LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - (pag. Le/IV - 22 ottobre 2016)

UNIVERSITÀ/LA NUOVA SFIDA – Piernicola Leone de Castris: “Il corso di laurea focalizzerà ancora di più sul nostro territorio l’attenzione nazionale ed internazionale” – Assunta De Cillis (Cantine Due Palme): “Ci troviamo in un contesto economico in cui l’unico segmento in attivo è l’agroalimentare”

"Salto di qualità per il Salento con il nuovo corso di laurea in Viticoltura ed enologia"

Francesco Trono (Cupertinum): “La speranza è che le nuove figure professionali siano al passo coi tempi”
Giuseppe Coppola: “Bisogna anche formare professionisti in marketing enogastronomico”






Un corso di laurea triennale in “Viticoltura ed enologia” a Lecce? I produttori accolgono con entusiasmo l’idea. Sono tutti d’accordo: il Salento, culla enologica e area da sempre vocata alla produzione di vini di eccellenza, farebbe un ulteriore salto di qualità grazie all’alta formazione e alla ricerca scientifica assicurata dall’Università.

Non solo. Secondo gli operatori anche il resto della Puglia e delle regioni limitrofe, trarrebbero vantaggio dalla nascita del nuovo corso di laurea. Non più trasferimenti al Nord di studenti in cerca di eccellenza specialistica e non più “disattenzioni” verso le peculiarità viticole e vinicole locali. Unisalento contribuirebbe non poco a valorizzare, tutelare e sviluppare le potenzialità del territorio, finora affidate essenzialmente all’efficace azione e alla lungimiranza produttiva, imprenditoriale e commerciale delle numerose aziende che hanno puntato alla qualità, all’innovazione tecnologica per conquistare mercati in Italia e nel mondo. Ma ecco l’opinione di alcuni operatori.

Assunta De Cillis, direttore generale di Cantine Due Palme, la cooperativa di Cellino San Marco guidata da Angelo Maci, è favorevole al nuovo corso di laurea: “Il nostro territorio in primis detiene per tradizione la vocazione verso la viticoltura enologica. L’Università ha gli strumenti per tradurla in didattica e per creare menti eccellenti. Ci troviamo, inoltre, in un contesto economico, oggi più che mai, in cui l’unico segmento in attivo e con prospettive di crescita è quello agroalimentare”.

Per Piernicola Leone de Castris, titolare dell’antica cantina di Salice, il corso di laurea “focalizzerà ancora di più sul Salento l'attenzione nazionale ed internazionale e formerà dei professionisti che potranno lavorare con uno sguardo particolare rivolto ai vitigni più significativi”.

Paolo Leo, proprietario dell’omonima azienda di San Donaci, plaude all’iniziativa e aggiunge “Mi auguro che l’offerta formativa includa una forte connotazione pratica e che siano realizzati corsi specifici per migliorare la conoscenza delle lingue straniere, in particolare a livello di linguaggio tecnico, indispensabile nel settore dell’agricoltura in cui le esportazioni rappresentano un’importante componente del fatturato”.

Ennio Cagnazzo, direttore tecnico di “Vecchia Torre” di Leverano, è sicuro che il corso rappresenterà “un'importante occasione per sviluppare gli studi sulla viticultura ed una preziosa opportunità di crescita".

“E’ una scelta sensata, – dice Giuseppe Coppola, dell’azienda “Coppola” di Gallipoli - mi permetto di suggerire di puntare ad una formazione che coinvolga non solo la figura dell'enologo inteso come il professionista che "vinifica" e trasforma le uve, ma anche verso figure con competenze in marketing enogastronomico”.

Claudio Quarta, titolare di “Moros” di Guagnano, sottolinea: “Se il Novecento è passato alla storia per il vino fatto in cantina, questo secolo dovrà essere ricordato per il vino fatto in vigna. E per mantenere la tipicità dei vitigni e dei territori occorrono tecnici altamente qualificati che affianchino noi produttori in questa sfida. Tecnici preparati sia in enologia che in viticoltura, affinché attraverso la selezione clonale e le giuste pratiche in campo si possa ottenere la massima qualità dell’uva e del vino in questo momento storico di evidenti cambiamenti climatici".

“Il nuovo corso di laurea – aggiunge Salvatore De Falco, titolare della omonima cantina di Novoli - sarebbe manna per il nostro settore. Una classe di tecnici che accoppierebbe la conoscenza del territorio con un’ottima coltivazione della vigna sarebbe il miglior viatico per una vinificazione di grande qualità”.

A parere di Gianvito Rizzo, amministratore di “Feudi di Guagnano, il corso può rappresentare “un vero salto di qualità per il brand Puglia e un’opportunità importante per iniziare un processo di collaborazione tra il mondo della ricerca e quello delle aziende . Mi sento di nutrire, però, dei seri dubbi sui costi reali per la collettività di tale “investimento” nel medio lungo periodo, qualora la qualità dell’offerta formativa sia al di sotto delle aspettative”.

“L'attivazione del corso è strategica – afferma Bepi Povia, titolare de “Il giardino dei semplici” di Martina Franca - e frutto della crescente richiesta di formare e qualificare in Puglia, ed ovviamente per tutte le altre regioni contigue, tecnici di alto livello. Mi auguro che si abbia in mente di reclutare non solo docenti e ricercatori ma anche esperti e viticoltori”.

Francesco Trono, presidente della cooperativa “Cupertinum”, esprimendo consenso, conclude: “La speranza è che le nuove figure professionali siano al passo con i tempi e che possano promuovere il Salento nel resto del mondo”.
Rosario Faggiano