LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - (pag. Le/II - 31 agosto 2019)
VENDEMMIA 2019 – Un’annata incoraggiante
"Nessun danno da patogeni e lo Chardonnay č al top"
Soddisfatti Reale e Cagnazzo. Buone premesse per il Negroamaro
“Le anomalie climatiche primaverili hanno determinato un’annata particolare, ma senza ripercussioni sulla qualità delle uve”. Damiano Reale, presidente del Consorzio di tutela dei vini Dop “Salice Salentino”, ed Ennio Cagnazzo, direttore tecnico della cantina “Vecchia Torre” (la maggiore cooperativa della zona di produzione della Dop “Leverano”), fanno il punto della situazione vendemmiale nelle aree in cui operano. Entrambi rilevano un ritardo vegetativo delle piante di circa 10 giorni, più contenuto rispetto alla media salentina. Per il resto dichiarano dati pressoché uniformi rispetto alle fasi di risveglio delle viti che hanno avuto una buona “cacciata”. Le cause che hanno determinato il ritardo si sono verificate nella fase dello sviluppo vegetativo (fioritura e allegagione) quando, a seguito delle precipitazioni e delle basse temperature primaverili, il processo ha subito un notevole rallentamento. A ciò si deve aggiungere che in un’area di circa 400 ettari, compresa fra i territori di Campi Salentina, Salice e Guagnano, nel mese di maggio la grandine ha provocato, a macchia di leopardo, danni considerevoli ai vigneti dop. “Le temperature fresche e l’alta piovosità dei mesi di maggio e giugno in contrapposizione a quelle calde di agosto e dei primi di settembre – spiega Reale - hanno reso la maturazione delle uve poco uniforme, richiedendo quindi tempi più lunghi per il completamento di questa fase. La raccolta dello Chardonnay è avvenuta con ritardo rispetto agli altri anni ma questo, fortunatamente, non ha avuto ripercussioni negative sulla qualità delle uve. Si prevede, inoltre, che per le uve a bacca nera, le temperature calde di questi giorni accelereranno la maturazione sperando che le riserve idriche del nostro territorio siano sufficienti affinché questo avvenga. Per il Primitivo, siamo certi quindi che raggiungeranno buoni risultati e auspichiamo sia lo stesso anche per il Negroamaro”. Anche per Cagnazzo il punto cruciale dell’annata è stato quello primaverile, con freddo e piogge abbondanti. “Tutto ciò ha comportano un ritardo della maturazione – dice il direttore tecnico di Vecchia Torre - ma non si sono registrate particolari patologie da peronospora o da altri attacchi fungini. Abbiamo da qualche giorno terminato la vendemmia dello Chardonnay, con livelli qualitativi ottimali e con un calo delle rese di circa il 10 per cento. La prossima settimana iniziamo la raccolta del Vermentino e del Primitivo e il livello qualitativo, ad oggi, è molto alto”... (continua)
Rosario Faggiano
Articolo integrale pubblicato da “La Gazzetta del Mezzogiorno”, ediz. Lecce