LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/V – 11 sett. 2011)
La comunità prostata dal dolore, il sindaco: “Ho visto il fratello e ho pianto”
La madre, dopo la scomparsa del primo figlio, si era dedicata al volontariato
VILLA BALDASSARRI – Un’intera comunità sotto shock. Quando la notizia si è diffusa nella frazione (circa mille abitanti) tutte le persone adulte presenti in paese, incredule e costernate si sono riversate nella piccola piazza San Pio, prospiciente la chiesa parrocchiale. Proprio lì, all’interno della canonica, intorno alle 10.30, il sindaco Fernando Leone, insieme al parroco Don Nino De Carlo e al medico Antonio Sorrento, stavano svolgendo il triste compito di comunicare al ventisettenne Diego Caputo, poliziotto, la tragica realtà dell’improvvisa scomparsa della sorella Paola. Fuori erano rimasti i carabinieri che per primi hanno comunicato al sindaco la tragedia e una pattuglia della polizia municipale. Spettava a Leone parlare.
“Quando ho visto Diego – racconta il primo cittadino – non ho avuto la forza di dire nulla. Mi sono commosso e ho pianto. Lui ha capito subito. E i suoi occhi si sono riempiti di lacrime. Poi Don Nino lo ha abbracciato. Poco dopo è entrata in chiesa anche la madre e poi il padre. Ho visto un’intera famiglia distrutta dal dolore. E’ un’immagine che mai avrei voluto vedere. Sono tutte brave persone, conosciute e molto apprezzate in paese”.
La madre, Cosima Patera, docente di lettere presso il Liceo scientifico di Squinzano, è andata in pensione da poco. Nel giro di cinque anni ha perso due figli. Prima Mirko, di ventiquattro anni, investito da un camion mentre era alla guida del suo ciclomotore. Adesso Paola. Per la donna, per suo marito e per l’unico figlio che le rimane, la tragedia è immensa. Cattolica praticante e da sempre vicina alla parrocchia, dopo la perdita di Mirko si era dedicata completamente al volontariato guidando il locale gruppo dell’Ail. Il padre della sfortunata ragazza, Antonio Caputo, è un’insegnante in pensione. Cordiale e riservato, da qualche tempo aveva cominciato a curare la sua campagna.
Ora dovranno continuare anche senza Paola. E’ sarà difficile, molto difficile.
“Quando ho visto Diego – racconta il primo cittadino – non ho avuto la forza di dire nulla. Mi sono commosso e ho pianto. Lui ha capito subito. E i suoi occhi si sono riempiti di lacrime. Poi Don Nino lo ha abbracciato. Poco dopo è entrata in chiesa anche la madre e poi il padre. Ho visto un’intera famiglia distrutta dal dolore. E’ un’immagine che mai avrei voluto vedere. Sono tutte brave persone, conosciute e molto apprezzate in paese”.
La madre, Cosima Patera, docente di lettere presso il Liceo scientifico di Squinzano, è andata in pensione da poco. Nel giro di cinque anni ha perso due figli. Prima Mirko, di ventiquattro anni, investito da un camion mentre era alla guida del suo ciclomotore. Adesso Paola. Per la donna, per suo marito e per l’unico figlio che le rimane, la tragedia è immensa. Cattolica praticante e da sempre vicina alla parrocchia, dopo la perdita di Mirko si era dedicata completamente al volontariato guidando il locale gruppo dell’Ail. Il padre della sfortunata ragazza, Antonio Caputo, è un’insegnante in pensione. Cordiale e riservato, da qualche tempo aveva cominciato a curare la sua campagna.
Ora dovranno continuare anche senza Paola. E’ sarà difficile, molto difficile.
Rosario Faggiano
N.B. : Quest’articolo è stato pubblicato nell’ambito del servizio riguardante la scomparsa della ventitreenne Paola Caputo, rimasta soffocata in un garage di via Settebagni, alla periferia di Roma, dalle corde usate per un gioco erotico orientale organizzato con un'amica (ricoverata in ospedale in grave condizioni) e l’ingegnere romano Soter Mulè (42 anni). Quest’ultimo è stato arrestato per omicidio colposo.