega di Brindisi”.
A quanto è dato sapere, già da domani Lecce dovrebbe valutare la proposta. Il tentativo sarà quello di cercare una mediazione che possa scongiurare il pericolo (concreto) di spaccatura insanabile fra i viticultori delle due province (nessuno vuole perdere il riferimento nei rispettivi capoluoghi). L’eventuale accordo, se definito a breve, dovrebbe essere portato all’attenzione degli operatori locali venerdì prossimo, nell’ambito di un apposito incontro convocato dalla Camera di Commercio di Lecce.
Rosario Faggiano