LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/X – 9 novembre 2010)
SALICE – Sindacati soddisfatti, ma l’Amministrazione non sembra disposta a riconoscere il tempo pieno
Municipio paralizzato, lo sciopero delle ventuno dipendenti part-time ferma parte degli uffici
A OLTRANZA – I sindacati non escludono un’altra giornata di astensione dal lavoro, stavolta con il coinvolgimento dei dipendenti a tempo pieno
SALICE – Lo sciopero delle dipendenti part-time paralizza il municipio. Ieri, a seguito dell’agitazione delle ventuno impiegate e vigilesse che protestano contro l’Amministrazione per il mancato inquadramento a tempo pieno, diversi uffici non sono stati operativi. L’anagrafe, lo stato civile e l’Urp sono rimasti chiusi, il comando di polizia municipale ha potuto disporre di un solo vigile, in segreteria e nei servizi sociali sono stati presenti solo i responsabili dell’ufficio. Insomma, secondo Cgil, Cisl e Csa, lo sciopero è perfettamente riuscito con la partecipazione di tutte le dipendenti part-time. Queste ultime, per tutta la mattinata, hanno manifestato dinanzi al municipio. Ma l’Amministrazione rimarrebbe ferma sulle sua posizione, ovvero indisponibilità a riconoscere il tempo pieno a causa dei vincoli di legge che impongono di non superare determinati limiti di spesa per il personale. Il braccio di ferro, pertanto, è destinato a proseguire. Giovedì prossimo, alle 18, nella sala consiliare, si terrà una nuova assemblea. Nell’occasione non è escluso che possa essere indetto un nuovo sciopero con il coinvolgimento, questa volta, anche dei dipendenti a tempo pieno.
Sulla vicenda, intanto, interviene il consigliere di opposizione Giampiero Manno: “Si è trattato del primo sciopero nella storia amministrativa di Salice. Il sindaco Donato De Mitri è riuscito a ottenere l’unità dei sindacati, compreso la Cgil, contro la sua fallimentare amministrazione di centrosinistra. De Mitri in campagna elettorale aveva promesso il full-time per queste dipendenti. Dopo tre anni e mezzo, vi è un’altra prova che l’Amministrazione ha vinto le elezioni con promesse non esigibili. Le dipendenti, con il loro sciopero, confermano che il sindaco dice tutto ed il contrario di tutto. Oggi a chiunque prospetti una necessità, chieda un servizio o la sistemazione di una strada, l’Amministrazione risponde che non ci sono soldi. Poi – conclude - per la zona Trisolino, il convento e la biblioteca i soldi ci sono, magari sprecando quanto arriva da Belpower e da Italgest e, soprattutto, facendo dei prestiti che pagheranno i cittadini”.
Rosario Faggiano