LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/9 – 27 dicembre 2007)
La cantina sociale verso la fusione con quella di Cellino San Marco. Per essere leader del settore
Guagnano, “Enotria” e “Due Palme”, un matrimonio veramente “di vino”
GUAGNANO – La cantina sociale “Enotria” verso la fusione, per incorporazione, con le Cantine “Due Palme” di Cellino San Marco. Per avviare ufficialmente le procedure, gli organi direttivi delle due strutture vinicole hanno già fissato, per il 24 gennaio prossimo, la convocazione delle rispettive assemblee dei soci. Dopo circa un anno di dibattiti interni e di incontri informali, dunque, l’importante progetto, considerato decisivo per combattere la crisi del settore vitivinicolo guagnanese, diventerà realtà. I circa 200 soci della Enotria si uniranno con gli 850 soci delle “Due Palme”. Non solo. Nella stessa giornata anche i 100 colleghi della cooperativa “Angelini” di San Pietro Vernotico approveranno la medesima scelta. Le “Due Palme”, insomma, fra pochi mesi potrebbero diventare una grande struttura interprovinciale, ramificata in cinque cantine (tre a Cellino, una a Guagnano e una a San Pietro Vernotico), con complessivi 1150 soci, oltre 1800 ettari vitati e una potenziale capacità di lavorazione di circa 240 mila quintali di uva. Già fra le più importanti del sud d’Italia, con queste nuove adesioni le “Due Palme” potrebbero consolidare la loro rilevante posizione nel panorama vinicolo nazionale ed internazionale. Una posizione, peraltro, attestata dalle 4milioni e 500mila bottiglie, di ottimo vino, prodotte ed esportate annualmente in tutto il mondo. La dote che la Enotria si accinge a portare alle “Due Palme” consiste in uno stabilimento con capacità annuale di lavorazione di uve di circa 60mila quintali e con una disponibilità di quasi 200 ettari vitati, tutti in zona “Salice Salentino doc”. La cantina di Guagnano, fondata nel 1960, come tutte le altre strutture tradizionali salentine che non hanno puntato in prodotti di qualità imbottigliati e valorizzati commercialmente, negli ultimi anni ha sofferto molto la crisi del mercato dello “sfuso”, aggravata dalla drastica diminuzione della produzione (per calamità naturali, malattie delle piante ed estirpazione dei vigneti) che ha portato a toccare, nel 2007, il record negativo di appena 6mila quintali di uva lavorata. Un quantitativo davvero troppo limitato per poter fronteggiare gli enormi costi di gestione e la necessità d’investire per competere sul mercato. Realtà completamente diversa, invece, quella delle “Due Palme” le quali, oltre a poter disporre di un’organizzazione produttiva e tecnica d’avanguardia, possono contare su una bottaia per l’invecchiamento di 1200 metri quadri e su impianti di vinificazione, stoccaggio ed imbottigliamento di ultima generazione.
“I viticultori di Guagnano – spiega Angelo Maci, presidente delle Due Palme – in caso di esito favorevole del progetto, manterranno le loro azioni invariate; il cambio, infatti, sarà di 1 a 1. Diventando soci della nostra cooperativa saranno, ovviamente, proprietari di una cantina attualmente in piena espansione e con investimenti in tecnologie ed ampliamenti strutturali già effettuati e in corso di completamento per oltre 4milioni di euro. Con questa fusione per incorporazione, le Due Palme diventeranno più grandi ed avranno la possibilità di disporre di maggiori quantitativi di prodotto per affrontare la grande distribuzione nei mercati esteri, senza toccare il nostro marchio di alta qualità in Italia. Di contro – conclude - i soci di Guagnano otterranno una maggiore remunerazione del loro prodotto che sarà almeno triplicata rispetto al passato”.
“Ritengo molto valida – dice Angelo Scarciglia, presidente della Enotria – la possibilità di fusione con le Due Palme. Per noi è una grossa opportunità che garantirà lo sviluppo economico e vitivinicolo del nostro territorio. Saremo incorporati da una delle più grandi e competitive cooperative della Puglia. Con i soci – conclude – abbiamo già avuto la possibilità di confrontarci e posso affermare che l’orientamento è positivo”.
Stando alle prime anticipazioni sugli accordi che saranno alla base del progetto di fusione per incorporazione, le Due Palme dovrebbero assorbire i tre attuali dipendenti della Enotria (due amministrativi e il capo cantina). La destinazione dello stabilimento di Guagnano, infine, dovrebbe essere decisa successivamente, nell’ambito della futura riorganizzazione delle cantine unificate e sulla base delle necessità produttive e di lavorazione.
“I viticultori di Guagnano – spiega Angelo Maci, presidente delle Due Palme – in caso di esito favorevole del progetto, manterranno le loro azioni invariate; il cambio, infatti, sarà di 1 a 1. Diventando soci della nostra cooperativa saranno, ovviamente, proprietari di una cantina attualmente in piena espansione e con investimenti in tecnologie ed ampliamenti strutturali già effettuati e in corso di completamento per oltre 4milioni di euro. Con questa fusione per incorporazione, le Due Palme diventeranno più grandi ed avranno la possibilità di disporre di maggiori quantitativi di prodotto per affrontare la grande distribuzione nei mercati esteri, senza toccare il nostro marchio di alta qualità in Italia. Di contro – conclude - i soci di Guagnano otterranno una maggiore remunerazione del loro prodotto che sarà almeno triplicata rispetto al passato”.
“Ritengo molto valida – dice Angelo Scarciglia, presidente della Enotria – la possibilità di fusione con le Due Palme. Per noi è una grossa opportunità che garantirà lo sviluppo economico e vitivinicolo del nostro territorio. Saremo incorporati da una delle più grandi e competitive cooperative della Puglia. Con i soci – conclude – abbiamo già avuto la possibilità di confrontarci e posso affermare che l’orientamento è positivo”.
Stando alle prime anticipazioni sugli accordi che saranno alla base del progetto di fusione per incorporazione, le Due Palme dovrebbero assorbire i tre attuali dipendenti della Enotria (due amministrativi e il capo cantina). La destinazione dello stabilimento di Guagnano, infine, dovrebbe essere decisa successivamente, nell’ambito della futura riorganizzazione delle cantine unificate e sulla base delle necessità produttive e di lavorazione.
Rosario Faggiano