ROSARIOFAGGIANO.IT - NEWS - 14 settembre 2018
COMUNICATO STAMPA DEL GRUPPO CONSILIARE DI OPPOSIZIONE “VEGLIEDOMANI”
RESOCONTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 4 SETTEMBRE 2018 DEL GRUPPO VEGLIEDOMANI
Il gruppo consiliare di VEGLIEDOMANI (in coerenza con l’idea di creare quante più occasioni possibili di partecipazione democratica e aperta) ha contribuito e permesso la convocazione di questo C.C, per dare la possibilità di discutere la mozione presentata dai Consiglieri Rapanà e Vetrano, relativamente al Piano Carburanti del Comune di Veglie, ritenuto, a ragione, contraddittorio e dalla dubbia interpretazione, chiedendo di escludere, dalle aree idonee all’installazione di impianti di distribuzione carburanti, tutta l’area interessata dalla macchia di Belmonte (detta di Lupomonaco).
In base a questo Piano, che esplica le sue funzioni dal febbraio 2011 (quando è stato approvato dal CC di allora), al PRG comunale del 1987 e al PPTR (Strumento Regionale di governo del territorio e del paesaggio) del 2015, alcuni imprenditori di Veglie, circa un anno fa, hanno avanzato istanza per la realizzazione di una stazione di servizio ad uso pubblico per autotrazione su un terreno che, nella parte interessata direttamente dalle opere di progetto, è classificato verde agricolo: cioè, si sono infilati sulla fascia di terreno agricolo, tra il limite della zona di rispetto della macchia di Belmonte e la circonvallazione, effettivamente libera da qualsiasi vincolo di sorta.
Tale progetto, che per legge deve seguire un’istruttoria necessariamente di tipo tecnico-amministrativo (e non politico), ha ricevuto i pareri favorevoli, tra gli altri, della Commissione per il Paesaggio (organo tecnico sovra comunale deputato a queste valutazioni). Quindi, sembrerebbe, tutto in regola e tutto legittimo con la conseguenza che, salvo sorprese dell’ultimo minuto per ulteriori requisiti da soddisfare, tale procedimento dovrebbe essere in dirittura d’arrivo.
E ora, a babbo morto, con tale mozione si è voluto tentare con un tardivo, inconcludente e temerario (considerato il punto in cui si trova il procedimento autorizzativo) atto di indirizzo politico, di impegnare il Consiglio Comunale di funzioni e competenze che lo stesso non ha (principio di separazione tra politica e amministrazione), ed esporre l'Ente stesso e, quindi, tutti i cittadini, a possibili richieste risarcitorie? Con il rischio, cambiando il suddetto Piano Carburanti, comunque, di non riuscire a bloccare l’iter tecnico specifico ormai ampiamente avviato.
Ricordiamo che è lo stesso TUEL (Testo Unico degli Enti Locali) che definisce lo status del Consigliere Comunale che, oltre ad essere titolare di poteri pubblici, deve assumere un comportamento improntato all’imparzialità e al principio di buona amministrazione, nel pieno rispetto della distinzione tra le funzioni, competenze e responsabilità degli amministratori e quelle proprie dei dirigenti.
È dal 2015 (cioè da quando è stato approvato il PPTR) che nessun bravo amministratore, nessun attento ambientalista e nessun segretario di partito, si è occupato minimamente di questa situazione, che ha lasciato scoperta da qualsiasi tipo di vincolo, la fascia di terreno in questione, permettendo, di fatto, a chiunque ne abbia avuto titolo e possibilità, di avanzare richieste di insediamenti produttivi sulla stessa.
Un impianto di carburanti a ridosso della zona di rispetto della macchia, crediamo, non sia opportuno; e tante riunioni e incontri sono stati fatti (già da aprile scorso, sia con gli altri gruppi politici e sia all’interno di VEGLIEDOMANI con chi ha voluto partecipare e dire la propria liberamente) nelle quali ogni volta, purtroppo, si arrivava sempre alle stesse e logiche conclusioni: ogni intervento sarebbe risultato tardivo, scorretto e potenzialmente pericoloso per le già precarie casse del nostro Comune.
A questo punto, al di là dell’esito del procedimento, ed evitando di utilizzare la suddetta vicenda per mascherate campagne elettorali che sembrano siano già iniziate, creando fazioni da irresponsabile tifo da stadio in un senso e nell’altro, il nostro invito a tutte le forze politiche presenti a Veglie e a tutti i cittadini di buona volontà, è quello di lavorare e impegnarsi con responsabilità, al fine di ricercare strumenti e risorse per ripulire veramente la macchia (ormai ridotta a discarica a cielo aperto), tutelarla e proteggerla fisicamente (video sorveglianza, ripristino confini fisici, etc), renderla possibilmente e realmente fruibile e visitabile, contribuire ad accelerare, per quanto possibile, l’iter di definizione del SIC e, soprattutto, stimolare la stessa ditta (oltre alle auspicabili prescrizioni che potrebbero pervenire dagli stessi uffici) ad un atto di apertura e di ascolto verso i tanti cittadini preoccupati per le sorti della macchia, al fine di adottare, nella realizzazione dello stesso impianto, volontariamente le migliori tecnologie disponibili per mitigare l’impatto visivo dell’impianto stesso.
Relativamente all’interpellanza presentata dal gruppo VEGLIEDOMANI in merito al controllo degli accessi della casa comunale via Salice, scaturita dall’increscioso episodio accaduto e denunciato (attraverso un video postato su facebook) ad agosto, da una signora, relativamente al fatto di aver trovato in orario di chiusura degli uffici, la porta di ingresso della casa comunale aperta e la stessa completamente deserta e priva di qualsiasi presidio a controllo e tutela della stessa, abbiamo chiesto al Sindaco:
1. se ha individuato le responsabilità e le cause relativamente allo specifico episodio accaduto;
2. se è a conoscenza che sia avvenuto altre volte e quali azioni correttive intende attuare per evitare che tali episodi possano accadere nuovamente in futuro;
3. quali giustificazioni adduce alle deroghe concesse per utilizzo a titolo gratuito degli immobili comunali e le motivazioni di tale condotta.
Riguardo al punto 1, ha risposto che il Comune ha proceduto ad esporre querela nei confronti della signora e del marito della stessa, ma non ci ha detto se è riuscito ad individuare le cause e le responsabilità.
Riguardo al punto 2 ha risposto che non è a conoscenza di altri episodi del genere, ma non ci ha detto cosa intende fare per evitare che accadano nuovamente episodi del genere (se non quello di murare l’ingresso dai locali locati al 118).
Riguardo al punto 3, sollecitato relativamente ad altre problematiche, tra cui: ingresso dell’ufficio protocollo utilizzato come accesso alla casa comunale da parte di chiunque, anche in orari di chiusura al pubblico, nulla ci ha detto, mentre (così come risulta da atti ufficiali forniti dagli uffici comunali), relativamente alle deroghe eccezionali alle previsioni regolamentari vigenti, concesse direttamente dal sindaco (in forza di quale santa investitura?) per utilizzo gratuito degli immobili comunali, non ha di fatto risposto: forse perché anche lui stesso sorpreso di essere stato beccato con le mani nella marmellata, per aver concesso solo ad alcune associazioni (per es. comunità Neocatecumenale) l’utilizzo a titolo gratuito e senza delibera di G.C, della sala conferenze di via Salice? Alla faccia della legge, del Regolamento e della parità di trattamento nello stesso chiaramente richiamata!
Oltre a risultare diversi utilizzi della sala consiliare da parte di cittadini (soprattutto per celebrazione di matrimoni), rappresentanti politici di Forza Italia (per eventi elettorali in occasione delle ultime consultazioni politiche) e associazioni varie, che non hanno mai versato il contributo per l’utilizzo della sala e, probabilmente, mai richiesto formalmente l’autorizzazione all’utilizzo della stessa.
A questo punto ci chiediamo: chi ha autorizzato e permesso tali eventi? Chi ne ha permesso fisicamente l’accesso? Chi possiede le chiavi e le usa per farci entrare gruppi di persone senza autorizzazione e pagamento del relativo contributo?
È chiaro adesso perché succede di trovare aperta la porta di ingresso della casa comunale?
E questo succede per la Sala Conferenze dell’immobile di via Salice… ora bisogna controllare cosa accade relativamente agli altri immobili comunali, tipo Convento dei Francescani, sala Consiliare, Palestra Marconi, etc.
Vi terremo aggiornati.
In base a questo Piano, che esplica le sue funzioni dal febbraio 2011 (quando è stato approvato dal CC di allora), al PRG comunale del 1987 e al PPTR (Strumento Regionale di governo del territorio e del paesaggio) del 2015, alcuni imprenditori di Veglie, circa un anno fa, hanno avanzato istanza per la realizzazione di una stazione di servizio ad uso pubblico per autotrazione su un terreno che, nella parte interessata direttamente dalle opere di progetto, è classificato verde agricolo: cioè, si sono infilati sulla fascia di terreno agricolo, tra il limite della zona di rispetto della macchia di Belmonte e la circonvallazione, effettivamente libera da qualsiasi vincolo di sorta.
Tale progetto, che per legge deve seguire un’istruttoria necessariamente di tipo tecnico-amministrativo (e non politico), ha ricevuto i pareri favorevoli, tra gli altri, della Commissione per il Paesaggio (organo tecnico sovra comunale deputato a queste valutazioni). Quindi, sembrerebbe, tutto in regola e tutto legittimo con la conseguenza che, salvo sorprese dell’ultimo minuto per ulteriori requisiti da soddisfare, tale procedimento dovrebbe essere in dirittura d’arrivo.
E ora, a babbo morto, con tale mozione si è voluto tentare con un tardivo, inconcludente e temerario (considerato il punto in cui si trova il procedimento autorizzativo) atto di indirizzo politico, di impegnare il Consiglio Comunale di funzioni e competenze che lo stesso non ha (principio di separazione tra politica e amministrazione), ed esporre l'Ente stesso e, quindi, tutti i cittadini, a possibili richieste risarcitorie? Con il rischio, cambiando il suddetto Piano Carburanti, comunque, di non riuscire a bloccare l’iter tecnico specifico ormai ampiamente avviato.
Ricordiamo che è lo stesso TUEL (Testo Unico degli Enti Locali) che definisce lo status del Consigliere Comunale che, oltre ad essere titolare di poteri pubblici, deve assumere un comportamento improntato all’imparzialità e al principio di buona amministrazione, nel pieno rispetto della distinzione tra le funzioni, competenze e responsabilità degli amministratori e quelle proprie dei dirigenti.
È dal 2015 (cioè da quando è stato approvato il PPTR) che nessun bravo amministratore, nessun attento ambientalista e nessun segretario di partito, si è occupato minimamente di questa situazione, che ha lasciato scoperta da qualsiasi tipo di vincolo, la fascia di terreno in questione, permettendo, di fatto, a chiunque ne abbia avuto titolo e possibilità, di avanzare richieste di insediamenti produttivi sulla stessa.
Un impianto di carburanti a ridosso della zona di rispetto della macchia, crediamo, non sia opportuno; e tante riunioni e incontri sono stati fatti (già da aprile scorso, sia con gli altri gruppi politici e sia all’interno di VEGLIEDOMANI con chi ha voluto partecipare e dire la propria liberamente) nelle quali ogni volta, purtroppo, si arrivava sempre alle stesse e logiche conclusioni: ogni intervento sarebbe risultato tardivo, scorretto e potenzialmente pericoloso per le già precarie casse del nostro Comune.
A questo punto, al di là dell’esito del procedimento, ed evitando di utilizzare la suddetta vicenda per mascherate campagne elettorali che sembrano siano già iniziate, creando fazioni da irresponsabile tifo da stadio in un senso e nell’altro, il nostro invito a tutte le forze politiche presenti a Veglie e a tutti i cittadini di buona volontà, è quello di lavorare e impegnarsi con responsabilità, al fine di ricercare strumenti e risorse per ripulire veramente la macchia (ormai ridotta a discarica a cielo aperto), tutelarla e proteggerla fisicamente (video sorveglianza, ripristino confini fisici, etc), renderla possibilmente e realmente fruibile e visitabile, contribuire ad accelerare, per quanto possibile, l’iter di definizione del SIC e, soprattutto, stimolare la stessa ditta (oltre alle auspicabili prescrizioni che potrebbero pervenire dagli stessi uffici) ad un atto di apertura e di ascolto verso i tanti cittadini preoccupati per le sorti della macchia, al fine di adottare, nella realizzazione dello stesso impianto, volontariamente le migliori tecnologie disponibili per mitigare l’impatto visivo dell’impianto stesso.
Relativamente all’interpellanza presentata dal gruppo VEGLIEDOMANI in merito al controllo degli accessi della casa comunale via Salice, scaturita dall’increscioso episodio accaduto e denunciato (attraverso un video postato su facebook) ad agosto, da una signora, relativamente al fatto di aver trovato in orario di chiusura degli uffici, la porta di ingresso della casa comunale aperta e la stessa completamente deserta e priva di qualsiasi presidio a controllo e tutela della stessa, abbiamo chiesto al Sindaco:
1. se ha individuato le responsabilità e le cause relativamente allo specifico episodio accaduto;
2. se è a conoscenza che sia avvenuto altre volte e quali azioni correttive intende attuare per evitare che tali episodi possano accadere nuovamente in futuro;
3. quali giustificazioni adduce alle deroghe concesse per utilizzo a titolo gratuito degli immobili comunali e le motivazioni di tale condotta.
Riguardo al punto 1, ha risposto che il Comune ha proceduto ad esporre querela nei confronti della signora e del marito della stessa, ma non ci ha detto se è riuscito ad individuare le cause e le responsabilità.
Riguardo al punto 2 ha risposto che non è a conoscenza di altri episodi del genere, ma non ci ha detto cosa intende fare per evitare che accadano nuovamente episodi del genere (se non quello di murare l’ingresso dai locali locati al 118).
Riguardo al punto 3, sollecitato relativamente ad altre problematiche, tra cui: ingresso dell’ufficio protocollo utilizzato come accesso alla casa comunale da parte di chiunque, anche in orari di chiusura al pubblico, nulla ci ha detto, mentre (così come risulta da atti ufficiali forniti dagli uffici comunali), relativamente alle deroghe eccezionali alle previsioni regolamentari vigenti, concesse direttamente dal sindaco (in forza di quale santa investitura?) per utilizzo gratuito degli immobili comunali, non ha di fatto risposto: forse perché anche lui stesso sorpreso di essere stato beccato con le mani nella marmellata, per aver concesso solo ad alcune associazioni (per es. comunità Neocatecumenale) l’utilizzo a titolo gratuito e senza delibera di G.C, della sala conferenze di via Salice? Alla faccia della legge, del Regolamento e della parità di trattamento nello stesso chiaramente richiamata!
Oltre a risultare diversi utilizzi della sala consiliare da parte di cittadini (soprattutto per celebrazione di matrimoni), rappresentanti politici di Forza Italia (per eventi elettorali in occasione delle ultime consultazioni politiche) e associazioni varie, che non hanno mai versato il contributo per l’utilizzo della sala e, probabilmente, mai richiesto formalmente l’autorizzazione all’utilizzo della stessa.
A questo punto ci chiediamo: chi ha autorizzato e permesso tali eventi? Chi ne ha permesso fisicamente l’accesso? Chi possiede le chiavi e le usa per farci entrare gruppi di persone senza autorizzazione e pagamento del relativo contributo?
È chiaro adesso perché succede di trovare aperta la porta di ingresso della casa comunale?
E questo succede per la Sala Conferenze dell’immobile di via Salice… ora bisogna controllare cosa accade relativamente agli altri immobili comunali, tipo Convento dei Francescani, sala Consiliare, Palestra Marconi, etc.
Vi terremo aggiornati.
Il gruppo consigliare “Vegliedomani”
Salvatore Fai, Eleonora Coluccia