LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/IV – 22 sett. 2010)

LE INIZIATIVE – Amministrazione e dirigenti cercano soluzioni mentre gli studenti manifestano per i propri diritti davanti a Palazzo dei Celestini

Il De Pace offre sette aule al Banzi

La decisione della Provincia per superare l’emergenza dello Scientifico
LECCE - Emergenza aule Banzi: la Provincia offre la disponibilità immediata di spazi presso l’Istituto “Antonietta De Pace” di viale Marche e l’impegno di velocizzare le procedure per la realizzazione del progetto di ampliamento del Liceo scientifico. Sono queste le proposte emerse ieri nel corso della riunione convocata a seguito della vicenda della revoca, a danno del Banzi, dell’utilizzo di quattro aule dell’Istituto per geometri “Galilei”. L’incontro, che si è svolto presso la presidenza della Provincia, si è tenuto mentre nel piazzale antistante Palazzo dei Celestini gli studenti del Banzi pacificamente hanno continuato a protestare contro i disagi che sono costretti a subire. Per lo più sono rimasti ordinatamente seduti per terra, ma non sono mancati i momenti in cui hanno urlato le loro motivazioni esibendo striscioni con le scritte ironiche: “Tanta voglia di sapere, zero posti a sedere”, “Niente classi, la lezione ve la diamo noi”, “Il Banzi non ci sta”.
Al tavolo di confronto della Provincia hanno preso parte: il presidente Antonio Gabellone, il dirigente scolastico Giuseppe Elia, l’assessore Massimo Como, la dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Marcella Rucco, il consigliere Antonio Del Vino, gli ingegneri Rocco Merico e Antonio Lepore, due rappresentanti degli studenti e due rappresentanti dei genitori.
“I toni dell’incontro – commenta Como – sono stati pacati e costruttivi. Il preside Elia, in particolare, ha dimostrato capacità di ascolto e comprensione. Mi hanno sorpreso la maturità dei ragazzi presenti in rappresentanza degli studenti i quali, messi al corrente delle oggettive difficoltà in cui la Provincia si trova, hanno compreso le nostre ragioni. Credo – conclude – vi siano tutti i presupposti per trovare subito una soluzione al problema che, lo ribadisco, sarà solo di un anno, in attesa della costruzione di sei aule nuove presso il Banzi”.
In dettaglio, l’ipotesi prospettata dalla Provincia è quella di mettere a disposizione del Banzi fino a sette aule presso il De Pace. Ciò dovrebbe consentire al Liceo di spostare un corso completo contenendo il maggiore disagio che si sarebbe verificato nel caso di trasferimento al Costa delle quattro prime sfrattate dal Galilei.
La provincia, inoltre, si è impegnata ad approvare martedì prossimo il progetto per l’ampliamento del Banzi e a realizzare l’opera in tempi contenuti.
“Se il tavolo di concertazione fosse stato programmato prima – dice Elia – ci sarebbe stata la possibilità di dare informazione agli organi collegiali, ai docenti e agli studenti e di esaminare in tempo le proposte della Provincia, senza ritrovarci all’improvviso sfrattati. Adesso prendiamo atto della soluzione prospettata. Eventualmente sarà necessario scegliere le classi da trasferire e acquisire la disponibilità dei docenti. Poi si dovranno rivedere gli orari delle lezioni. In questa settimana – conclude - valuteremo la proposta con gli studenti, con il Consiglio di istituto e con il Collegio dei docenti”.
Intanto, sulla vicenda scendono in campo i consiglieri provinciali del Pd Roberto Schiavone, Cosimo Durante, Gabriele Cputo, Alfonso Rampino, Loredana Capone.
“Ci auguriamo che l’emergenza sia risolta al più presto – dicono. Certo non fa piacere vedere i ragazzi del Liceo scientifico Banzi manifestare sotto i palazzi della Provincia. Avremmo gradito saperli seduti dietro i loro banchi di scuola. Invece, a causa dell’assenza di ogni politica di coordinamento dei problemi della scuola, da parte dell’Amministrazione provinciale, assistiamo anche a questo”.
“Noi riteniamo – concludono – che questa emergenza doveva essere evitata se solo si fosse prestata attenzione ai segnali che si vedevano all’orizzonte e se l’assessorato alla Pubblica istruzione fosse stato presidiato a dovere in questi mesi. Si è cercato di far finta di niente ed ora i ragazzi sono in mezzo ad una strada piuttosto che a scuola”.
Rosario Faggiano