LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/3 – 21 dicembre 2007)
Sconcertante e per molti versi “profetica” la fatica letteraria della Pastorelli, datata 1994, dal titolo “Beffe”
“Quella prostituta di biancaneve”
E il lupo, dopo l’incontro con Cappuccetto rosso, “si beccò la sifilide”
GUAGNANO – “Sono il diavolo in persona. Proprio io, colui che un tempo tutti temevano, che a volte si divertiva a possedere il corpo e l’anima di qualche essere mortale”. Così si presenta il protagonista di un racconto di Vincenza Pastorelli, conosciuta ai più come “Dottoressa lotto”, specialista in cartomanzia, astrologia e numerologia, e come ex stella dello Zecchino d’oro. Belzebù, personaggio di “Povero diavolo”, racconto contenuto nel volume “Beffe”, non nasconde di soffrire la noia da quando il mondo ha cominciato a non meravigliarsi più di nulla e a darsi spiegazioni razionali per ogni diavoleria o maleficio compiuto da satana. A questo racconto ne seguono altri 28, tutti brevi e sorprendenti, con trame narrative imprevedibili e personaggi di fantasia inquietanti. I ruoli assegnati ai protagonisti lasciano spesso di stucco. Il racconto dedicato al Natale del 1988, ad esempio, all’inizio non lascia intravedere il drammatico epilogo della storia di una bambina lasciata sola in casa dai genitori. Quando il parroco del paese, vestito da Babbo Natale, le fa visita per consegnarle il regalo, lei si trasforma in un mostro e lo sbrana. “Gli anni sono passati – racconta la protagonista alla fine della storia – ed io sono diventata grande. Fra poco ho appuntamento con un giovane play-boy, un bel tipo robusto e bene in carne che da un po’ di tempo mi telefona spesso, mi corteggia, varie volte mi ha chiesto di uscire con lui. So che ha intenzione di giocare con me al gatto col topo. Solo che lui non ha capito bene chi di noi due è il topo…”. Gli altri racconti della prima parte del libro di 98 pagine, pubblicato nel 1994 da Piero Manni, riguardano un pidocchio braccato, un uomo fallito reincarnato in un gatto, un cavallo che non ama la libertà e tanti altri inconsueti protagonisti di fantasia.
E’ la seconda parte del libro, però, che riserva le sorprese maggiori. Negli ultimi racconti, infatti, l’autrice presenta alcuni personaggi fiabeschi in una veste completamente inedita. E così Biancaneve diventa una prostituta che decide di intraprendere l’attività a pagamento dopo essere stata ripetutamente stuprata dai sette nani e dal principe azzurro. Cappuccetto Rosso, invece, sarebbe il vero mostro della nota fiaba dei fratelli Grimm. Il Lupo cattivo, secondo la versione di Pastorelli, sarebbe rimasto vittima della seduzione della piccola peste. Fu a causa del rapporto sessuale avuto con Cappuccetto Rosso che il Lupo si “beccò la sifilide”. (r.f.)
E’ la seconda parte del libro, però, che riserva le sorprese maggiori. Negli ultimi racconti, infatti, l’autrice presenta alcuni personaggi fiabeschi in una veste completamente inedita. E così Biancaneve diventa una prostituta che decide di intraprendere l’attività a pagamento dopo essere stata ripetutamente stuprata dai sette nani e dal principe azzurro. Cappuccetto Rosso, invece, sarebbe il vero mostro della nota fiaba dei fratelli Grimm. Il Lupo cattivo, secondo la versione di Pastorelli, sarebbe rimasto vittima della seduzione della piccola peste. Fu a causa del rapporto sessuale avuto con Cappuccetto Rosso che il Lupo si “beccò la sifilide”. (r.f.)