LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/XV del 17 ottobre 2009)
L’EVENTO – Inaugurazione stasera a Salice della struttura voluta dall’azienda vitivinicola
Il Museo Leone De Castris racconta la storia dei grandi vini del salento
Torchi, bottiglie, calessi e sala per incontri
Un museo del vino a Salice Salentino per raccontare secoli di storia della Casa Leone De Castris e del mondo vitivinicolo dell’intero territorio. Sarà inaugurata oggi, alle 18.30, in via Filippa Marangi, dal ministro per gli Affari regionali Raffaele Fitto, la grande esposizione di impianti, attrezzi e documenti antichi promossa da Piernicola Leone de Castris in collaborazione con il Gal “Terra d’Arneo”.
“Partita circa tre anni fa – spiega Leone De Castris – l’iniziativa è una testimonianza non solo del lavoro svolto nel tempo dall’azienda, ma anche dell’impegno dei viticoltori locali per fare emergere nel panorama italiano ed internazionale un’area che esprime prodotti di eccellenza. Considero il museo un dono al territorio, un patrimonio di tutti, e non un’iniziativa prettamente aziendale”.
Nel museo, che dispone pure di uno spazio per incontri e conferenze, sono esposti oltre 30 antichi macchinari. Si possono ammirare un vecchio “traìno”, due calessi, impianti di imbottigliamento, torchi, pompe, tappatrici e tanto altro. Nelle diverse bacheche a muro sono esposti alcuni significativi premi ricevuti dall’azienda e soprattutto diverse bottiglie che attestano la produzione pregiata della Leone De Castris, compreso la prima bottiglia di “Moscatello” prodotta nel 1925, il “Five Roses” del 1943 (primo rosato imbottigliato in Italia), il “Negrino” del 1948 e il “Salice Salentino” del 1954. Vi sono inoltre foto, antichi motti e tanti documenti storici originali, fra cui un libro giornale aziendale dell’800, la nomina di Arcangelo De Castris a senatore del regno (1890) e la nomina di cavaliere del lavoro di Salvatore Leone de Castris (1979).
Dopo la cerimonia d’inaugurazione e la benedizione dei locali a cura dell’arcivescovo di Brindisi monsignor Rocco Talucci, è prevista una tavola rotonda sulla storia della vitivinicoltura pugliese con la partecipazione del ministro Fitto, dell’assessore regionale all’Agricoltura Dario Stefàno, del direttore del Corriere vinicolo Marco Mancini, del capo redattore economia de “La Gazzetta del Mezzogiorno” Gianfranco Summo, del capo redattore del “Nuovo Quotidiano di Puglia” Antonio Muci e dell’enologo Riccardo Cotarella. Moderatore sarà Marcello Favale della Rai.
Il museo, che occupa circa mille metri quadri (di cui 600 espositivi) del piano superiore degli stabilimenti aziendali, è stato dedicato alla memoria di due grandi imprenditori del passato: Piero e Salvatore Leone De Castris.
“Come figlio di questa terra - commenta l’assessore regionale Stefàno - sono orgoglioso di partecipare ad un evento che consacra due benemeriti pionieri della vitivinicoltura moderna pugliese. Ad essi siamo riconoscenti per aver introdotto moderne tecniche enologiche per la produzione di vini di eccellente qualità senza snaturare la storia e le tradizioni secolari”.
Alla serata prenderanno parte, fra gli altri, il prefetto di Lecce Mario Tafaro, il prefetto di Bari Carlo Schirardi e il questore Antonio Cufalo.
“Partita circa tre anni fa – spiega Leone De Castris – l’iniziativa è una testimonianza non solo del lavoro svolto nel tempo dall’azienda, ma anche dell’impegno dei viticoltori locali per fare emergere nel panorama italiano ed internazionale un’area che esprime prodotti di eccellenza. Considero il museo un dono al territorio, un patrimonio di tutti, e non un’iniziativa prettamente aziendale”.
Nel museo, che dispone pure di uno spazio per incontri e conferenze, sono esposti oltre 30 antichi macchinari. Si possono ammirare un vecchio “traìno”, due calessi, impianti di imbottigliamento, torchi, pompe, tappatrici e tanto altro. Nelle diverse bacheche a muro sono esposti alcuni significativi premi ricevuti dall’azienda e soprattutto diverse bottiglie che attestano la produzione pregiata della Leone De Castris, compreso la prima bottiglia di “Moscatello” prodotta nel 1925, il “Five Roses” del 1943 (primo rosato imbottigliato in Italia), il “Negrino” del 1948 e il “Salice Salentino” del 1954. Vi sono inoltre foto, antichi motti e tanti documenti storici originali, fra cui un libro giornale aziendale dell’800, la nomina di Arcangelo De Castris a senatore del regno (1890) e la nomina di cavaliere del lavoro di Salvatore Leone de Castris (1979).
Dopo la cerimonia d’inaugurazione e la benedizione dei locali a cura dell’arcivescovo di Brindisi monsignor Rocco Talucci, è prevista una tavola rotonda sulla storia della vitivinicoltura pugliese con la partecipazione del ministro Fitto, dell’assessore regionale all’Agricoltura Dario Stefàno, del direttore del Corriere vinicolo Marco Mancini, del capo redattore economia de “La Gazzetta del Mezzogiorno” Gianfranco Summo, del capo redattore del “Nuovo Quotidiano di Puglia” Antonio Muci e dell’enologo Riccardo Cotarella. Moderatore sarà Marcello Favale della Rai.
Il museo, che occupa circa mille metri quadri (di cui 600 espositivi) del piano superiore degli stabilimenti aziendali, è stato dedicato alla memoria di due grandi imprenditori del passato: Piero e Salvatore Leone De Castris.
“Come figlio di questa terra - commenta l’assessore regionale Stefàno - sono orgoglioso di partecipare ad un evento che consacra due benemeriti pionieri della vitivinicoltura moderna pugliese. Ad essi siamo riconoscenti per aver introdotto moderne tecniche enologiche per la produzione di vini di eccellente qualità senza snaturare la storia e le tradizioni secolari”.
Alla serata prenderanno parte, fra gli altri, il prefetto di Lecce Mario Tafaro, il prefetto di Bari Carlo Schirardi e il questore Antonio Cufalo.
Rosario Faggiano