LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/XI – 15 febbraio 2013)
SALICE – Scrutatori e veleni
Il sorteggio mancato scatena le polemiche fra l’opposizione
SALICE – Opposizione contro opposizione. Giampiero Manno, coordinatore cittadino dei Popolari e liberali, attacca il consigliere Tonino Rosato (Pdl) per non aver aderito alla proposta di sorteggiare gli scrutatori.
Il gruppo di Rosato, che in Commissione elettorale ha sostenuto la tesi dell’obbligo imposto dalla legge di procedere alla designazione diretta, ha presentato una lista di sette scrutatori (tutti in seguito nominati, insieme ai 21 sorteggiati pubblicamente dalla maggioranza di centrosinistra).
“In un momento di difficoltà per la classe politica a tutti i livelli – dice Manno - vi era un’occasione di riscatto fornita dalla formazione dei seggi. Perché non scegliere il criterio del sorteggio, come hanno fatto altri Comuni? Non sarebbe costato niente ed avremmo ottenuto due risultati determinanti. Il primo: non avremmo incentivato il criterio del sospetto sulle solite nomine vicine all’amministratore; il secondo: avremmo privilegiato la trasparenza dell’azione amministrativa. Un’occasione mancata e soprattutto un’occasione per non fomentare altre sterili e immancabili polemiche”.
Manno, rispetto all’accusa di “ipocrisia e demagogia” che ha dovuto incassare da Rosato, replica di poter documentare il suo impegno intenso a favore della comunità. “Io posso dimostrare fatti – aggiunge - mentre dall’altra parte ci sono consiglieri che risultano “maglia nera” per numero di assenza in Consiglio. E mi fermo qui in ossequio alla mia azione amministrativa che privilegia il “fare” alle polemiche inutili e dannose”.
Il gruppo di Rosato, che in Commissione elettorale ha sostenuto la tesi dell’obbligo imposto dalla legge di procedere alla designazione diretta, ha presentato una lista di sette scrutatori (tutti in seguito nominati, insieme ai 21 sorteggiati pubblicamente dalla maggioranza di centrosinistra).
“In un momento di difficoltà per la classe politica a tutti i livelli – dice Manno - vi era un’occasione di riscatto fornita dalla formazione dei seggi. Perché non scegliere il criterio del sorteggio, come hanno fatto altri Comuni? Non sarebbe costato niente ed avremmo ottenuto due risultati determinanti. Il primo: non avremmo incentivato il criterio del sospetto sulle solite nomine vicine all’amministratore; il secondo: avremmo privilegiato la trasparenza dell’azione amministrativa. Un’occasione mancata e soprattutto un’occasione per non fomentare altre sterili e immancabili polemiche”.
Manno, rispetto all’accusa di “ipocrisia e demagogia” che ha dovuto incassare da Rosato, replica di poter documentare il suo impegno intenso a favore della comunità. “Io posso dimostrare fatti – aggiunge - mentre dall’altra parte ci sono consiglieri che risultano “maglia nera” per numero di assenza in Consiglio. E mi fermo qui in ossequio alla mia azione amministrativa che privilegia il “fare” alle polemiche inutili e dannose”.
Rosario Faggiano