LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - (pag. Le/II – 30 giugno 2016)
TORRE LAPILLO – Ieri mattina, i villeggianti si sono dati appuntamento davanti al cantiere per poi recarsi in Comune ad incontrare la Polizia locale
"No al nuovo lido a Torre Castiglione", si rinnova la protesta dei residenti
TORRE LAPILLO – Nuove proteste contro la costruzione di uno stabilimento balneare in località “Torre Castiglione”, nel territorio di Porto Cesareo, verso il Tarantino.
Dopo la mobilitazione dell’anno scorso e la recente costituzione di un’associazione, ieri mattina i residenti estivi dell’area, hanno richiamato l’attenzione delle autorità locali sul rischio di possibili danni, anche di immagine, alla splendida zona costiera.
Intorno alle 10 si sono dati appuntamento nei pressi del cantiere (ormai avviato) del nuovo lido; poi si sono recati al Comune per un incontro con rappresentanti della Polizia municipale e con alcuni consiglieri di opposizione.
La preoccupazione dei manifestanti, circa 50, è che la struttura balneare possa, di fatto, inibire il libero accesso alla spiaggia e compromettere l’utilizzo delle strade adiacenti, finora pubbliche. Per tali ragioni sono decisi ad andare fino in fondo anche legalmente, tramite gli avvocati di fiducia Donato De Mitri e Gianluigi Manelli.
Questi ultimi hanno già presentato due ricorsi: uno al Tar (sulla legittimità del rilascio del titolo edilizio) e l’altro al giudice ordinario. Il nuovo lido, che si affaccerebbe su un tratto di spiaggia e scogliera, interesserebbe un’area complessivamente di circa 2.500 metri quadrati.
“I ricorrenti – spiega l’avvocato De Mitri – evidenziano, oltre che aspetti paesaggistici, anche il fatto che l'occupazione dell'arenile non consentirebbe la vista di un suggestivo tratto di costa, particolarmente amato dai villeggianti e dai numerosi camperisti che ogni anno raggiungono questa parte del Salento. C’è poi un fatto inconfutabile: sulla parte di progetto che interessa una vastissima zona, che si asserisce di proprietà privata, da tempo immemore i cittadini esercitano il diritto di passaggio e di occupazione come se si trattasse di area demaniale. E mai nessun soggetto privato ha precluso questo. I residenti e i villeggianti, pertanto, hanno maturato un diritto riconosciuto dall’ordinamento. Peraltro, a conferma di quanto detto circa l'utilizzo pubblico della zona, a suo tempo il Comune di Porto Cesareo realizzò uno steccato a protezione di specie botaniche, senza chiedere il permesso a nessuno. Ora tale steccato è stato divelto e non si capisce a quale titolo”.
La vicenda, insomma, è destinata ad avere sviluppi.
Dopo la mobilitazione dell’anno scorso e la recente costituzione di un’associazione, ieri mattina i residenti estivi dell’area, hanno richiamato l’attenzione delle autorità locali sul rischio di possibili danni, anche di immagine, alla splendida zona costiera.
Intorno alle 10 si sono dati appuntamento nei pressi del cantiere (ormai avviato) del nuovo lido; poi si sono recati al Comune per un incontro con rappresentanti della Polizia municipale e con alcuni consiglieri di opposizione.
La preoccupazione dei manifestanti, circa 50, è che la struttura balneare possa, di fatto, inibire il libero accesso alla spiaggia e compromettere l’utilizzo delle strade adiacenti, finora pubbliche. Per tali ragioni sono decisi ad andare fino in fondo anche legalmente, tramite gli avvocati di fiducia Donato De Mitri e Gianluigi Manelli.
Questi ultimi hanno già presentato due ricorsi: uno al Tar (sulla legittimità del rilascio del titolo edilizio) e l’altro al giudice ordinario. Il nuovo lido, che si affaccerebbe su un tratto di spiaggia e scogliera, interesserebbe un’area complessivamente di circa 2.500 metri quadrati.
“I ricorrenti – spiega l’avvocato De Mitri – evidenziano, oltre che aspetti paesaggistici, anche il fatto che l'occupazione dell'arenile non consentirebbe la vista di un suggestivo tratto di costa, particolarmente amato dai villeggianti e dai numerosi camperisti che ogni anno raggiungono questa parte del Salento. C’è poi un fatto inconfutabile: sulla parte di progetto che interessa una vastissima zona, che si asserisce di proprietà privata, da tempo immemore i cittadini esercitano il diritto di passaggio e di occupazione come se si trattasse di area demaniale. E mai nessun soggetto privato ha precluso questo. I residenti e i villeggianti, pertanto, hanno maturato un diritto riconosciuto dall’ordinamento. Peraltro, a conferma di quanto detto circa l'utilizzo pubblico della zona, a suo tempo il Comune di Porto Cesareo realizzò uno steccato a protezione di specie botaniche, senza chiedere il permesso a nessuno. Ora tale steccato è stato divelto e non si capisce a quale titolo”.
La vicenda, insomma, è destinata ad avere sviluppi.
Rosario Faggiano