LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/XI – 20 maggio 2012)

Il cognato Dino, di ritorno da Modena, ancora incredulo: Salvatore aveva adottato una bimba a distanza

Sabato l’ultima visita alla madre Uccia

I funerali forse giovedì, all’insaputa dell’anziana
VEGLIE – Ammazzato barbaramente: un destino crudele per una persona buona e gentile. Salvatore Spedicato viveva lontano dalla sua famiglia, ma era particolarmente legato ai fratelli, alle sorelle e, soprattutto, all’anziana madre sofferente. E proprio per assistere mamma Uccia recentemente si è trattenuto in paese per un’intera settimana.
“E’ dovuto rientrare a Modena sabato 12 maggio per ragioni di lavoro – racconta il cognato Dino Pinto – ma nei sette giorni precedenti ha accudito la madre, senza mai muoversi dal suo capezzale. Salvatore non ha dato mai fastidio a nessuno, anzi faceva solo del bene. Per tale ragione appare incredibile ciò che è successo. Era una persona a modo, volenterosa e altruista. Tutti parlano bene di lui. Negli anni scorsi, peraltro, ha anche adottato a distanza una bambina extracomunitaria. In servizio aveva rispetto dei superiori e i superiori avevano rispetto di lui. Era un gran lavoratore. Quando veniva a Veglie, ci vedevamo spesso, ma anche noi, quando potevamo, andavamo a trovarlo. Ci mancherà molto”.
Dino Pinto, partito l’altro pomeriggio per Modena insieme ad altri familiari, è rientrato ieri sera.
In Emilia sono rimasti i fratelli Marcello e Oreste e la sorella Cristina. Le altre sorelle, Ronzina, Ada e Lina, sono a Veglie, accanto alla madre, nell’abitazione della famiglia, in via Alfieri.
A mamma Uccia hanno deciso di non dire nulla della tragedia, né ora né mai. L’anziana donna, gravemente malata, potrebbe non superare il dolore per la perdita del figlio. E per tale ragione i funerali si svolgeranno direttamente nella Chiesa madre, presumibilmente giovedì prossimo (a quanto è dato sapere la salma sarà consegnata ai familiari non prima di mercoledì).
Il sindaco Sandro Aprile è ancora scioccato per la vicenda: “Tutta l’Amministrazione – dice – è vicina alla famiglia Spedicato. L’intera comunità è rimasta esterrefatta per la morte violenta del nostro concittadino. Chi ha conosciuto Salvatore lo descrive come una persona mite, tranquilla e gentile. Speriamo che la giustizia faccia piena luce su questa tragica vicenda. Appena la salma arriverà in paese, esprimerò ai familiari il profondo cordoglio mio personale e dell’intera comunità vegliese”.
Rosario Faggiano



Articolo pubblicato nell’ambito del servizio sul violento omicidio del maresciallo luogotenente Salvatore Spedicato, in servizio presso l’Accademia militare di Modena, ucciso nella sua abitazione della città emiliana. Spedicato, 51 anni, non era sposato e viveva da solo. Nella serata di ieri la svolta nelle indagini: fermati due nigeriani. Gli extracomunitari, dopo l’omicidio, sarebbero usciti dall’appartamento di Spedicato con un televisore ed altri oggetti. I due sarebbero stati ripresi dalla videosorveglianza. Uno avrebbe già confessato.