LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/X – 24 maggio 2012)
VEGLIE – Camera ardente nell’Accademia di Modena per il maresciallo Spedicato. Dopo la messa il rientro della salma
L’addio dei commilitoni e domani funerali in paese
VEGLIE – Ritorna in paese Salvatore Spedicato. La salma del maresciallo dell’Esercito, barbaramente assassinato a Modena, arriverà domani, in tarda mattinata, accompagnata dai fratelli Marcello e Oreste. A Veglie, in attesa, ci saranno le sorelle Cristina, Ronzina, Ada e Lina. L’anziana madre Uccia, gravemente ammalata e da tempo allettata, rimarrà a casa; a lei, i figli, hanno deciso di non dire nulla per risparmiarle il dolore della perdita di Salvatore. Per questo motivo il feretro, su richiesta dei familiari espressa al parroco della chiesa madre don Amelio de Filippis, sarà portato nella chiesa Madonna delle Grazie, in piazza Umberto, dove sarà allestita la camera ardente. I funerali si svolgeranno fra le 15.30 e le 16. Alle esequie parteciperanno una delegazione dell’Accademia militare di Modena, dove Salvatore prestava servizio da oltre trent’anni, i rappresentanti dell’Amministrazione comunale e altre autorità civili e militari. Prima della partenza per il Salento, per tutta la mattinata e fino alle 17 di oggi, gli ufficiali e tutti gli altri colleghi di Modena renderanno omaggio alla salma presso la camera ardente allestita nella cappella dell’Accademia militare; subito dopo è prevista, in piazza Roma, sempre a Modena, la messa in suffragio. In tarda serata, infine, l’ultimo viaggio per Veglie.
“Siamo rimasti sbigottiti e senza parole – dice don Amelio de Filippis – per la fine violenta di Salvatore. L’ho visto pochi giorni prima della sua morte, esattamente il venerdì precedente quando, insieme alla sua famiglia, partecipò ad una messa. Era venuto a Veglie per assistere la mamma. Era una brava persona”.
“Siamo rimasti sbigottiti e senza parole – dice don Amelio de Filippis – per la fine violenta di Salvatore. L’ho visto pochi giorni prima della sua morte, esattamente il venerdì precedente quando, insieme alla sua famiglia, partecipò ad una messa. Era venuto a Veglie per assistere la mamma. Era una brava persona”.
Rosario Faggiano