LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - (pag. Le/XI – 12 luglio 2016)
CAMPI SALENTINA – Delibera contestata
Piazzetta dedicata al podestà fascista e scoppia la polemica
CAMPI SALENTINA – La piazzetta prende il nome dell’antica “Fontana di don Pippi”, lì da 90 anni e da tutti conosciuta così da sempre. E divampa la polemica politica. Come mai? Semplice: il “Pippi” della fontana è il nomignolo con il quale era conosciuto Giuseppe Guarino, il podestà di Campi, cognato di Achille Starace, segretario nazionale del partito fascista.
Per l’opposizione, quindi, meglio non “battezzare” il largo con il nome popolare dell’antica fontana dell’Acquedotto pugliese, la prima installata a Campi nel 1926, in piena “era” fascista.
Cosa, invece, che ha deciso la Giunta venerdì scorso, allorché si è posto il problema del nome da dare al largo, attualmente in fase di ristrutturazione.
Quella storica fontanina di acqua potabile, a dire della minoranza, richiamerebbe la memoria del podestà fascista, ovvero il promotore, negli anni venti, dell’installazione delle fontanine pubbliche a Campi per impedire ai cittadini di rifornirsi di acqua dai pozzi. Di tutt’altro avviso la maggioranza.
“Se l’opposizione avesse letto attentamente la nostra delibera - spiega Angelo Sirsi, assessore all’Urbanistica, lavori pubblici e patrimonio comunale – si sarebbe resa conto che il nome dato al largo non richiama il potestà, e non è nemmeno un omaggio alla sua figura storica e amministrativa. Avevamo l’esigenza di intitolare il largo, lo stesso dove da 90 anni è ubicata la vecchia fontana, e abbiamo pensato di rispettare la tradizione locale che collega il luogo con l’antica ‘Fontana di don Pippi’. E così abbiamo fatto: la piazzetta ora si chiama, appunto, “Largo fontana di don Pippi”, ovvero come comunemente è stata sempre chiamata. Non vedo nulla di strano in tutto ciò. Siamo abituati – conclude – a questo genere di attacchi frivoli dell’opposizione la quale, evidentemente, non ha argomenti seri da proporre”.
Per l’opposizione, quindi, meglio non “battezzare” il largo con il nome popolare dell’antica fontana dell’Acquedotto pugliese, la prima installata a Campi nel 1926, in piena “era” fascista.
Cosa, invece, che ha deciso la Giunta venerdì scorso, allorché si è posto il problema del nome da dare al largo, attualmente in fase di ristrutturazione.
Quella storica fontanina di acqua potabile, a dire della minoranza, richiamerebbe la memoria del podestà fascista, ovvero il promotore, negli anni venti, dell’installazione delle fontanine pubbliche a Campi per impedire ai cittadini di rifornirsi di acqua dai pozzi. Di tutt’altro avviso la maggioranza.
“Se l’opposizione avesse letto attentamente la nostra delibera - spiega Angelo Sirsi, assessore all’Urbanistica, lavori pubblici e patrimonio comunale – si sarebbe resa conto che il nome dato al largo non richiama il potestà, e non è nemmeno un omaggio alla sua figura storica e amministrativa. Avevamo l’esigenza di intitolare il largo, lo stesso dove da 90 anni è ubicata la vecchia fontana, e abbiamo pensato di rispettare la tradizione locale che collega il luogo con l’antica ‘Fontana di don Pippi’. E così abbiamo fatto: la piazzetta ora si chiama, appunto, “Largo fontana di don Pippi”, ovvero come comunemente è stata sempre chiamata. Non vedo nulla di strano in tutto ciò. Siamo abituati – conclude – a questo genere di attacchi frivoli dell’opposizione la quale, evidentemente, non ha argomenti seri da proporre”.
Rosario Faggiano