LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/III – 13 sett. 2012)
VEGLIE – Don Piero Tundo ricorda: “Ci incontravamo quando accompagnava il figlio in chiesa”. L’uomo svolgeva l’attività di custode e fattore nella masseria Filippi, in agro di Salice
Gran lavoratore e marito esemplare
Il sindaco: “L’intera comunità è rimasta sconvolta”
VEGLIE – “Abbiamo perso un giovane padre, un marito esemplare e un grande lavoratore”. Don Piero Tundo, responsabile della Parrocchia “San Antonio Abate”, è costernato per la tragica scomparsa di Roberto, un uomo che conosceva bene perché fratello di un suo catechista, Andrea, e soprattutto perché padre del piccolo E., di nove anni, uno dei bambini del gruppo scout parrocchiale.
“Ci incontravamo – dice don Piero – quando accompagnava in parrocchia suo figlio. Era una persona allegra e cordiale. Si faceva ben volere da tutti. A Veglie, dove vivono i genitori, sua sorella e gli altri due fratelli, non veniva molto spesso perché sempre impegnato, dalla mattina alla sera, nell’azienda agricola dove lavorava. Proveniva da una famiglia semplice, genuina, di sani principi, socialmente conosciuta e apprezzata”.
Roberto, coniugato con Marilena Vetrugno, svolgeva l’attività di custode e fattore presso la masseria Filippi, in agro di Salice, di recente ristrutturata e poi ribattezzata dalla nuova proprietà, il gruppo “Stefano Farina spa” di Erba (Como), con il nome “La rosa del Salice”.
Il suo compito era, fra l’altro, quello di “accudire” un giovane vigneto impiantato negli ultimi anni su una superficie di circa 20 ettari.
La località “Filippi” si trova sulla Salice-Avetrana, a poca distanza dall’azienda “Castello Monaci”. La strada che Roberto percorreva al momento dell’incidente era una scorciatoia, appunto, per raggiungere la masseria dove abitava stabilmente insieme alla sua giovane famiglia.
“Quest’anno – aggiunge don Piero - stiamo subendo troppe vittime della strada. Quello di Roberto si aggiunge all’altro lutto che la comunità parrocchiale ha dovuto subire per la scomparsa, lo scorso agosto, di Salvatore Trinchera, un altro papà strappato prematuramente alla vita”.
Nel paese, com’era naturale, la notizia dell’ennesima tragedia si è diffusa rapidamente.
“La morte di Roberto – dice il sindaco Sandro Aprile – ha sconvolto l’intera comunità. Era una persona ancora giovane, molto attaccata ai figli e alla sua famiglia. Conosco il suo anziano padre, un reduce di guerra per anni presidente della locale associazione ex combattenti, sempre presente alle commemorazioni del 4 novembre. Appena la salma rientrerà a Veglie, andrò a trovarlo per esprimere, a lui e all’intera famiglia, la profonda partecipazione al lutto da parte di tutto il paese. Cercheremo di essere vicini, per quello che sarà possibile fare, a Marilena e ai bambini”.
“Ci incontravamo – dice don Piero – quando accompagnava in parrocchia suo figlio. Era una persona allegra e cordiale. Si faceva ben volere da tutti. A Veglie, dove vivono i genitori, sua sorella e gli altri due fratelli, non veniva molto spesso perché sempre impegnato, dalla mattina alla sera, nell’azienda agricola dove lavorava. Proveniva da una famiglia semplice, genuina, di sani principi, socialmente conosciuta e apprezzata”.
Roberto, coniugato con Marilena Vetrugno, svolgeva l’attività di custode e fattore presso la masseria Filippi, in agro di Salice, di recente ristrutturata e poi ribattezzata dalla nuova proprietà, il gruppo “Stefano Farina spa” di Erba (Como), con il nome “La rosa del Salice”.
Il suo compito era, fra l’altro, quello di “accudire” un giovane vigneto impiantato negli ultimi anni su una superficie di circa 20 ettari.
La località “Filippi” si trova sulla Salice-Avetrana, a poca distanza dall’azienda “Castello Monaci”. La strada che Roberto percorreva al momento dell’incidente era una scorciatoia, appunto, per raggiungere la masseria dove abitava stabilmente insieme alla sua giovane famiglia.
“Quest’anno – aggiunge don Piero - stiamo subendo troppe vittime della strada. Quello di Roberto si aggiunge all’altro lutto che la comunità parrocchiale ha dovuto subire per la scomparsa, lo scorso agosto, di Salvatore Trinchera, un altro papà strappato prematuramente alla vita”.
Nel paese, com’era naturale, la notizia dell’ennesima tragedia si è diffusa rapidamente.
“La morte di Roberto – dice il sindaco Sandro Aprile – ha sconvolto l’intera comunità. Era una persona ancora giovane, molto attaccata ai figli e alla sua famiglia. Conosco il suo anziano padre, un reduce di guerra per anni presidente della locale associazione ex combattenti, sempre presente alle commemorazioni del 4 novembre. Appena la salma rientrerà a Veglie, andrò a trovarlo per esprimere, a lui e all’intera famiglia, la profonda partecipazione al lutto da parte di tutto il paese. Cercheremo di essere vicini, per quello che sarà possibile fare, a Marilena e ai bambini”.
Rosario Faggiano
Articolo pubblicato nell’ambito del servizio riguardante la morte di Roberto Costa, vittima di un terribile incidente stradale. Costa si è schiantato contro un albero di ulivo intorno alle 13.30 di ieri. Nella sua auto viaggiavano i suoi figli E., di nove anni, e M., di sei anni. Il piccolo E. è stato ricoverato nel reparto rianimazione dell’Ospedale Vito Fazzi di Lecce, mentre M. è stato portato all’Ospedale di Copertino per controlli.