LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/XI – 25 marzo 2012)

SALICE – Aria di crisi fra assessore e sindaco. Dimissioni nella segreteria

Pd verso la scissione e Fina prova a smarcarsi

SALICE – Bufera nel Pd. La sezione si spacca, in giunta è guerra fra l’assessore Francesco Fina e il sindaco Donato De Mitri. Le due distinte vicende sono esplose quasi contestualmente. I dissapori fra De Mitri e Fina, entrambi Pd, hanno raggiunto l’apice giovedì sera, durante una riunione dell’esecutivo chiamato a deliberare, fra l’altro, l’organizzazione della presentazione finale del progetto “Albandolabanda”. Secondo Fina il sindaco, “per ripicca”, avrebbe ostacolato l’approvazione dell’apposita delibera. L’altro episodio, invece, riguarderebbe le dimissioni in blocco del segretario cittadino Emanuele Fina e dei componenti del direttivo Marco Bossi, Salvatore Bossi, Daniele Perrone, Francesco Fina e Franco Simmini. La notizia, trapelata dopo l’infuocato direttivo dell’altra sera e data per certa da fonti attendibili, potrebbe avere una rilevanza politica enorme. In questi giorni, infatti, si stanno svolgendo gli ultimi “giochi” in vista delle comunali. E proprio la formazione della lista del centrosinistra sarebbe la causa dei contrasti all’interno del Pd.
“È da quando è iniziata la discussione sul rinnovo del Consiglio – denuncia l’assessore Fina - che sono oggetto di ripicche e di attacchi personali. Nonostante da più parti mi sia stato rivolto l’invito a dare voce a tutti coloro che non condividono i metodi e le scelte adoperate nella definizione della lista, con senso di responsabilità ho privilegiato la discussione interna, anteponendo l’interesse collettivo ai disagi e ai destini personali. Adesso, però, la mancata approvazione della delibera su “Albandolabanda”, rappresenta l’ultimo tassello di un atteggiamento che non posso continuare a subire, soprattutto perché, in questo caso, l’astio nei miei confronti rischia di offuscare gli ottimi risultati raggiunti grazie all’entusiasmo dei ragazzi e all’impegno encomiabile dei professori e del maestro. È per scongiurare tale epilogo che mi auguro che il sindaco possa rivedere la scelta, al di là dei contrasti personali e della mia ormai improbabile presenza in lista”.
Rosario Faggiano