ROSARIOFAGGIANO.IT - NEWS - 19 giugno 2018
Incontro giovedì 21 giugno, alle 19, nel chiostro del Convento “Madonna della Visitazione”
"Il Consorzio del Salice Salentino tra enoturismo, territorio e comunicazione"
SALICE – “Il Consorzio del Salice Salentino tra enoturismo, territorio e comunicazione”. Questo il tema dell’incontro che si terrà giovedì prossimo, alle 19, nel chiostro del Convento francescano “Madonna della Visitazione”.
Parteciperanno il sindaco Tonino Rosato e il presidente del Consorzio Damiano Reale. Previsti interventi di Alessandra Piubello, giornalista ed esperta degustatore “Guida Oro Veronelli”, e di Laura Donadoni, giornalista e blogger del vino negli Usa. Il senatore Dario Stèfano, promotore della legge sull’enoturismo, concluderà i lavori del convegno.
Nella seconda parte della serata (ore 21), vi sarà uno spazio dedicato alla degustazione dei vini di qualità del territorio.
L’iniziativa è stata promossa dall’Amministrazione comunale e dal Consorzio di Tutela vini Dop “Salice Salentino”.
“Il turismo enogastronomico – dice il sindaco Rosato - rientra appieno in un nuovo trend di turismo culturale, in grado di conquistare un numero sempre più elevato di appassionati che amano scoprire culture e tradizioni. Tipicità, cultura e soprattutto storia del vino e della enogastronomia: il vero problema sta nell'organizzarsi, nel fare sistema, nel coinvolgere tutti gli anelli della catena turistica per dare eccellenza e professionalità. Il vino unito al territorio genera turismo; e il turismo fa girare l'economia. Metteremo in atto, tutte le politiche di promozione del territorio affinché esso cresca, economicamente e culturalmente”.
La Doc Salice Salentino
La denominazione di origine controllata “Salice Salentino”, dopo il successo ottenuto a livello nazionale ed internazionale dai vini prodotti da antiche aziende del territorio (prima fra tutte la “Leone de Castris”, da anni presente sul mercato con il rosso “Salice” e con il rosato “Five roses”), è nata nel 1976 (sindaco Eupremio Pastorelli), a seguito dell’iter avviato agli inizi degli anni ’70 dall’Amministrazione comunale di Salice guidata dal sindaco Attanasio Cofano (1970-1975). Importante per il riconoscimento della Doc, fu anche il sostegno del salicese Giovanni Polito, all’epoca dirigente del Ministero dell’Agricoltura, e l'impegno dell’avvocato Salvatore Leone de Castris.
L’atto ufficiale di approvazione dell’apposito disciplinare è stato il Dpr dell’8 aprile 1976, Gazzetta ufficiale 224 del 25 agosto 1976. Lo stesso disciplinare è poi stato modificato con Dpr 6 dicembre 1990 (G.U. 112 del 15 maggio 1991); DM dell’8 ottobre 2010 (G.U. 248 – 22 ottobre 2010); DM 30 novembre 2011 (G.U. 295 del 20 dicembre 2011); DM 7 marzo 2014 (pubblicato sul sito ufficiale del Mipaaf - Sezione Qualità e Sicurezza - Vini Dop e Igp).
Attualmente è una delle più complete e prestigiose Doc del Sud d’Italia. I vini pregiati del territorio, peraltro, da tempo sono imbottigliati e commercializzati da decine e decine di aziende, non solo salentine. Le diverse etichette di alta gamma prodotte, hanno via via conquistato anche i più esigenti mercati mondiali.
Dettagli del Disciplinare di produzione
Il disciplinare di produzione, all’articolo 1 precisa che la denominazione di origine controllata “Salice Salentino” è riservata ai seguenti vini:
- Salice Salentino bianco (anche spumante)
- Salice Salentino rosato (anche spumante)
- Salice Salentino rosso (anche con menzione riserva)
- Salice Salentino Negroamaro (anche con menzione riserva)
- Salice Salentino Negroamaro rosato (anche spumante)
- Salice Salentino Pinot bianco (anche spumante)
- Salice Salentino Fiano (anche spumante)
- Salice Salentino Chardonnay (anche spumante)
- Salice Salentino Aleatico (anche riserva, dolce, liquoroso dolce, liquoroso riserva)
L’articolo 2, riguardante la Base ampelografia, aggiunge:
- La denominazione di origine controllata "Salice Salentino" rosso e rosato senza alcuna specificazione di vitigno è riservata ai vini ottenuti dalla vinificazione delle uve provenienti dai vigneti composti in ambito aziendale dal vitigno Negroamaro per almeno il 75%. Possono concorrere alla produzione di detti vini, da sole o congiuntamente, anche le uve di altri vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione in Puglia per la zona di produzione omogenea “Salento-Arco Ionico” iscritti nel Registro Nazionale delle varietà di vite per uve da vino, approvato con D.M. 7 maggio 2004 e successivi aggiornamenti, riportati nell’allegato 1 del presente disciplinare, presenti in ambito aziendale, nella misura massima del 25% della superficie iscritta allo schedario viticolo.
- La denominazione di origine controllata “Salice Salentino” Aleatico è riservata ai vini ottenuti dalla vinificazione delle uve provenienti dai vigneti composti dal vitigno Aleatico per almeno l'85%. Possono concorrere alla produzione di detto vino, da sole o congiuntamente, le uve provenienti dai vitigni Negroamaro, Malvasia nera e Primitivo, presenti in ambito aziendale, fino a un massimo complessivo del 15%.
- La denominazione di origine controllata "Salice Salentino" bianco senza alcuna specificazione di vitigno è riservata ai vini ottenuti dalla vinificazione delle uve provenienti dai vigneti composti in ambito aziendale dal vitigno Chardonnay per almeno il 70%. Possono concorrere alla produzione di detti vini, da sole o congiuntamente, anche le uve di altri vitigni a bacca bianca, idonei alla coltivazione in Puglia per la zona di produzione omogenea “Salento-Arco Ionico” iscritti nel Registro Nazionale delle varietà di vite per uve da vino, approvato con D.M. 7 maggio 2004 e successivi aggiornamenti, riportati nell’allegato 1 del presente disciplinare con esclusione del Moscato bianco e Moscatello selvatico b., presenti in ambito aziendale, fino ad un massimo del 30% della superficie iscritta allo schedario viticolo.
- I vini a denominazione di origine controllata "Salice Salentino" bianco con una delle seguenti specificazioni: Chardonnay, Fiano e Pinot Bianco, devono essere ottenuti dalla vinificazione delle uve provenienti dai vigneti composti dai corrispondenti vitigni per almeno il 85%. Possono concorrere alla produzione di detti vini, da sole o congiuntamente, anche le uve di altri vitigni a bacca bianca, idonei alla coltivazione in Puglia per la zona di produzione omogenea “Salento-Arco Ionico” con esclusione del Moscato bianco e Moscatello selvatico b, presenti in ambito aziendale, fino ad un massimo del 15% della superficie iscritta allo schedario viticolo.
- I vini a denominazione di origine controllata "Salice Salentino" rosso e rosato con la seguente Specificazione: Negroamaro o Negro amaro devono essere ottenuti dalla vinificazione delle uve provenienti dai vigneti composti dal vitigno Negroamaro per almeno il 90%. Possono concorrere alla produzione di detti vini, da sole o congiuntamente, anche le uve di altri vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione in Puglia per la zona di produzione omogenea “Salento-Arco Ionico” presenti in ambito aziendale, nella misura massima del 10% della superficie iscritta allo schedario viticolo.
La zona di produzione delle uve (articolo 3), “comprende tutto il territorio amministrativo di Salice Salentino, Veglie e Guagnano della provincia di Lecce e San Pancrazio Salentino e Sandonaci della provincia di Brindisi e inoltre in parte il territorio comunale di Campi Salentina in provincia di Lecce e Cellino San Marco in provincia di Brindisi”. (…)
Gli altri articoli del disciplinare riguardano “Norme per la viticoltura” (art. 4), “Norme per la vinificazione” (art. 5), “Caratteristiche al consumo” (art. 6), “Designazione e presentazione” (art. 7), “Confezionamento” (art. 8), “Legame con l’ambiente geografico” (art. 9), “Riferimenti alla struttura di controllo” (Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Brindisi, art. 10).
Consorzio di Tutela vini Doc Salice Salentino
Il Consorzio di Tutela vini Doc Salice Salentino, fu istituito nel 2003 con DM del 1 ottobre (G.U. 239 del 14 ottobre 2003). Rappresenta gran parte delle aziende e degli operatori dell’area (circa 1000 soci, di cui 33 vinificatori, 40 imbottigliatori e 900 viticoltori), per un totale di 1.200 ettari di vigneti.
Nei primi anni, dal 2003 al 2009, il Consorzio fu affidato alla guida dell’imprenditore Piernicola Leone de Castris, titolare dell’omonima azienda di Salice. Successivamente (giugno 2009), fu eletto presidente l’enologo Angelo Maci, pratron di “Cantine due Palme” di Cellino San Marco. Nel mese di luglio 2015, infine, la carica passò a Damiano Reale, imprenditore vitivinicolo.
Parteciperanno il sindaco Tonino Rosato e il presidente del Consorzio Damiano Reale. Previsti interventi di Alessandra Piubello, giornalista ed esperta degustatore “Guida Oro Veronelli”, e di Laura Donadoni, giornalista e blogger del vino negli Usa. Il senatore Dario Stèfano, promotore della legge sull’enoturismo, concluderà i lavori del convegno.
Nella seconda parte della serata (ore 21), vi sarà uno spazio dedicato alla degustazione dei vini di qualità del territorio.
L’iniziativa è stata promossa dall’Amministrazione comunale e dal Consorzio di Tutela vini Dop “Salice Salentino”.
“Il turismo enogastronomico – dice il sindaco Rosato - rientra appieno in un nuovo trend di turismo culturale, in grado di conquistare un numero sempre più elevato di appassionati che amano scoprire culture e tradizioni. Tipicità, cultura e soprattutto storia del vino e della enogastronomia: il vero problema sta nell'organizzarsi, nel fare sistema, nel coinvolgere tutti gli anelli della catena turistica per dare eccellenza e professionalità. Il vino unito al territorio genera turismo; e il turismo fa girare l'economia. Metteremo in atto, tutte le politiche di promozione del territorio affinché esso cresca, economicamente e culturalmente”.
La Doc Salice Salentino
La denominazione di origine controllata “Salice Salentino”, dopo il successo ottenuto a livello nazionale ed internazionale dai vini prodotti da antiche aziende del territorio (prima fra tutte la “Leone de Castris”, da anni presente sul mercato con il rosso “Salice” e con il rosato “Five roses”), è nata nel 1976 (sindaco Eupremio Pastorelli), a seguito dell’iter avviato agli inizi degli anni ’70 dall’Amministrazione comunale di Salice guidata dal sindaco Attanasio Cofano (1970-1975). Importante per il riconoscimento della Doc, fu anche il sostegno del salicese Giovanni Polito, all’epoca dirigente del Ministero dell’Agricoltura, e l'impegno dell’avvocato Salvatore Leone de Castris.
L’atto ufficiale di approvazione dell’apposito disciplinare è stato il Dpr dell’8 aprile 1976, Gazzetta ufficiale 224 del 25 agosto 1976. Lo stesso disciplinare è poi stato modificato con Dpr 6 dicembre 1990 (G.U. 112 del 15 maggio 1991); DM dell’8 ottobre 2010 (G.U. 248 – 22 ottobre 2010); DM 30 novembre 2011 (G.U. 295 del 20 dicembre 2011); DM 7 marzo 2014 (pubblicato sul sito ufficiale del Mipaaf - Sezione Qualità e Sicurezza - Vini Dop e Igp).
Attualmente è una delle più complete e prestigiose Doc del Sud d’Italia. I vini pregiati del territorio, peraltro, da tempo sono imbottigliati e commercializzati da decine e decine di aziende, non solo salentine. Le diverse etichette di alta gamma prodotte, hanno via via conquistato anche i più esigenti mercati mondiali.
Dettagli del Disciplinare di produzione
Il disciplinare di produzione, all’articolo 1 precisa che la denominazione di origine controllata “Salice Salentino” è riservata ai seguenti vini:
- Salice Salentino bianco (anche spumante)
- Salice Salentino rosato (anche spumante)
- Salice Salentino rosso (anche con menzione riserva)
- Salice Salentino Negroamaro (anche con menzione riserva)
- Salice Salentino Negroamaro rosato (anche spumante)
- Salice Salentino Pinot bianco (anche spumante)
- Salice Salentino Fiano (anche spumante)
- Salice Salentino Chardonnay (anche spumante)
- Salice Salentino Aleatico (anche riserva, dolce, liquoroso dolce, liquoroso riserva)
L’articolo 2, riguardante la Base ampelografia, aggiunge:
- La denominazione di origine controllata "Salice Salentino" rosso e rosato senza alcuna specificazione di vitigno è riservata ai vini ottenuti dalla vinificazione delle uve provenienti dai vigneti composti in ambito aziendale dal vitigno Negroamaro per almeno il 75%. Possono concorrere alla produzione di detti vini, da sole o congiuntamente, anche le uve di altri vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione in Puglia per la zona di produzione omogenea “Salento-Arco Ionico” iscritti nel Registro Nazionale delle varietà di vite per uve da vino, approvato con D.M. 7 maggio 2004 e successivi aggiornamenti, riportati nell’allegato 1 del presente disciplinare, presenti in ambito aziendale, nella misura massima del 25% della superficie iscritta allo schedario viticolo.
- La denominazione di origine controllata “Salice Salentino” Aleatico è riservata ai vini ottenuti dalla vinificazione delle uve provenienti dai vigneti composti dal vitigno Aleatico per almeno l'85%. Possono concorrere alla produzione di detto vino, da sole o congiuntamente, le uve provenienti dai vitigni Negroamaro, Malvasia nera e Primitivo, presenti in ambito aziendale, fino a un massimo complessivo del 15%.
- La denominazione di origine controllata "Salice Salentino" bianco senza alcuna specificazione di vitigno è riservata ai vini ottenuti dalla vinificazione delle uve provenienti dai vigneti composti in ambito aziendale dal vitigno Chardonnay per almeno il 70%. Possono concorrere alla produzione di detti vini, da sole o congiuntamente, anche le uve di altri vitigni a bacca bianca, idonei alla coltivazione in Puglia per la zona di produzione omogenea “Salento-Arco Ionico” iscritti nel Registro Nazionale delle varietà di vite per uve da vino, approvato con D.M. 7 maggio 2004 e successivi aggiornamenti, riportati nell’allegato 1 del presente disciplinare con esclusione del Moscato bianco e Moscatello selvatico b., presenti in ambito aziendale, fino ad un massimo del 30% della superficie iscritta allo schedario viticolo.
- I vini a denominazione di origine controllata "Salice Salentino" bianco con una delle seguenti specificazioni: Chardonnay, Fiano e Pinot Bianco, devono essere ottenuti dalla vinificazione delle uve provenienti dai vigneti composti dai corrispondenti vitigni per almeno il 85%. Possono concorrere alla produzione di detti vini, da sole o congiuntamente, anche le uve di altri vitigni a bacca bianca, idonei alla coltivazione in Puglia per la zona di produzione omogenea “Salento-Arco Ionico” con esclusione del Moscato bianco e Moscatello selvatico b, presenti in ambito aziendale, fino ad un massimo del 15% della superficie iscritta allo schedario viticolo.
- I vini a denominazione di origine controllata "Salice Salentino" rosso e rosato con la seguente Specificazione: Negroamaro o Negro amaro devono essere ottenuti dalla vinificazione delle uve provenienti dai vigneti composti dal vitigno Negroamaro per almeno il 90%. Possono concorrere alla produzione di detti vini, da sole o congiuntamente, anche le uve di altri vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione in Puglia per la zona di produzione omogenea “Salento-Arco Ionico” presenti in ambito aziendale, nella misura massima del 10% della superficie iscritta allo schedario viticolo.
La zona di produzione delle uve (articolo 3), “comprende tutto il territorio amministrativo di Salice Salentino, Veglie e Guagnano della provincia di Lecce e San Pancrazio Salentino e Sandonaci della provincia di Brindisi e inoltre in parte il territorio comunale di Campi Salentina in provincia di Lecce e Cellino San Marco in provincia di Brindisi”. (…)
Gli altri articoli del disciplinare riguardano “Norme per la viticoltura” (art. 4), “Norme per la vinificazione” (art. 5), “Caratteristiche al consumo” (art. 6), “Designazione e presentazione” (art. 7), “Confezionamento” (art. 8), “Legame con l’ambiente geografico” (art. 9), “Riferimenti alla struttura di controllo” (Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Brindisi, art. 10).
Consorzio di Tutela vini Doc Salice Salentino
Il Consorzio di Tutela vini Doc Salice Salentino, fu istituito nel 2003 con DM del 1 ottobre (G.U. 239 del 14 ottobre 2003). Rappresenta gran parte delle aziende e degli operatori dell’area (circa 1000 soci, di cui 33 vinificatori, 40 imbottigliatori e 900 viticoltori), per un totale di 1.200 ettari di vigneti.
Nei primi anni, dal 2003 al 2009, il Consorzio fu affidato alla guida dell’imprenditore Piernicola Leone de Castris, titolare dell’omonima azienda di Salice. Successivamente (giugno 2009), fu eletto presidente l’enologo Angelo Maci, pratron di “Cantine due Palme” di Cellino San Marco. Nel mese di luglio 2015, infine, la carica passò a Damiano Reale, imprenditore vitivinicolo.
Rosario Faggiano