IL CORRIERE VINICOLO – pagg. 2 e 5 - 1 giugno 2020
INCHIESTA - La voce degli imprenditori vinicoli nel dibattito sulla manodopera agricola
Lavoro in vigna: servono competenza e continuità
Tra la regolarizzazione degli immigrati del Decreto rilancio e voli jet privati, il mondo del vino chiede altro. Per assicurare l’operatività nel vigneto serve personale specializzato, meglio se presente stabilmente sul territorio. E, guardando alla prossima vendemmia, è necessario reintrodurre i vaucher e istituire i corridoi verdi per affrontare l’emergenza. La nostra inchiesta tra le vigne del paese
Servizio di Giulo Somma e Fabio Ciarla, realizzato con la collaborazione di Roberto Fiori per il Piemonte; Omar Bison per il Veneto; Alessandro Maurilli per la Toscana; Rosario Faggiano per la Puglia
PUGLIA
La carenza di manodopera straniera in agricoltura, in era Covid, in Puglia si sente. Il fenomeno, tuttavia, al momento non sembra coinvolgere il mondo del vino. Ad agosto e settembre, però, con l’avvio delle fasi clou della vendemmia, il problema potrebbe interessare anche le aziende vitivinicole, soprattutto quelle del Nord Puglia, dove sono diffusi gli impianti a tendone, ovvero i vigneti non impostati per la raccolta meccanizzata. Da qui un possibile allarme; anche se, come è ovvio, gli operatori pugliesi rappresentano situazioni differenziate… (continua)
Rosario Faggiano
Nella parte dell’inchiesta riguardante la Puglia, interventi di Mauro Di Maggio, direttore di Cantine San Marzano e presidente del Consorzio “Primitivo di Manduria”, Francesco Liantonio, titolare della Cantina “Torrevento” e presidente del Consorzio vini doc Castel del Monte, Sebastiano De Corato, patron dell’Azienda Vinicola Rivera e vicepresidente del Consorzio vini doc Castel del Monte, Giuseppe Colopi, enologo e direttore tecnico dell’azienda “Agricola Candida”.
Servizio integrale pubblicato da “Il Corriere vinicolo” di Milano, pagg. 2-5, n. 19, dell’1 giugno 2020