LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/VIII - 10 giugno 2010)
LECCE – Nel palazzo della Regione la giornata di studio sugli allevamenti tradizionali
Ovini a prova di Dna per una carne garantita
Parola agli esperti, obiettivo: valorizzare un patrimonio troppo a lungo trascurato
LECCE - “Qualità nutrizionale e rintracciabilità genomica della carne ovina degli allevamenti tradizionali”. E’ questo il tema di una giornata di studio che si terrà domani, alle 10, nella sala convegni del palazzo della Regione Puglia, in viale Aldo Moro. L’incontro, organizzato dal Dipartimento di Fisiologia generale ed ambientale dell’Università di Bari in collaborazione con le Associazioni provinciali allevatori di Lecce e di Bari, è stato promosso con il patrocinio del Ministero delle Politiche agricole, dell’Assessorato regionale alle Risorse agroalimentari, della Fondazione Caripuglia e dell’Accademia Pugliese delle Scienze. Parteciperanno, fra gli altri,
l’assessore regionale Dario Stefano e gli esperti della Regione Giuseppe Mauro Ferro e Silvio Schito, rispettivamente direttore dell’Area Politiche per lo sviluppo rurale e dirigente dell’ufficio “Produzioni animali”. Sono previste relazioni dei docenti universitari Dario Cianci, Marzia Albenzio ed Elena Ciani. Interverranno, inoltre, Donato Matassino, presidente della Consdabi, e Silvia Scasciamacchia, dell’Istituto zooprofilattico di Puglia e Basilicata.
“L’Italia Meridionale – spiegano gli organizzatori - ha proprie tradizioni nell’allevamento ovino legate a razze ed a tecniche di allevamento che non richiedono forti input tecnologici ma consentono di realizzare obiettivi qualitativi di alto pregio. Questo patrimonio, a lungo sottovalutato, deve essere recuperato e valorizzato. Le produzioni di qualità, infatti, si sottraggono alla competizione dei prezzi e possono essere richieste per i loro requisiti intrinseci. Questi prodotti devono essere protetti dalla diffusione di marchi e sistemi di certificazione volontaria di processo e di prodotto e dalla disponibilità di metodologie di analisi per la garanzia delle certificazioni (rintracciabilità genomica)”. (ros.fag.)
l’assessore regionale Dario Stefano e gli esperti della Regione Giuseppe Mauro Ferro e Silvio Schito, rispettivamente direttore dell’Area Politiche per lo sviluppo rurale e dirigente dell’ufficio “Produzioni animali”. Sono previste relazioni dei docenti universitari Dario Cianci, Marzia Albenzio ed Elena Ciani. Interverranno, inoltre, Donato Matassino, presidente della Consdabi, e Silvia Scasciamacchia, dell’Istituto zooprofilattico di Puglia e Basilicata.
“L’Italia Meridionale – spiegano gli organizzatori - ha proprie tradizioni nell’allevamento ovino legate a razze ed a tecniche di allevamento che non richiedono forti input tecnologici ma consentono di realizzare obiettivi qualitativi di alto pregio. Questo patrimonio, a lungo sottovalutato, deve essere recuperato e valorizzato. Le produzioni di qualità, infatti, si sottraggono alla competizione dei prezzi e possono essere richieste per i loro requisiti intrinseci. Questi prodotti devono essere protetti dalla diffusione di marchi e sistemi di certificazione volontaria di processo e di prodotto e dalla disponibilità di metodologie di analisi per la garanzia delle certificazioni (rintracciabilità genomica)”. (ros.fag.)