LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/XII – 8 dicembre 2012)

VEGLIE – Nuovo scossone contro la coalizione guidata dal sindaco Sandro Aprile

La maggioranza rischia la crisi, “Noi non faremo da stampella”

“La svolta” prende le distanze e chiede il voto anticipato
VEGLIE – “Se la maggioranza non ha i numeri per governare, noi non faremo da stampella; perciò, dopo un apposito dibattito in aula, riteniamo necessario sciogliere il Consiglio per dare la possibilità ai cittadini di scegliersi una nuova Amministrazione”. Il gruppo consiliare di minoranza “La svolta per Veglie”, formato da Claudio Paladini, Marco Buccarella e Stefania Capoccia, attacca la coalizione guidata dal sindaco Sandro Aprile alle prese, nelle ultime settimane, con il problema della rimodulazione della Giunta. Secondo l’opposizione l’attuale crisi amministrativa, formalmente aperta con l’azzeramento dell’esecutivo, sarebbe conseguenza della difficile convivenza fra le due diverse anime della maggioranza (Udc da una parte, resto della coalizione dall’altra), fin dall’inizio contrapposte ed espressione di un “coacervo di varie sensibilità provenienti da quasi tutte le forze politiche e parte della società civile”.
“Nell’ultimo consiglio – affermano gli esponenti dell’opposizione -
l’Udc, pur avendo assunto una posizione ambigua, non ha spiegato la sua posizione e l’assenza alla prima convocazione”. Poi si chiedono: “Ma l’Udc fa ancora parte della maggioranza?”. Paladini, Buccarella e Capoccia sono convinti che l’Amministrazione, dilaniata da conflitti interni, si sia fin qui caratterizzata per “immobilismo assoluto”. Gli esempi che attesterebbero “incapacità” e “assenza di obiettivi” sarebbero la mancata adesione al “Patto dei sindaci”, la perdita dei finanziamenti per la realizzazione di alcune importanti opere pubbliche e la mancata soluzione all’annoso problema riguardante la carenza di loculi cimiteriali.
“Siamo convinti – aggiungono - che la situazione venutasi a creare ha radici nel passato. Infatti, i due maggiori contendenti, gli ex sindaci Antonio Greco e Roberto Carlà, sono stati entrambi defenestrati da dimissioni volute dal compagno-avversario di oggi. Riteniamo che le beghe del passato e i tatticismi puerili non possono fare altro che nuocere alla nostra comunità. L’Amministrazione è bloccata da veti reciproci e da improvvisazioni”.
                                                                                         Rosario Faggiano