LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/XI – 24 febbraio 2013)

SALICE – Giampiero Manno mette in dubbio la decisione del sindaco di non ricorrere al Consiglio di Stato

Giunta rosa, “scelta obbligata”

SALICE – “Quota rosa in Giunta: la maggioranza è stata obbligata a non ricorrere al Consiglio di Stato”. Giampiero Manno, coordinatore locale dei Popolari e liberali, alimenta una coda di polemica all’indomani della nomina ad assessore dell’esterna Margherita D’Amone.

Secondo l’esponente della minoranza, la lunga vicenda si sarebbe positivamente conclusa, non per volontà della maggioranza (che avrebbe rinunciato a rivolgersi al supremo organo di giustizia amministrativa dopo la sentenza di primo grado), ma perché il sindaco Pippi Tondo sarebbe stato “costretto” ad adeguarsi, oltre che al pronunciamento del Tar, soprattutto alle recenti norme nazionali che impongono, in ogni caso, la presenza femminile nell’esecutivo. Il primo cittadino, insomma, non avrebbe avuto scelta.

“Finalmente – dice Manno – c’è di nuovo una donna in Giunta. Nell’augurare buon lavoro al neo assessore Margherita D’Amone, è opportuno fare alcune considerazioni. La passata Amministrazione non ha voluto, in cinque anni, dare spazio alle donne. Nella stessa maniera ha agito anche l’attuale maggioranza che, sono convinto, ha deciso di non ricorrere al Consiglio di Stato a seguito dell’entrata in vigore della recente legge 215/2012. Le nuove norme, infatti, prevedono che nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore ai due terzi in lista e che si deve garantire la presenza femminile in Giunta. Entro giugno, dunque, gli Enti locali devono adeguare in tal senso i propri statuti. Invito, pertanto, a smetterla di comportarsi come i furbetti del quartierino. L’Amministrazione, a guida Pd e Sel, finché è stato possibile, hanno rinunciato alle donne in Giunta per tenersi “impresentabili” in maggioranza”.
Rosario Faggiano