LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/VIII – 14 agosto 2014)

TORRE LAPILLO – Un anziano 83enne, di Veglie, quasi sempre appostato all’angolo di casa, in un punto strategico

Incrocio a rischio in via Giurdignano, un nonno vigila sulla sicurezza

Incrocio a rischio in via Giurdignano, un nonno vigila sulla sicurezza
 TORRE LAPILLO (Porto Cesareo) – Nonno vigile per missione, passa la giornata a segnalare gli incroci pericolosi di via Giurdignano (ex via D2). Si chiama Mimino Marulli, 83 anni, di Veglie. Durante l’estate villeggia a Torre Lapillo con la sua famiglia.

Il “mestiere” di vigile se l’è imposto dopo aver constatato il susseguirsi di numerosi incidenti sulla via dove da anni risiede, dalla fine di giugno all’inizio di settembre. E’ quasi sempre “appostato” all’angolo di casa, in un punto strategico dove può controllare il traffico, e con l’aiuto del suo bastone fa segno ai veicoli in transito di rallentare o di fermarsi. Quasi tutti apprezzano, ma c’è anche chi non gradisce di essere ripreso con toni non proprio gentili, talvolta accompagnati da improperi, in caso di mancato rispetto della raccomandazione di moderare la velocità.

La famigerata via Giurdignano, oramai conosciuta come una delle più pericolose strade interne della località balneare, nei punti più importanti è sprovvista di segnaletica stradale. L’arteria, in pratica, diventa “a scorrimento veloce” a cominciare dal tardo pomeriggio, quando migliaia di bagnanti lasciano i lidi per imboccare la litoranea. Da lì, estenuati da lunghe code, molti cercano scorciatoie per uscire dall’ingorgo di auto, camper, autocarri, moto e biciclette. A quell’ora i pendolari del mare provenienti dall’entroterra, pagano con sudate e stress il prezzo della giornata trascorsa sulle belle e superaffollate spiagge di Porto Cesareo.

La particolarità della lunghissima via Giurdignano, una parallela interna della litoranea che consente di evitare alcuni tratti di traffico, è che si interseca con diverse altre strade, tutte uguali. Chi non è del luogo, dunque, può non accorgersi in tempo degli incroci, soprattutto quando la fretta di rientrare è troppa e la velocità non è nei limiti. Quasi ogni momento, insomma, c’è il rischio di un disastro, ovvero di un incidente più o meno serio fra veicoli che non si fermano per dare la precedenza a destra.

“Prima o poi qualcuno potrebbe avere conseguenze molto gravi – dice un villeggiante a nome di un comitato spontaneo di protesta – sono anni che segnaliamo la situazione, ma nessuno sembra darci ascolto. Spesso a sfrecciare sono anche moto di grossa cilindrata”.

“Qui non ci pensa nessuno – aggiunge un altro villeggiante – paghiamo le tasse, ma non abbiamo le reti di pubblica illuminazione e acqua potabile. Solo via Giurdignano è provvista di pali di luce; mentre la sera le altre vie laterali sono al buio. Per fronteggiare il problema e cercare di evitare il rischio di incidenti anche fatali, basterebbe mettere gli stop e le relative strisce bianche di fermata obbligatoria sul manto stradale. La segnaletica in qualche parte c’è, ma è stata installata in fondo alla via, in una zona con poche o senza abitazioni. Nei punti cruciali, invece, non c’è niente”.

In questa situazione l’opera di nonno Marulli è preziosa. Ma fa quello che può perché è impossibile controllare contestualmente ogni incrocio ed essere presente sulla strada per tutte le ore della giornata. L’ultimo incidente della lunga serie si è verificato l’altro giorno, fra una Hyundai berlina e una Renault “Capture”, proprio mentre il nonno vigile era entrato un attimo a casa per prendere un bicchiere d’acqua. Fortunatamente i feriti, soccorsi dai sanitari del 118, non sembrano aver avuto conseguenze gravi.

“Più volte ho segnalato il pericolo e avvertito della situazione – dice Marulli – e l’altra sera, dopo l’ennesimo incidente, ho anche parlato con i carabinieri. Giornalmente, peraltro, corro il rischio di essere linciato da qualcuno che non accetta i miei inviti a rallentare. Se le autorità di Porto Cesareo non si decideranno ad intervenire, io e gli altri villeggianti della zona saremo costretti a recarci personalmente dal sindaco. Siamo davvero stanchi di vedere ignorato un problema gravissimo”.
Rosario Faggiano


 
Nella foto di Salvatore Marcucci: il "nonno vigile" Mimino Marulli