LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/X del 3 aprile 2009)
SALICE – Il Pd invoca un Consiglio comunale monotematico
Il rosato in pericolo, la politica si mobilita contro le imitazioni
SALICE – Rosato doc in pericolo. La politica si mobilita contro l’idea europea di consentire la miscelazione di vini rossi e bianchi per ottenere rosati a basso costo e di scarsa qualità. Il Pd chiede la convocazione di un Consiglio comunale monotematico per discutere del problema riguardante la tutela della pregiata produzione delle aziende vitivinicole salentine. Proprio in queste settimane Bruxelles, in vista dell’approvazione del regolamento comunitario sulle pratiche enologiche, ha deciso di avviare la realizzazione del progetto che prevede nuove norme per la produzione e commercializzazione di “rosato da taglio”, accanto a quello “tradizionale”, ottenuto con metodi classici.
“Consentire la miscelazione di vini bianchi e rossi per produrre vini rosati economici – dice il segretario Pd Emanuele Fina – significa introdurre un elemento di distorsione della concorrenza per cui il rosato a basso costo potrebbe finire per erodere quote di mercato al rosato tradizionale e, quindi, costituire una seria minaccia per il nostro comparto vitivinicolo. Se il principale obiettivo della riforma Ocm vino è quello di rafforzare la competitività dei vini europei, personalmente credo che questa misura vada in tutt’altra direzione. Il rosato, a lungo considerato alla stregua di un parente povero dei rossi, oggi rappresenta una peculiarità del nostro territorio che ha raggiunto punte di eccellenza apprezzate in tutto il mondo”.
Fina, nel ricordare che il Salento detiene il primato del primo rosato imbottigliato in Italia (nel 1943 nacque il “Five roses” della Leone De Castris), ritiene siano necessarie iniziative urgenti da parte di tutti i Comuni interessati.
“Chiediamo al Consiglio di Salice – conclude il segretario del Pd – di approvare un atto deliberativo da inviare alla Regione, al Governo e a tutte le Amministrazioni che hanno aderito al Parco del negroamaro”.
“Consentire la miscelazione di vini bianchi e rossi per produrre vini rosati economici – dice il segretario Pd Emanuele Fina – significa introdurre un elemento di distorsione della concorrenza per cui il rosato a basso costo potrebbe finire per erodere quote di mercato al rosato tradizionale e, quindi, costituire una seria minaccia per il nostro comparto vitivinicolo. Se il principale obiettivo della riforma Ocm vino è quello di rafforzare la competitività dei vini europei, personalmente credo che questa misura vada in tutt’altra direzione. Il rosato, a lungo considerato alla stregua di un parente povero dei rossi, oggi rappresenta una peculiarità del nostro territorio che ha raggiunto punte di eccellenza apprezzate in tutto il mondo”.
Fina, nel ricordare che il Salento detiene il primato del primo rosato imbottigliato in Italia (nel 1943 nacque il “Five roses” della Leone De Castris), ritiene siano necessarie iniziative urgenti da parte di tutti i Comuni interessati.
“Chiediamo al Consiglio di Salice – conclude il segretario del Pd – di approvare un atto deliberativo da inviare alla Regione, al Governo e a tutte le Amministrazioni che hanno aderito al Parco del negroamaro”.
Rosario Faggiano