LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/IX – 26 genn. 2011)
Anche quest’anno la prestigiosa azienda vitivinicola salentina ha voluto essere accanto agli organizzatori del concorso e agli studenti
La Leone de Castris premia 30 alunni
“Crediamo nei giovani: nelle nostre aziende abbiamo puntato molto sul ricambio generazionale”
Anche quest’anno l’azienda vitivinicola Leone de Castris, uno dei fiori all’occhiello del panorama imprenditoriale salentino, sarà al fianco degli organizzatori del concorso “Lo scrivo io”, mettendo a disposizione trenta “kit mare” (polo manica corta “Five Roses”, romanzo “Cinque Rose di Negroamaro” e cappello tipo baseball) per premiare altrettanti vincitori.
La Leone de Castris è sempre stata molto vicina al mondo dei giovani. Ed infatti “tradizione, innovazione e fiducia nei giovani” sono alcuni dei punti fermi alla base di percorsi ideali di sviluppo.
Secondo Piernicola Leone de Castris, attuale titolare dell’azienda, per contribuire alla crescita economica, sociale e culturale del Salento è necessario valorizzazione e tutelare le potenzialità e peculiarità del territorio. E in primo luogo quelle espresse dai giovani.
Con questo spirito la Leone de Castris, fra le Cantine pugliesi più conosciute nel mondo, anche quest’anno è scesa in campo per sostenere il concorso organizzato dalla Gazzetta del Mezzogiorno.
“Noi – sottolinea Piernicola Leone de Castris - crediamo molto nei giovani ed è per questa ragione che anche quest’anno abbiamo sostenuto “Lo scrivo io”. Bisogna avere fiducia in loro. Da parte nostra, peraltro, negli ultimi cinque anni abbiamo puntato molto sul ricambio generazionale.
Insomma grande fiducia nei giovani?
“Certo. Nelle diverse aziende del gruppo, infatti, abbiamo assunto molti giovani e altri, nel futuro, contiamo di assumerne per le diverse attività vinicole, agricole, zootecniche e turistiche. Se possiamo, a parità di condizioni, prendiamo sempre persone di qui, soprattutto giovani”.
Quale importanza riveste l’innovazione in un’azienda di grandi tradizioni?
“Noi siamo un’azienda storica, ma non rinunciamo ad adattarci al mondo che cambia. Cerchiamo costantemente di coniugare tradizione e innovazione. Ed è questo il segreto del successo della Leone de Castris. Anche in momenti economici difficili come quello che stiamo attraversando a livello mondiale, bisogna continuare a credere in prodotti di qualità del tutto innovativi per il territorio. Proprio in questi ultimi mesi la nostra azienda ha lanciato il primo spumante italiano ottenuto con metodo classico da uve negroamaro doc. E’ un risultato eccezionale che ci consente di conquistare un nuovo importante primato e di essere ancor più competitivi”.
Il settore vinicolo è in affanno. Come si esce dalla crisi?
“La situazione è pesante. A livello internazionale si nota in maniera evidente una crisi strutturale difficile che non credo si possa risolvere in tempi brevi. Ciò non vuol dire, però, che nei momenti di crisi non si debba investire. Noi lo stiamo facendo nelle varie aziende del gruppo. A mio avviso, oltre alle eccellenze produttive che nel Salento ci sono, c’è bisogno di un concreto associazionismo che possa consentire di fare massa critica e di stare insieme per far conoscere meglio il territorio all’esterno. Gli imprenditori, peraltro, devono credere di più nelle associazioni di categoria anche per incidere nelle decisioni del mondo politico”.
La Leone de Castris è sempre stata molto vicina al mondo dei giovani. Ed infatti “tradizione, innovazione e fiducia nei giovani” sono alcuni dei punti fermi alla base di percorsi ideali di sviluppo.
Secondo Piernicola Leone de Castris, attuale titolare dell’azienda, per contribuire alla crescita economica, sociale e culturale del Salento è necessario valorizzazione e tutelare le potenzialità e peculiarità del territorio. E in primo luogo quelle espresse dai giovani.
Con questo spirito la Leone de Castris, fra le Cantine pugliesi più conosciute nel mondo, anche quest’anno è scesa in campo per sostenere il concorso organizzato dalla Gazzetta del Mezzogiorno.
“Noi – sottolinea Piernicola Leone de Castris - crediamo molto nei giovani ed è per questa ragione che anche quest’anno abbiamo sostenuto “Lo scrivo io”. Bisogna avere fiducia in loro. Da parte nostra, peraltro, negli ultimi cinque anni abbiamo puntato molto sul ricambio generazionale.
Insomma grande fiducia nei giovani?
“Certo. Nelle diverse aziende del gruppo, infatti, abbiamo assunto molti giovani e altri, nel futuro, contiamo di assumerne per le diverse attività vinicole, agricole, zootecniche e turistiche. Se possiamo, a parità di condizioni, prendiamo sempre persone di qui, soprattutto giovani”.
Quale importanza riveste l’innovazione in un’azienda di grandi tradizioni?
“Noi siamo un’azienda storica, ma non rinunciamo ad adattarci al mondo che cambia. Cerchiamo costantemente di coniugare tradizione e innovazione. Ed è questo il segreto del successo della Leone de Castris. Anche in momenti economici difficili come quello che stiamo attraversando a livello mondiale, bisogna continuare a credere in prodotti di qualità del tutto innovativi per il territorio. Proprio in questi ultimi mesi la nostra azienda ha lanciato il primo spumante italiano ottenuto con metodo classico da uve negroamaro doc. E’ un risultato eccezionale che ci consente di conquistare un nuovo importante primato e di essere ancor più competitivi”.
Il settore vinicolo è in affanno. Come si esce dalla crisi?
“La situazione è pesante. A livello internazionale si nota in maniera evidente una crisi strutturale difficile che non credo si possa risolvere in tempi brevi. Ciò non vuol dire, però, che nei momenti di crisi non si debba investire. Noi lo stiamo facendo nelle varie aziende del gruppo. A mio avviso, oltre alle eccellenze produttive che nel Salento ci sono, c’è bisogno di un concreto associazionismo che possa consentire di fare massa critica e di stare insieme per far conoscere meglio il territorio all’esterno. Gli imprenditori, peraltro, devono credere di più nelle associazioni di categoria anche per incidere nelle decisioni del mondo politico”.
Rosario Faggiano