LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/VII – 27 novembre 2013)

Pieno sostegno al progetto della cooperativa interprovinciale guidata da Angelo Maci

Le Cantine Due Palme scendono in campo per “Lecce capitale della cultura 2019”

“E’ un atto dovuto verso il territorio e le sue future generazioni”
La cooperativa interprovinciale “Cantine Due Palme” scende in campo a favore di Lecce, capitale europea della cultura 2019. Dopo la decisione della Giuria internazionale presieduta da Steve Green di accogliere la candidatura del capoluogo salentino, insieme alle altre presentate da Siena, Cagliari, Ravenna, Perugia-Assisi e Matera, si allunga l’elenco delle istituzioni pubbliche e private che hanno deciso di puntare sulla “capitale del barocco”.

Due Palme, con sede a Cellino San Marco ma operante nel vasto territorio ricadente nelle zone doc “Salice Salentino ”, “Brindisi”, “Squinzano” e “Primitivo di Manduria”, rappresenta oltre 1200 soci, quasi tutti piccoli viticoltori con la passione per l’eccellenza produttiva. Guidata dal presidente Angelo Maci, è ormai una realtà importante nel panorama vinicolo nazionale ed internazionale.

Secondo Maci, sostenere Lecce “è un atto dovuto, un pegno d’amore verso un territorio, verso la sua storia e soprattutto verso le future generazioni. La città dimostra ogni giorno di meritare la scelta finale. Ed è per tale motivo che non abbiamo esitato ad accettare l’invito del sindaco Paolo Perrone per il progetto di Lecce capitale della cultura”.

“Lecce – aggiunge - incarna il perno dello sviluppo culturale ed economico del cuore del Mediterraneo. Crocevia di culture, baluardo di interessi che intorno al sapere stanno facendo crescere un appeal sempre maggiore verso ciascuna pietra della storia del Salento. Lecce è ormai location per le più belle produzioni cinematografiche internazionali, è capace di promuovere la musica e il teatro, la scienza e la ricerca".

Inoltre, sottolinea ancora, la città “ha già conquistato sul campo il titolo messo in palio dall’Europa. Ce lo raccontano i dati sull’incoming dei turisti, ce lo conferma la crescente capacità attrattiva dei suoi siti e l’ormai necessario bisogno di destagionalizzare e continuare ad accogliere per 365 giorni all’anno chi, una volta giunto in questo angolo del Sud Europa, non può che innamorarsene”.
Rosario Faggiano