CORRIERE VINICOLO (pag. Le/17 – 17 dicembre 2007)

Presentato “Cinque rose di negro amaro”

Il vino diventa romanzo alla Leone de Castris

SALICE SALENTINO (Le). Il vino diventa romanzo. L’azienda Leone de Castris , nell’ambito di un’articolata manifestazione promossa nei giorni scorsi dal Comune di Salice Salentino per valorizzare la pregiata produzione vinicola locale, ha presentato il libro “Cinque Rose di Negroamaro”. All’iniziativa, che si è svolta presso la suggestiva bottaia dell’antica Casa vinicola salentina, hanno partecipato l’assessore provinciale all’agricoltura Cosimo Durante, il sindaco Donato De Mitri, l’assessore comunale Francesco Fina, il titolare dell’azienda Piernicola Leone de Castris e l’autore del libro Antonio Massara.
Il volume, stampato in formato tascabile a cura di Enotime, racconta la storia del “Five Roses”, primo rosato imbottigliato in Italia. L’opera è anche la storia romanzata, sviluppata con una prosa leggera ed avvincente in 238 pagine, dell’avvocato “Don Pierino”, imprenditore tenace e lungimirante che seppe affrontare e superare, in un momento tragico per il Paese, molteplici difficoltà scaturite dagli eventi del secondo conflitto mondiale. Si deve alla sua intuizione, dopo la vendemmia del 1943, la nascita del “Five Roses”.
Durante la serata, apertasi con i saluti delle autorità, Piernicola Leone de Castris fra l’altro ha detto: “Abbiamo avuto l’idea di creare un libro sulla nostra storica etichetta anche per dimostrare che il Salento, la Puglia e il Sud producevano vini di qualità già diversi anni fa. Credo che l’opera possa rappresentare una testimonianza del nostro territorio. Ci tenevamo, dopo l’anteprima al Vinitaly, a presentarlo all’interno della nostra azienda. L’edizione, che è riservata ai clienti e agli amici, non ha un costo di copertina. Molto apprezzata dai lettori – ha concluso – è stata già tradotta in inglese per i mercati internazionali”.
L’autore, soffermandosi sui contenuti dell’opera, ha spiegato: “Il libro contiene una storia molto bella perché parla di un uomo alle prese con un problema serissimo riguardante il proprio lavoro, la propria cantina, fondamento della propria esistenza, della propria terra. La vendemmia del 1943 è in arrivo, ma i suoi compratori abituali non ci sono più, sono scomparsi. In un momento di confusione a causa degli eventi bellici, lui reagisce con perseveranza, pieno di dubbi e di paure; ma anche con grandissimo coraggio scegliendo di fare una cosa che nessuno al suo posto, forse, avrebbe pensato di fare: proprio quando l’economia italiana è in ginocchio, lui decide d’imbottigliare il suo vino per venderlo agli americani. Questa – ha concluso – è un’idea fantastica; talmente al di fuori della normalità che ottiene un successo strepitoso”.
Rosario Faggiano