LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/XII – 31 gennaio 2012)

IL CASO – Arriva l’ufficialità dopo l’incontro con le aziende vinicole locali che rivendicano due delle tre Commissioni

Il controllo dei vini a Brindisi? “No” della Camera di Commercio

Già inviata la lettera che espone la “controproposta” leccese
SALICE – Le aziende vinicole del leccese rigettano la proposta della Camera di Commercio di Brindisi. Due dei tre organismi di controllo sui vini “Salice Salentino doc” devono rimanere nel capoluogo salentino e non viceversa come vorrebbero i “cugini” della provincia limitrofa. Anche per le doc “Squinzano”, “Terra d’Otranto” e “Negroamaro di Terra d’Otranto” gli operatori locali avanzano proposte alternative. Secondo le aziende leccesi, riunitesi venerdì scorso presso la Camera di Commercio su iniziativa del presidente Alfredo Prete, l’ipotesi di Brindisi sarebbe troppo sbilanciata perché, se da una parte prevede la sede della Commissione di degustazione del “Salice Salentino doc” a Lecce, dall’altra stabilisce che a Brindisi debbano operare il Comitato di certificazione e l’Organo decidente i ricorsi. La bocciatura di questa proposta, ritenuta inaccettabile perché non basata su dati oggettivi riguardanti le superfici coltivate e la produzione di uva e vino, è stata fatta propria dalla Camera di Commercio di Lecce la quale, ieri mattina, ha inoltrato alla consorella di Brindisi, e per conoscenza all’Assessorato regionale alle Risorse agroalimentari, la nuova ipotesi emersa dall’incontro con gli operatori.
Le aziende leccesi, in sostanza, ritengono che il Comitato di certificazione e la Commissione di degustazione della doc “Salice Salentino ” debbano avere sede a Lecce (con presidenti nominati dalla Camera di Commercio di Lecce); mentre a Brindisi l’Organo decidente i ricorsi (con presidente nominato da Brindisi). Al contrario, il Comitato di certificazione e la Commissione di degustazione della “Squinzano doc” andrebbero a Brindisi, mentre a Lecce sarebbe destinato il relativo Organo decidente i ricorsi. I componenti dei diversi organismi sarebbero nominati equamente da entrambe le Camere di Commercio. Alla stessa maniera sarebbero distribuiti gli organismi di controllo delle due nuove doc. A Lecce andrebbero quelli riguardanti “Negroamaro di Terra d’Otranto” (con Organo decidente i ricorsi a Brindisi) e a Brindisi quelli della doc “Terra d’Otranto” (con Organo decidente i ricorsi a Lecce). Anche in questo caso i rispettivi presidenti sarebbero nominati dalla Camera di Commercio sede delle strutture. I componenti, infine, sarebbero designati dalle Camere di Commercio di Lecce, Brindisi e Taranto.
Questa vicenda, che in assenza di accordo rischia di determinare un contenzioso legale (ma anche un intervento ministeriale con conseguente affidamento esterno dei controlli), sta creando non poche difficoltà alle aziende. Queste ultime, impossibilitate ad ottenere la certificazione per la commercializzazione dei vini doc, stanno subendo una situazione di stallo. Per tale ragione, in attesa di una soluzione condivisa della questione, chiedono all’Assessorato regionale di prorogare le vecchie Commissioni, così come è stato fatto in altre regioni dopo l’entrata in vigore delle nuove norme.
Rosario Faggiano