LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - (p. Le/II – 26 ottobre 2020)

CAMPIONE DI CORAGGIO – Due medaglie d’oro in coppa del mondo di ciclismo paraolimpico per il colonnello Carlo Calcagni

"Sopravvivo grazie alle terapie, ma vivo grazie a bici e sport"




GUAGNANO – “Mai arrendersi”. Questo è l’imperativo categorico di Carlo Calcagni, 52 anni, colonnello del Ruolo d’Onore dell’Esercito Italiano, da tempo affetto da una serie di patologie invalidanti, tutte riconducibili alla contaminazione di metalli pesanti (fra cui uranio) a cui è stato esposto durante una missione di pace in Bosnia Erzegovina, nel 1996.

Un’esperienza che lo vide impegnato, in qualità pilota elicotterista del contingente italiano, anche in diverse operazioni di recupero di feriti e salme durante il servizio di evacuazioni medico-sanitarie.

La scoperta della malattia alcuni anni dopo, nel 2002, quando dovette ricoverarsi per accertamenti. Nel 2005, la sua patologia venne riconosciuta “dipendente da causa di servizio”. Da lì il lungo calvario, costantemente affrontato con coraggio e forza di volontà, ma anche con tante sofferenze, terapie e battaglie per il riconoscimento delle sue istanze, compresa quella di risarcimento.

Calcagni entrò nell’Esercito nel 1988 e, dopo il percorso di formazione, completò il corso di pilotaggio, classificandosi al primo posto. In seguito prese parte ad attività di soccorso e di ordine pubblico in Italia, nonché a missioni internazionali in Turchia, in Albania e in Bosnia-Erzegovina, meritandosi elogi ed encomi... (continua)
Rosario Faggiano


Articolo integrale pubblicato da "La Gazzette del Mezzogiorno", edizione del Salento

Nelle foto: Carlo Calcagni, due volte oro mondiale (bici paraolimpica)