ROSARIOFAGGIANO.IT - NEWS – 28 settembre 2019
GUAGNANO – Comunicato stampa del gruppo consiliare di opposizione “Vite in Comune”.
“Progetto di fusione tra Guagnano e Salice Salentino, la gatta frettolosa fa i gattini ciechi”
GUAGNANO – I consiglieri di opposizione del gruppo “Vite in comune” (François Imperiale, Mimma Leone, Giusi Ricciato e Antonio Degli Atti) si soffermano sui lavori della seduta del Consiglio comunale di ieri, convocata per l’approvazione della convenzione tra i Comuni di Salice Salentino e Guagnano, riguardante la "verifica della fattibilità di fusione in un unico Comune”. Argomento approvato a maggioranza con il voto contrario del consigliere Fernando Leone e l’astensione di “Vite in comune”.
Imperiale, Mimma Leone, Ricciato e Degli Atti commentano anche la seduta del Consiglio comunale di Salice, tenutasi questa mattina per l’esame del medesimo argomento, ma con esito a sorpresa rispetto a quello di Guagnano. L’Amministrazione guidata dal sindaco Tonino Rosato, infatti, alla luce della mancanza di unanimità consiliare, ha deciso di ritirare l’argomento. Di conseguenza l’ipotesi di avviare subito l’iter di fusione è saltata. E per “Vite in comune”, alla luce delle dichiarazioni del sindaco Rosato fatte durante la seduta consiliare, adesso ci sarebbe il rischio di “un corto circuito nei rapporti istituzionali” tra i rappresentanti dei due Comuni. Ecco, di seguito, il Comunicato integrale.
“Nella seduta di Consiglio Comunale di ieri, convocata in via d'urgenza, abbiamo ampiamente esplicitato tutte le nostre perplessità sull'iter seguito dal sindaco Dino Sorrento nel presentare una proposta di deliberazione per l'assegnazione di un incarico atto a svolgere uno studio di fattibilità sugli effetti di una possibile fusione tra i Comuni di Guagnano e Salice Salentino.
Dopo aver chiesto i dovuti chiarimenti all'Amministrazione proponente su alcuni punti della legge regionale disciplinante l'intero iter, chiarimenti che il sindaco non ha saputo personalmente fornire, se non dopo convulse telefonate con tecnici di fiducia, abbiamo a chiare lettere affermato di non essere pregiudizialmente contrari alla fusione, ma che un'operazione così impattante per tutte le comunità coinvolte, di tutto avrebbe bisogno tranne che di procedure in via d'urgenza.
Un'Amministrazione che si è presentata agli elettori senza minimamente fare cenno ad un'ipotesi del genere, non può chiedere ad un'intera Assise comunale di pronunciarsi sull'avvio di un percorso così importante senza che, da subito, se ne conoscano dettagliatamente passaggi ed effetti.
Non è assolutamente possibile, in un iter così complesso, invertire testa e coda di tutta la vicenda, spostando l'attenzione solo sugli eventuali finanziamenti che verrebbero erogati, tralasciando tutto l'enorme lavoro sociale e culturale da sviluppare all'interno delle comunità da coinvolgere.
Ciò che non comprendiamo è l'improvvisa urgenza nell'avvio dell'iter, senza prima organizzare per tempo una serie di incontri tra rappresentanti politici, associazioni, organizzazioni di categoria e soprattutto cittadine e cittadini.
In questo modo si sarebbe certamente data ai componenti delle due Assise comunali la possibilità di analizzare per tempo tutti i riferimenti di legge e le prassi procedurali, permettendo loro di esprimere un voto consapevole e possibilmente unanime all'avvio di uno studio di fattibilità di una eventuale fusione.
Per tali ed altre ragioni, meglio esplicitate nella nostra dichiarazione di voto, abbiamo scelto di astenerci, presentando comunque una mozione per chiedere la costituzione immediata di una commissione intercomunale che da subito si metta concretamente a lavorare su temi di comune interesse.
Ma il dato più clamoroso giunge dalla seduta di Consiglio comunale del Comune di Salice Salentino, laddove la proposta di deliberazione è stata addirittura ritirata, bloccando di fatto la partecipazione al bando regionale per l'assegnazione dell'incarico inerente il sopra menzionato studio di fattibilità.
Non volendo minimamente entrare nelle dinamiche politiche tutte interne a quella Assise, dinamiche di cui abbiamo il più profondo rispetto, restiamo sconcertati dalle dichiarazioni del sindaco Tonino Rosato che, nel corso della odierna seduta di Consiglio comunale, ha chiaramente chiamato in causa il nostro sindaco Sorrento, accusandolo di grave scorrettezza istituzionale. Ciò perché, da quanto emerge, non ci sarebbe stata alcuna comunicazione tra i due primi cittadini durante tutto l'iter amministrativo che ha portato alla preparazione della deliberazione di Consiglio presentata tra ieri ed oggi ad entrambe le Assise.
Un corto circuito nei rapporti istituzionali tra i due massimi rappresentanti dei Comuni coinvolti, in merito al quale chiediamo immediati chiarimenti al sindaco Sorrento.
Un corto circuito che potrebbe da subito compromettere qualsiasi avvio di discussione seria sul tema all'interno delle due comunità”.
Imperiale, Mimma Leone, Ricciato e Degli Atti commentano anche la seduta del Consiglio comunale di Salice, tenutasi questa mattina per l’esame del medesimo argomento, ma con esito a sorpresa rispetto a quello di Guagnano. L’Amministrazione guidata dal sindaco Tonino Rosato, infatti, alla luce della mancanza di unanimità consiliare, ha deciso di ritirare l’argomento. Di conseguenza l’ipotesi di avviare subito l’iter di fusione è saltata. E per “Vite in comune”, alla luce delle dichiarazioni del sindaco Rosato fatte durante la seduta consiliare, adesso ci sarebbe il rischio di “un corto circuito nei rapporti istituzionali” tra i rappresentanti dei due Comuni. Ecco, di seguito, il Comunicato integrale.
“Nella seduta di Consiglio Comunale di ieri, convocata in via d'urgenza, abbiamo ampiamente esplicitato tutte le nostre perplessità sull'iter seguito dal sindaco Dino Sorrento nel presentare una proposta di deliberazione per l'assegnazione di un incarico atto a svolgere uno studio di fattibilità sugli effetti di una possibile fusione tra i Comuni di Guagnano e Salice Salentino.
Dopo aver chiesto i dovuti chiarimenti all'Amministrazione proponente su alcuni punti della legge regionale disciplinante l'intero iter, chiarimenti che il sindaco non ha saputo personalmente fornire, se non dopo convulse telefonate con tecnici di fiducia, abbiamo a chiare lettere affermato di non essere pregiudizialmente contrari alla fusione, ma che un'operazione così impattante per tutte le comunità coinvolte, di tutto avrebbe bisogno tranne che di procedure in via d'urgenza.
Un'Amministrazione che si è presentata agli elettori senza minimamente fare cenno ad un'ipotesi del genere, non può chiedere ad un'intera Assise comunale di pronunciarsi sull'avvio di un percorso così importante senza che, da subito, se ne conoscano dettagliatamente passaggi ed effetti.
Non è assolutamente possibile, in un iter così complesso, invertire testa e coda di tutta la vicenda, spostando l'attenzione solo sugli eventuali finanziamenti che verrebbero erogati, tralasciando tutto l'enorme lavoro sociale e culturale da sviluppare all'interno delle comunità da coinvolgere.
Ciò che non comprendiamo è l'improvvisa urgenza nell'avvio dell'iter, senza prima organizzare per tempo una serie di incontri tra rappresentanti politici, associazioni, organizzazioni di categoria e soprattutto cittadine e cittadini.
In questo modo si sarebbe certamente data ai componenti delle due Assise comunali la possibilità di analizzare per tempo tutti i riferimenti di legge e le prassi procedurali, permettendo loro di esprimere un voto consapevole e possibilmente unanime all'avvio di uno studio di fattibilità di una eventuale fusione.
Per tali ed altre ragioni, meglio esplicitate nella nostra dichiarazione di voto, abbiamo scelto di astenerci, presentando comunque una mozione per chiedere la costituzione immediata di una commissione intercomunale che da subito si metta concretamente a lavorare su temi di comune interesse.
Ma il dato più clamoroso giunge dalla seduta di Consiglio comunale del Comune di Salice Salentino, laddove la proposta di deliberazione è stata addirittura ritirata, bloccando di fatto la partecipazione al bando regionale per l'assegnazione dell'incarico inerente il sopra menzionato studio di fattibilità.
Non volendo minimamente entrare nelle dinamiche politiche tutte interne a quella Assise, dinamiche di cui abbiamo il più profondo rispetto, restiamo sconcertati dalle dichiarazioni del sindaco Tonino Rosato che, nel corso della odierna seduta di Consiglio comunale, ha chiaramente chiamato in causa il nostro sindaco Sorrento, accusandolo di grave scorrettezza istituzionale. Ciò perché, da quanto emerge, non ci sarebbe stata alcuna comunicazione tra i due primi cittadini durante tutto l'iter amministrativo che ha portato alla preparazione della deliberazione di Consiglio presentata tra ieri ed oggi ad entrambe le Assise.
Un corto circuito nei rapporti istituzionali tra i due massimi rappresentanti dei Comuni coinvolti, in merito al quale chiediamo immediati chiarimenti al sindaco Sorrento.
Un corto circuito che potrebbe da subito compromettere qualsiasi avvio di discussione seria sul tema all'interno delle due comunità”.
Gruppo consiliare “Vite in comune”