LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/XVI – 19 luglio 2014)
SALICE SALENTINO
L'addio a Lorenzo Solazzo nella camera ardente allestita nella chiesa "Santa Maria", di fronte al suo studio-laboratorio
SALICE – Ultimo saluto a Lorenzo Solazzo. Si svolgeranno oggi, alle 10, nella chiesa parrocchiale “San Giuseppe”, i funerali del giovane tecnico informatico strappato alla vita, martedì scorso, da un terribile incidente sul lavoro.
La salma è arrivata in paese ieri, intorno alle 14, dopo l’autopsia eseguita dal medico legale Alberto Tortorella. I familiari hanno voluto allestire la camera ardente nella chiesa di “Santa Maria”, in via Cavour, di fronte a “Elektrocity”, lo studio-laboratorio di elettronica, elettrosorveglianza e assistenza computer gestito da Lorenzo.
Ad accogliere la bara di legno chiaro c’erano i genitori Gino e Rosanna, i fratelli Alberto e Marcello, e tutti i parenti. Molti di loro non hanno saputo trattene le lacrime.
La disperazione è ancora troppo forte per una morte assurda. L’autopsia, infatti, ha confermato che il giovane è stato ucciso da una scheggia metallica, di appena un centimetro, che gli ha perforato la carotide. Oggi il paese è in lutto, proclamato dal sindaco Pippi Tondo.
“Lorenzo era un giovane buono – ricorda don Arcangelo Martina, parroco della chiesa “San Giuseppe” - distaccato dal denaro, pacifico e comprensivo. Non era mai offensivo e conflittuale. Sempre disponibile, era intelligentissimo e creativo. Nel luogo dove è successa la tragedia, si trovava anzitutto per amicizia e per la passione del suo particolare lavoro che, prima ancora di essere fonte di guadagno, per lui era una vera vocazione. E’ stata una grande perdita non solo per i suoi familiari, ma anche per l’intera comunità salicese”.
La salma è arrivata in paese ieri, intorno alle 14, dopo l’autopsia eseguita dal medico legale Alberto Tortorella. I familiari hanno voluto allestire la camera ardente nella chiesa di “Santa Maria”, in via Cavour, di fronte a “Elektrocity”, lo studio-laboratorio di elettronica, elettrosorveglianza e assistenza computer gestito da Lorenzo.
Ad accogliere la bara di legno chiaro c’erano i genitori Gino e Rosanna, i fratelli Alberto e Marcello, e tutti i parenti. Molti di loro non hanno saputo trattene le lacrime.
La disperazione è ancora troppo forte per una morte assurda. L’autopsia, infatti, ha confermato che il giovane è stato ucciso da una scheggia metallica, di appena un centimetro, che gli ha perforato la carotide. Oggi il paese è in lutto, proclamato dal sindaco Pippi Tondo.
“Lorenzo era un giovane buono – ricorda don Arcangelo Martina, parroco della chiesa “San Giuseppe” - distaccato dal denaro, pacifico e comprensivo. Non era mai offensivo e conflittuale. Sempre disponibile, era intelligentissimo e creativo. Nel luogo dove è successa la tragedia, si trovava anzitutto per amicizia e per la passione del suo particolare lavoro che, prima ancora di essere fonte di guadagno, per lui era una vera vocazione. E’ stata una grande perdita non solo per i suoi familiari, ma anche per l’intera comunità salicese”.
Rosario Faggiano