LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/VIII del 19 aprile 2009)
GUAGNANO – Parte la mobilitazione
Niente “scorciatoie” per il vino rosato, Comuni mobilitati
Il consigliere regionale Pd Maniglio esorta le amministrazioni a iniziative analoghe
GUAGNANO – “Chi effettua la miscelazione di vini rossi e bianchi per ottenere rosato a basso costo, fa sofisticazione del prodotto tradizionale”. L’Assemblea cittadina, su proposta del consigliere di opposizione Salvatore Guerrieri (Pd), all’unanimità ha approvato un ordine del giorno contro la decisione europea di abolire il divieto di taglio per i vini da tavola.
Con questo documento, che verrà inviato al presidente del Consiglio dei ministri, al presidente della Regione Puglia e al presidente della Provincia di Lecce, viene richiesto di attivarsi “affinché, in sede europea, si tuteli il vino rosato prodotto con tecniche tradizionali e, nel contempo, si obblighino i sofisticatori a riportare sull’etichetta la dicitura: rosato da miscelazione”.
Nell’ordine del giorno viene sottolineato che il prodotto ottenuto con metodi tradizionali rappresenta “l’eccellenza del Salento”, nonché il frutto dell’impegno di molti imprenditori locali i quali “hanno investito le migliori energie per la produzione di rosati di qualità, ormai apprezzati in tutto il mondo”.
Il Consiglio ha anche accolto la proposta, presentata dal vicesindaco Cosimo Marcucci, di aggiungere la parola “Rosé” nelle future etichette del pregiato rosato salentino, il primo ad essere stato imbottigliato in Italia.
Nei giorni scorsi, peraltro, anche il Comune di Salice ha approvato, con delibera di giunta, un analogo ordine del giorno.
Il presidente del gruppo regionale Pd Antonio Maniglio, intanto, sullo stesso argomento ha inviato, a tutti i capigruppo comunali del suo partito, una proposta di ordine del giorno da sottoporre ai rispettivi Consigli. L’esponente politico propone di “impegnare il ministro dell’agricoltura a mettere in atto ogni iniziativa al fine di bloccare la decisione dell’Unione europea e a sostenere in tutte le sedi le buone ragioni dei viticoltori salentini”.
“E’ importante – dice Maniglio – che tutti i comuni esprimano la loro contrarietà. Bisogna fermare – conclude - il pasticcio europeo”.
Con questo documento, che verrà inviato al presidente del Consiglio dei ministri, al presidente della Regione Puglia e al presidente della Provincia di Lecce, viene richiesto di attivarsi “affinché, in sede europea, si tuteli il vino rosato prodotto con tecniche tradizionali e, nel contempo, si obblighino i sofisticatori a riportare sull’etichetta la dicitura: rosato da miscelazione”.
Nell’ordine del giorno viene sottolineato che il prodotto ottenuto con metodi tradizionali rappresenta “l’eccellenza del Salento”, nonché il frutto dell’impegno di molti imprenditori locali i quali “hanno investito le migliori energie per la produzione di rosati di qualità, ormai apprezzati in tutto il mondo”.
Il Consiglio ha anche accolto la proposta, presentata dal vicesindaco Cosimo Marcucci, di aggiungere la parola “Rosé” nelle future etichette del pregiato rosato salentino, il primo ad essere stato imbottigliato in Italia.
Nei giorni scorsi, peraltro, anche il Comune di Salice ha approvato, con delibera di giunta, un analogo ordine del giorno.
Il presidente del gruppo regionale Pd Antonio Maniglio, intanto, sullo stesso argomento ha inviato, a tutti i capigruppo comunali del suo partito, una proposta di ordine del giorno da sottoporre ai rispettivi Consigli. L’esponente politico propone di “impegnare il ministro dell’agricoltura a mettere in atto ogni iniziativa al fine di bloccare la decisione dell’Unione europea e a sostenere in tutte le sedi le buone ragioni dei viticoltori salentini”.
“E’ importante – dice Maniglio – che tutti i comuni esprimano la loro contrarietà. Bisogna fermare – conclude - il pasticcio europeo”.
Rosario Faggiano