LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/XXVII – 16 febbraio 2013)
SALICE SALENTINO - Protagonisti il volume “Die Rezeption” ed il convegno sulla santa e compatrona d’Europa
La luce di Edith Stein nel pensiero estetico
Intervengono padre Alfieri e Giuseppe Laterza
L’eccezionale dimensione storica, religiosa e filosofica di Edith Stein al centro di un convegno a Salice. Organizzato dal Centro sociale parrocchiale “Don Mario Melendugno” e dall’Ordine francescano secolare in occasione della pubblicazione del volume “Die Rezeption Edith Steins” (Echter Verlag, Wurzburg, 2012) di padre Francesco Alfieri, l’appuntamento è previsto per oggi, alle 17.30, nella sala del Centro polifunzionale.
Il tema dell’incontro (“Edith Stein, una riflessione fenomenologica sulla comunità di ricerca”) sarà analizzato dai docenti Francesco De Stefano, dell’Università di Macerata, e da Nicola Salato, dell’Università di Napoli “Federico II”. Interverranno l’editore Giuseppe Laterza, l’assessore comunale Alessandro Ruggeri, il sindaco Pippi Tondo e l’autore.
Il volume di Alfieri, docente di filosofia presso la Pontificia Università Lateranense, è una pubblicazione frutto di lunghe e meticolose ricerche scientifiche, particolarmente preziosa per gli specialisti e per coloro che intendono accostarsi alla figura di questa grande religiosa, intellettuale e filosofa della scuola di Edmund Husserl.
Di origine ebrea, si convertì al cristianesimo dopo aver letto, all’età di trentaquattro anni, l’autobiografia di santa Teresa D’Avila. Successivamente, nel 1934, entrò nell’Ordine monastico carmelitano con il nome di Teresa Benedetta della Croce. Nel 1942 fu deportata ad Auschwitz dove fu uccisa in una camera a gas. Canonizzata da Giovanni Paolo II nel 1998, in seguito fu anche elevata a “compatrona d’Europa” (assieme alle sante Caterina da Siena e Brigida di Svezia). Nella monumentale opera di Alfieri sono compresi, oltre che un’articolala parte introduttiva, 2855 titoli per complessive 500 pagine.
“Questo libro – spiega l’autore - nasce da un lavoro durato ben otto anni durante i quali i miei continui viaggi per consultare archivi e i miei soggiorni presso la biblioteca statale di Monaco, sono stati per me una possibilità di perfezionare le mie ricerche e di venire a contatto con gli studiosi di Edith Stein. Tutto ciò ha permesso che creassi uno strumento di ricerca in grado di offrire agli specialisti una ricognizione completa degli scritti dell’Autrice, delle traduzioni che si sono avute delle sue opere, come anche di una bibliografia ragionata che parte dal 1917 fino al 2012.
"Per la stesura del volume - aggiunge - di grande aiuto mi è stato il sostegno offertomi dalla professoressa Susanne Batzdorff, l’unica nipote superstite di Edith Stein. Debbo molto a Batzdorff, di origine ebraica, in quanto una sua recensione al mio volume, sulla rivista The Catholic Historical Rewiew, ha permesso che l’opera fosse conosciuta anche tra la comunità ebraica”.
Del libro, che è stato già presentato a Colonia, il prossimo 18 marzo si parlerà anche a Bari, durante un convegno internazionale organizzato dall’Università con la partecipazione di Batzdorff, di monsignor Dario Viganò e degli studiosi Teresa Brindusa-Palade, Ronny Miron e Daniela Verducci.
Il tema dell’incontro (“Edith Stein, una riflessione fenomenologica sulla comunità di ricerca”) sarà analizzato dai docenti Francesco De Stefano, dell’Università di Macerata, e da Nicola Salato, dell’Università di Napoli “Federico II”. Interverranno l’editore Giuseppe Laterza, l’assessore comunale Alessandro Ruggeri, il sindaco Pippi Tondo e l’autore.
Il volume di Alfieri, docente di filosofia presso la Pontificia Università Lateranense, è una pubblicazione frutto di lunghe e meticolose ricerche scientifiche, particolarmente preziosa per gli specialisti e per coloro che intendono accostarsi alla figura di questa grande religiosa, intellettuale e filosofa della scuola di Edmund Husserl.
Di origine ebrea, si convertì al cristianesimo dopo aver letto, all’età di trentaquattro anni, l’autobiografia di santa Teresa D’Avila. Successivamente, nel 1934, entrò nell’Ordine monastico carmelitano con il nome di Teresa Benedetta della Croce. Nel 1942 fu deportata ad Auschwitz dove fu uccisa in una camera a gas. Canonizzata da Giovanni Paolo II nel 1998, in seguito fu anche elevata a “compatrona d’Europa” (assieme alle sante Caterina da Siena e Brigida di Svezia). Nella monumentale opera di Alfieri sono compresi, oltre che un’articolala parte introduttiva, 2855 titoli per complessive 500 pagine.
“Questo libro – spiega l’autore - nasce da un lavoro durato ben otto anni durante i quali i miei continui viaggi per consultare archivi e i miei soggiorni presso la biblioteca statale di Monaco, sono stati per me una possibilità di perfezionare le mie ricerche e di venire a contatto con gli studiosi di Edith Stein. Tutto ciò ha permesso che creassi uno strumento di ricerca in grado di offrire agli specialisti una ricognizione completa degli scritti dell’Autrice, delle traduzioni che si sono avute delle sue opere, come anche di una bibliografia ragionata che parte dal 1917 fino al 2012.
"Per la stesura del volume - aggiunge - di grande aiuto mi è stato il sostegno offertomi dalla professoressa Susanne Batzdorff, l’unica nipote superstite di Edith Stein. Debbo molto a Batzdorff, di origine ebraica, in quanto una sua recensione al mio volume, sulla rivista The Catholic Historical Rewiew, ha permesso che l’opera fosse conosciuta anche tra la comunità ebraica”.
Del libro, che è stato già presentato a Colonia, il prossimo 18 marzo si parlerà anche a Bari, durante un convegno internazionale organizzato dall’Università con la partecipazione di Batzdorff, di monsignor Dario Viganò e degli studiosi Teresa Brindusa-Palade, Ronny Miron e Daniela Verducci.
Rosario Faggiano