LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/XI – 26 maggio 2012)

VEGLIE – Grande commozione ai funerali del maresciallo Spedicato. Chiesa gremita di familiari e amici. Picchetto d’onore dei commilitoni.

“Salvatore, militare entusiasta e solare”

Prima del cimitero un passaggio davanti all’abitazione; dentro c’era la madre malata, che non sa
VEGLIE – “Salvatore Spedicato ha portato nel nostro mondo militare tanta solarità, tanta gioia, tanto entusiasmo. Ora, purtroppo, questa luce si è spenta”. Con queste parole il cappellano dell’Accademia di Modena, don Pierino Sacella, ha salutato per l’ultima volta il maresciallo dell’Esercito strappato alla vita da mani assassine. I funerali di Salvatore si sono svolti ieri, alle 16, nella chiesa madre, alla presenza di una folta rappresentanza di militari provenienti dall’Emilia, ma anche dalle caserme di Lecce. Nella chiesa gremita c’erano, in prima fila, i fratelli Marcello e Oreste, le sorelle Cristina, Ronzina, Lina e Ada, gli altri parenti e, soprattutto, tantissimi amici, conoscenti e autorità. Mancava, perché tenuta all’oscuro della scomparsa del figlio, l’anziana madre Uccia, da tempo sofferente. Ai lati della bara, posta ai piedi dell’altare maggiore, c’erano sei militari dell’Accademia. Durante il rito religioso, concelebrato da don Pierino Sacella, don Franco Minerva, don Arcangelo Martina e don Amelio De Filippis, diversi sono stati i momenti di commozione.
“In questi giorni – ha detto don Pierino nell’omelia – anche noi siamo rimasti increduli e attoniti di fronte a questo tragico fatto che ha investito un carissimo amico e fratello. E veramente grandissima è stata la partecipazione a Modena da parte di tutti coloro che lo hanno conosciuto e apprezzato in trent’anni di attività presso l’Accademia. Salvatore ha costantemente prestato servizio con impegno e diligenza encomiabile”.
Il rito religioso si è concluso con “Il silenzio”, eseguito da un trombettista militare, e con un commovente saluto di un commilitone. All’uscita dalla chiesa la bara è stata accolta dal picchetto d’onore. Subito dopo il corteo funebre si è diretto verso piazza della Costituzione dove, all’altezza di via Alfieri, per qualche minuto, la bara, portata a spalla per tutto il tragitto, è stata rivolta verso l’abitazione della madre. Il feretro, infine, è stato trasportato nel cimitero comunale.
Rosario Faggiano