LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/VII del 21 aprile 2009)
SALICE – Il Consiglio si riunisce per approvare lo schema dell’atto di impegno e le convenzioni
Mega-fotovoltaico, vicino il via libera
L’impianto della Italgest sprigionerà energia che basta a coprire il fabbisogno quotidiano di 3mila famiglie
SALICE – Approda in Consiglio il secondo mega impianto fotovoltaico previsto nel territorio comunale. Oggi, alle 19, l’Assemblea approverà gli atti riguardanti la centrale da 8,32 megawatt della “Italgest photovoltaic”. La struttura, che sorgerà su un’area di 30 ettari, in località “Grassi”, dopo la rotatoria per San Pancrazio-Avetrana-Torre Lapillo, è stata battezzata col nome “Helios Salice Salentino” (investimento previsto 35milioni di euro). Disterà dall’altro impianto della Belpower, circa 4 chilometri. Il progetto della Italgest, redatto dall’ingegnere Giuseppe Casciaro, prevede l’installazione di oltre 4mila pannelli solari in silicio cristallino di 1 metro per 1,6 metri, connessi elettricamente per poter raggiungere una tensione di 20mila volt. Svilupperà 11.600.000 kilowattore all’anno, corrispondenti al fabbisogno giornaliero di circa 3mila famiglie.
La nuova centrale, che è già stata sottoposta (con esito favorevole) all’apposita conferenza di servizio conclusasi lo scorso novembre a Bari, presso la Regione, giunge ora all’attenzione del Consiglio per la necessaria approvazione dello schema di “atto di impegno” e della “convenzione” tra Regione, Comune e società proponente. Nella stessa seduta, inoltre, sarà esaminato l’ulteriore schema di “convenzione amministrativa” fra il Comune e la Italgest. Dopo l’adozione di questi atti, nelle prossime settimane è previsto il successivo passaggio con la sottoscrizione dei tre documenti; dopodichè la Italgest otterrà l’autorizzazione unica regionale per la realizzazione del progetto.
“Con questo impianto e con quello previsto dalla Belpower – dice Filippo Simone, assessore alle Attività produttive - ritengo che il nostro territorio abbia dato un contributo significativo per lo sviluppo delle fonti da energie rinnovabili. Al di là delle ricadute economiche ed occupazionali, ritengo che, nel rispetto delle coltivazione agricole pregiate e dell’ambiente, sia stata una scelta giusta e alternativa contro la ventilata ipotesi d’installare una centrale nucleare nel vicino territorio di Nardò”.
“L’energia prodotta dall’impianto Italgest – aggiunge l’ingegnere Casciaro – corrisponde all’energia prodotta con l’impiego di 5mila tonnellate all’anno di carbone oppure di 18.500 barili di petrolio. Con l’avvio di questa centrale si eviteranno circa 17mila tonnellate all’anno di anidride carbonica, responsabile dell’effetto serra. La struttura sorgerà su un’area attualmente non coltivata. Per mitigare l’impatto visivo – conclude - sarà recintata da rete metallica e da piante autoctone”.
Con la “convenzione amministrativa”, della durata di 15 anni, la Italgest si obbliga, fra l’altro, a corrispondere al Comune un contributo annuo di 57.133 euro, un contributo “una tantum” di 160mila euro per la costruzione di un’opera pubblica, nonché a favorire l’imprenditoria locale e ad assumere almeno 2 unità lavorative di Salice con contratto a tempo indeterminato.
La nuova centrale, che è già stata sottoposta (con esito favorevole) all’apposita conferenza di servizio conclusasi lo scorso novembre a Bari, presso la Regione, giunge ora all’attenzione del Consiglio per la necessaria approvazione dello schema di “atto di impegno” e della “convenzione” tra Regione, Comune e società proponente. Nella stessa seduta, inoltre, sarà esaminato l’ulteriore schema di “convenzione amministrativa” fra il Comune e la Italgest. Dopo l’adozione di questi atti, nelle prossime settimane è previsto il successivo passaggio con la sottoscrizione dei tre documenti; dopodichè la Italgest otterrà l’autorizzazione unica regionale per la realizzazione del progetto.
“Con questo impianto e con quello previsto dalla Belpower – dice Filippo Simone, assessore alle Attività produttive - ritengo che il nostro territorio abbia dato un contributo significativo per lo sviluppo delle fonti da energie rinnovabili. Al di là delle ricadute economiche ed occupazionali, ritengo che, nel rispetto delle coltivazione agricole pregiate e dell’ambiente, sia stata una scelta giusta e alternativa contro la ventilata ipotesi d’installare una centrale nucleare nel vicino territorio di Nardò”.
“L’energia prodotta dall’impianto Italgest – aggiunge l’ingegnere Casciaro – corrisponde all’energia prodotta con l’impiego di 5mila tonnellate all’anno di carbone oppure di 18.500 barili di petrolio. Con l’avvio di questa centrale si eviteranno circa 17mila tonnellate all’anno di anidride carbonica, responsabile dell’effetto serra. La struttura sorgerà su un’area attualmente non coltivata. Per mitigare l’impatto visivo – conclude - sarà recintata da rete metallica e da piante autoctone”.
Con la “convenzione amministrativa”, della durata di 15 anni, la Italgest si obbliga, fra l’altro, a corrispondere al Comune un contributo annuo di 57.133 euro, un contributo “una tantum” di 160mila euro per la costruzione di un’opera pubblica, nonché a favorire l’imprenditoria locale e ad assumere almeno 2 unità lavorative di Salice con contratto a tempo indeterminato.
Rosario Faggiano