LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/X – 19 luglio 2012)
SALICE – Nessuna decisione su Gaetano Ianne dopo la maggioranza; tutto rinviato al direttivo sezionale del Partito democratico
Il Pd prende tempo per decidere le sorti del vicesindaco
Fina: “Grave tenere nascoste certe notizie”; Persano: “Hanno le ore contate”
SALICE – Il Pd chiede tempo per decidere le sorti del vicesindaco. Si è conclusa così la riunione di maggioranza dell’altra sera, convocata dal sindaco Pippi Tondo per valutare il da farsi dopo l’attacco di Luigi Renna, esponente provinciale dell’Idv, riguardante la presenza in Giunta di Gaetano Ianne, destinatario, nel 2010, di una condanna per falsa testimonianza. Il Pd, in pratica, appresi i dettagli della vicenda, si è riservato di analizzare la questione nell’ambito del direttivo sezionale.
Nel frattempo Renna, accusato da Tondo di essere stato “imbeccato” a livello locale, replica: “Io non ho bisogno di essere imbeccato in quanto, conoscendo le situazioni del Nord Salento, territorio in cui opero e di cui ho responsabilità politica di controllo unitamente al coordinamento dell’Idv, sono tenuto alla verifica di tutti i componenti delle liste nelle quali il partito è presente. Detto questo, per porre fine a polemiche strumentali, è opportuno ricordare, per chi non lo sapesse, che le udienze penali sono pubbliche e che la sentenza in parola risulta depositata nel marzo 2010. Niente di personale nella posizione presa dall'Idv ma solo conferma dei principi ispiratori del partito: legalità e trasparenza! Il Pd a tutti i livelli, comunque, dovrebbe essere più attento ed evitare scivoloni di tale portata”.
Emanuele Fina, ex segretario Pd e rappresentante del gruppo di dissidenti del partito (divenuti tali proprio a causa della composizione della lista di maggioranza), non è d’accordo con Renna: “Generalizzare le accuse, attaccando il Pd, è il modo migliore per fornire un alibi a chi è tenuto ad assumersi la responsabilità delle scelte politiche compiute nei mesi scorsi e delle decisioni che oggi dovrebbe prendere”. Fina, quindi, ci tiene a precisare che Ianne non è un iscritto Pd. “Questa ambiguità – dice – è stata causata dalle scelte di qualche esponente regionale e locale ma non condivise dal locale circolo. Al di là delle divergenze politiche, non nutro alcun dubbio sulla moralità e sull’onestà del sindaco e dei componenti della maggioranza; tuttavia, è grave che si siano tenute nascoste certe notizie e non si può derubricare l’accaduto a “fatti personali”, dal momento che Ianne allora ricopriva l’incarico di assessore alla Polizia municipale. Riteniamo che Tondo debba prendere le dovute decisioni, cioè congedare l’assessore Ianne.”
Sulla vicenda interviene anche Antonella Persano, segretario di Io Sud: “A Salice regna la confusione totale, il quadro politico è allarmante, gli scossoni nella maggioranza creano instabilità ed i cittadini ne fanno le spese. Le tasse aumentano per i debiti causati dall’irresponsabilità della maggioranza precedente, l’Idv abbandona la coalizione e un assessore ha una condanna penale. Tutto ciò fa chiaramente comprendere che la maggioranza ha le ore contate e che l’unico atto di responsabilità e dignità politica sarebbe quello delle dimissioni del sindaco e dell’esecutivo”.
Nel frattempo Renna, accusato da Tondo di essere stato “imbeccato” a livello locale, replica: “Io non ho bisogno di essere imbeccato in quanto, conoscendo le situazioni del Nord Salento, territorio in cui opero e di cui ho responsabilità politica di controllo unitamente al coordinamento dell’Idv, sono tenuto alla verifica di tutti i componenti delle liste nelle quali il partito è presente. Detto questo, per porre fine a polemiche strumentali, è opportuno ricordare, per chi non lo sapesse, che le udienze penali sono pubbliche e che la sentenza in parola risulta depositata nel marzo 2010. Niente di personale nella posizione presa dall'Idv ma solo conferma dei principi ispiratori del partito: legalità e trasparenza! Il Pd a tutti i livelli, comunque, dovrebbe essere più attento ed evitare scivoloni di tale portata”.
Emanuele Fina, ex segretario Pd e rappresentante del gruppo di dissidenti del partito (divenuti tali proprio a causa della composizione della lista di maggioranza), non è d’accordo con Renna: “Generalizzare le accuse, attaccando il Pd, è il modo migliore per fornire un alibi a chi è tenuto ad assumersi la responsabilità delle scelte politiche compiute nei mesi scorsi e delle decisioni che oggi dovrebbe prendere”. Fina, quindi, ci tiene a precisare che Ianne non è un iscritto Pd. “Questa ambiguità – dice – è stata causata dalle scelte di qualche esponente regionale e locale ma non condivise dal locale circolo. Al di là delle divergenze politiche, non nutro alcun dubbio sulla moralità e sull’onestà del sindaco e dei componenti della maggioranza; tuttavia, è grave che si siano tenute nascoste certe notizie e non si può derubricare l’accaduto a “fatti personali”, dal momento che Ianne allora ricopriva l’incarico di assessore alla Polizia municipale. Riteniamo che Tondo debba prendere le dovute decisioni, cioè congedare l’assessore Ianne.”
Sulla vicenda interviene anche Antonella Persano, segretario di Io Sud: “A Salice regna la confusione totale, il quadro politico è allarmante, gli scossoni nella maggioranza creano instabilità ed i cittadini ne fanno le spese. Le tasse aumentano per i debiti causati dall’irresponsabilità della maggioranza precedente, l’Idv abbandona la coalizione e un assessore ha una condanna penale. Tutto ciò fa chiaramente comprendere che la maggioranza ha le ore contate e che l’unico atto di responsabilità e dignità politica sarebbe quello delle dimissioni del sindaco e dell’esecutivo”.
Rosario Faggiano